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giovedì 9 marzo 2017

IL GIVE AWAY DEL MERCANTE IN FIERA

Ciao a tutti,
come anticipato nel precedente articolo (questo QUI!) ecco le 20 carte di cui dovrete trovare le citazioni.
Le regole sono simili a quelle del CrossQuix (se non vi ricordate lo trovate QUI!).

Di ogni illustrazione dovete indicare il numero, il nome della carta e il gioco che l’ha ispirata.
Chi indovina un titolo per primo guadagna il punteggio corrispondente. Gli altri possono continuare a scrivere, ma non guadagneranno punti per quella illustrazione.
Potete scrivere più commenti, ad esempio scrivendo subito i primi titoli che avete trovato, e gli altri successivamente.
Avviso: un’illustrazione potrebbe ricordarvi più di un titolo. In tal caso scriveteli entrambi, perché vale solo il gioco a cui Alan ha pensato. Un po’ come il “vale la risposta scritta sulla busta” nei giochi televisivi.
I primi 10 titoli individuati cronologicamente valgono 1 punto. Gli altri hanno un punteggio crescente: 2 punti per l’undicesimo titolo individuato, proseguendo con 3, 4, 5, 6, 7, 8, 10, 12 e 15 per l’ultimo. In questo modo cerchiamo di premiare sia i più veloci sia coloro che troveranno le citazioni più complicate.
I 5 che totalizzeranno il punteggio più alto riceveranno 1 foglio con 2 disegni originali realizzati da Alan.
Eccoli!

Per apprezzare tutti i capolavori di ALAN D'AMICO >>> https://alandamico.wordpress.com/


Chi otterrà il punteggio più alto potrà scegliere l’illustrazione per primo. Gli altri a scalare.
La consegna dei premi verrà effettuata a Play direttamente dallo stesso Alan. Potrete accordarvi direttamente con lui, anche se non doveste andare a Play.

Ma bando alle ciance, che la sfida abbia inizio!

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Francesco & Alan :)


giovedì 2 marzo 2017

GRAZIE ALLA COPPIA BERARDI/D'AMICO GIOCARE AL MERCANTE IN FIERA NON SARA' PIU' LA STESSA COSA.

"Signore e Signori,
Anziani e Bambini,
venite da me, io sono il
MERCANTE IN FIERA!"

Questa è l'introduzione che si legge sul libretto di istruzioni della nuovissima edizione 2017 del MERCANTE IN FIERA di Clementoni. Un gioco da tavolo (esatto, non più un gioco di sole carte!) per 2/10 giocatori della durata di circa 30 minuti, ideato per intrattenere tutta la famiglia partendo dai 7 anni in su... ma con la nuova versione di gioco che si affianca a quella classica, potrebbe piacere anche a chi dei giochi da tavolo ne fa una passione come voi, lettori di Idee Ludiche :)

La versione classica di questo conosciutissimo gioco non cambia di molto rispetto a quella giocata soprattutto durante le feste nelle famiglie italiane, la particolarità è che qui trovate un bel tabellone (a due lati, poi vedremo il perché) con 5 spazi per deporvi sopra le carte vincenti, ognuno dei quali ha già indicato il valore in monete per la vincita finale (in questo caso il tabellone si usa dal lato rosso e i valori sono: 100 monete per la carta più alta e 40 per quella più bassa). Un bel risparmio di tempo che elimina la spesso noiosa operazione di assegnazione delle monete ottenute dalla fase di asta per arrivare alle 5 carte vincenti.
Come avrete capito, c'è un'altra peculiarità rispetto alla versione che tutti conoscete, ed è il fatto di trovare le monete già comprese nel gioco. 125 monete di vario taglio, in cartoncino, che vanno dal valore di 1 al valore di 20, tutte realizzate in stile rinascimentale.
Per quanto riguarda la versione classica del gioco non mi dilungherei oltre, passerei invece a descrivervi la variante per 3/6 giocatori, che personalmente ho trovato davvero piacevole.
Dovete sapere che con le carte di ognuno dei due mazzi (e di queste meravigliose carte ne riparleremo poi, state sicuri!), quello rosso e quello blu, hanno un colore di sfondo dietro il nome, verde o arancione. Bene, per giocare a questa versione bisogna scegliere uno di questi due colori e prendere tutte le 20 carte col dorso rosso e le 20 col dorso blu. Si formano due mazzi in base al colore del retro e si mettono le 5 carte vincenti questa volta sulla faccia blu del tabellone. A questo punto si distribuiscono le monete e le carte rosse tra i giocatori (se siete in 3 o 6 avanzeranno due carte rosse, distribuitele mettendole all'asta). Il manuale indica già il numero di carte, monete e contratti (eh sì, qui ci sono pure dei contratti!) da distribuire in base al numero di giocatori. Le carte rosse distribuite si tengono scoperte di fronte ad ogni giocatore, mentre il mazzo di carte blu viene messo di fianco al tabellone, insieme al numero di contratti da utilizzare.
A turno, partendo dal primo giocatore, vestirete tutti i panni del mercante e potrete scegliere se vedere 3 carte perdenti oppure, pagandone il costo indicato sul tabellone, 1 sola carta vincente.
Contenuto della scatola
Nel dettaglio il turno si suddivide in tre fasi:
1, Osservazione: il giocatore attivo (mercante) sceglie se guardare le prime tre carte perdenti dal mazzo blu, ridisponendole poi nell'ordine che preferisce, oppure guardare in segreto una carta vincente dal tabellone, pagandone il costo in monete indicato vicino al suo slot, alla banca.
2, Trattativa: il mercante deve cercare di concludere una trattativa con uno degli altri giocatori, facendo offerte di acquisto, scambio o vendita di carte. Le trattative sono libere, l'importante è che un giocatore riesca a concluderne una col mercante, in modo tale che possa ricevere una tessera contratto, prendendola dal centro del tavolo e ponendola davanti a sé col segno della spunta verde visibile. Se ciò non avvenisse sarà invece il povero mercante a dover prendere una tessera contratto, ma dal lato raffigurante la “X” rossa...e una “X” rossa non è mai una bella cosa da ricevere ;)
3, Scarto: il mercante scopre la prima carta blu in cima al mazzo, chi la possiede la elimina ponendola tra gli scarti.
A questo punto si passa il turno al giocatore successivo che sarà il nuovo mercante.
Nel momento in cui finiscono le tessere contratto sul tavolo si attiva la fase di libero mercato come nel gioco classico; anche in questa fase il mercante cambia ogni volta che viene scoperta una carta.
Una volta scoperte tute le carte perdenti si passa a scoprire quelle vincenti sul tabellone.
Dopo aver assegnato i premi per le carte vincenti inizia una nuova mano: si mescolano e si ridistribuiscono le carte e si aggiungono nuove tessere contratto accanto al tabellone, mentre ogni giocatore mantiene i soldi e i contratti che già possiede.
Dopo 3 mani termina il gioco: ognuno conta i propri contratti stipulati, ogni “X” rossa annulla una spunta verde. Chi ha meno contratti deve dare 30 monete a chi ne ha di più, in caso di parità si dividono le monete da dare. A questo punto si contano i soldi e chi ne ha di più è il vincitore.
Tre dei miei giochi preferiti... li riconoscete? :)

Che dire, questo Mercante in Fiera è un gioco rivoluzionato nella grafica e nei contenuti, e decisamente migliorato rispetto a quello classico. Qui vengono introdotti nuovi elementi strategici e la fase di bluff acquista un peso maggiore, grazie all'idea di poter scegliere se vedere