link al videotutorial di ZhanGuo |
African Park, uscito nel 2009, è stato il loro titolo
di esordio, a seguire troviamo l’ottimo The Doge Ship (2012), quest’anno ad
Essen verrà proposto ZhanGuo e a breve potremo ammirare anche lo strategico Rhein
River Trade.
Stiamo parlando del fulgido percorso ludico di Marco Canetta e Stefania Niccolini, una coppia (nel lavoro e nella vita!) di Autori
italiani che sta ottenendo un successo sempre crescente nel campo del game
design. Grazie all’intraprendenza di Lollo e Benedetto non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di conoscerli meglio!
Ciao Stefania e Marco, grazie di aver accettato di
rispondere alle nostre domande :) , per cominciare raccontateci qualcosa di voi
e, soprattutto, che cosa vi ha portato a creare giochi.
Marco è di
Biandrate (microscopico paese in provincia di Novara) e Stefania di Firenze e
abitiamo con i nostri due figli a Fucecchio, una sorta di pacifico compromesso
fra il caos della città e la morte civile della campagna. Siamo sposati nella
vita e nel lavoro e abbiamo un piccolo studio di ingegneria; è però solo una
copertura che permette di pagare le bollette e far la spesa al supermercato. In
realtà ciò che amiamo di più fare è inventare giochi e scrivere romanzi (solo
nel caso di Stefania che ne ha all’attivo già due pubblicati. Marco al massimo
li legge sotto tortura).
Prima di diventare
creatori di giochi, siamo stati giocatori (lo siamo ovviamente ancora) e nel
giocare abbiamo cominciato a cambiare le regole dei giochi. A quel punto
avevamo due possibilità: entrare in analisi per risolvere i nostri problemi
mentali o creare giochi. Per motivi puramente economici abbiamo scelto la
seconda alternativa e ci è andata bene.
Cosa vi piace di più del lavoro di game designer?
Perché è un
lavoro? Giocare per lavorare: cosa c’è di meglio?
Parlateci di The Doge Ship, è andato come vi
aspettavate dalla progettazione alla versione finale nei negozi?
Il Doge (come lo
chiamiamo noi) è stato pubblicato da GiochiX con cui avevamo già realizzato
African Park. Conoscevamo perciò il modo di lavorare di Michele Quondam e del suo
team con cui ci siamo trovati molto bene sin dall’inizio. Sapevamo che non ci
avrebbe deluso, né per la qualità dei materiali né per la grafica. Il piccolo
African Park aveva infatti delle splendide illustrazioni ed era stato in lizza
per il premio Graf Ludo in Germania. Il Doge non ha assolutamente tradito le
nostre attese e Lamberto Azzariti, il grafico, ha fatto un ottimo lavoro.
E di ZhanGuo, in uscita a Essen, cosa ci dite? Sembra
davvero interessante, volete darci una piccola descrizione del gioco?
ZhanGuo
ripercorre il periodo storico successivo al 221 A.C., data in cui il re di
Qin, Ying Zheng, riuscì nell’impresa impossibile di unificare la Cina sotto un
unico impero e assunse il titolo di Qin Shi Huang Di (un premio a chi riesce a
memorizzarne tutti i nomi cinesi). L’impero però non poteva definirsi tale
fintanto che i regni annessi avessero mantenuto le loro tradizioni.
Per prima cosa
l’imperatore riformò il vecchio sistema feudale e divise l’impero in province
(nel gioco raggruppate in 5 regioni) e stabilì che fossero adottati gli stessi
simboli di scrittura, le medesime unità di misura, in particolare le monete, e impose
uguali leggi. Intanto da nord la minaccia dei barbari Hsiungnu si faceva sempre
più pressante e l’imperatore diede avvio a una delle opere più ambiziose nella
storia dell’uomo: la Grande Muraglia. In ZhanGuo i giocatori impersonano la parte degli emissari dell’imperatore e devono contribuire al processo di unificazione diffondendo la stessa scrittura, leggi e monete; devono inoltre occuparsi della costruzione dei palazzi e delle opere volute dall’imperatore per celebrare la sua fama e di partecipare alla realizzare della Grande Muraglia. Al contempo però devono mantenere l’ordine nel regno evitando sommosse popolari.
Chi riuscirà a dare il maggior contributo alla causa dell’imperatore sarà il vincitore.
Il gioco, nei 5 round, è basato sulla gestione della propria mano di 6 carte. Il giocatore, infatti, può scartarle per effettuare le 6 azioni di Corte (per costruire palazzi, pezzi di Muraglia, assegnare i funzionari nei regni …) o giocarle sopra la propria player board (azione di Unificazione) per sfruttare la loro abilità nelle azioni di Corte successive. Spesso un bel dilemma. È un gioco in cui ci sono tante strategie possibili per arrivare alla vittoria, che non è mai scontata fino alla fine, anzi.
Il gioco si presenta con un grande tabellone, 120 carte, tanti componenti di legno e con una grafica, a nostro avviso, spettacolare. Per chi compra i giochi giudicandoli dal peso o dal colpo d’occhio (come spesso fa Stefania) questo diventa un acquisto sicuro (giudizio ovviamente di parte).
Vista la cura dei
particolari storici mi viene da chiedervi se per la creazione dei vostri giochi
siete soliti partire da una meccanica o dall’ambientazione.
Sinceramente abbiamo provato entrambi i metodi; peccato però che quando siamo partiti dalla meccanica il risultato sia sempre stato un obbrobrio di gioco abortito immediatamente. La cosa ci ha così convinto che è meglio cucire il gioco sull’ambientazione e ZhanGuo ne è un esempio.
Svelateci un vostro punto di forza ed una vostra
debolezza.
Il nostro punto
di forza sta nella visione che abbiamo dell’idea di gioco: Marco può essere
considerato un hardcore gamer, mentre Stefania è più family (peace and love,
per intendersi). In più ci sono i nostri figli che hanno un altro modo ancora
di giocare. I nostri giochi alla fine sono un compromesso fra le nostre
filosofie e, in teoria, dovrebbero accontentare un po’ tutti i giocatori.
Il nostro punto
di debolezza: non riusciamo a giocare senza rischiare tutte le volte il
divorzio, anche quando si tratta di semplice playtest.
Siamo curiosi, a quali giochi vi piace giocare? Avete
qualche preferenza sulle meccaniche?
Non abbiamo una
preferenza particolare. Dipende più dai momenti e dalla compagnia. Una cosa è
certa: abbiamo la casa invasa dai giochi e dovremmo iniziare a valutare la
possibilità di passare all’Ikea per comprare una mensola nuova prima di
trovarseli anche in bagno.
E concludiamo con un classico: progetti futuri e sogni
nel cassetto?
C’è sicuramente
‘Rhein River Trade’ di Stratelibri, già annunciato e di prossima pubblicazione.
Come dice il nome, si tratta di un gioco strategico di logistica e di commercio
lungo il Reno (quello della Germania, non quello vicino a Bologna), la cui
particolarità sta nella condivisione dei mezzi di trasporto fra i giocatori.
Poi ovviamente stiamo
lavorando ad altri progetti che speriamo vadano presto in porto (incrociamo le
dita).
Grazie
mille ragazzi per la squisita disponibilità ed in bocca al lupo per tutti i
vostri progetti!
Un
saluto dallo staff di Idee Ludiche! :)
Preordinato giusto ieri sera! ;)
RispondiEliminaNon vedo l'ora!
Grande Roz!!! Sempre sul pezzo!!! :D
RispondiEliminaA mio parere farai un ottimo acquisto
Già, ne sono certo!
EliminaPoi lo proviamo assieme! ;)
Volentierissimo!
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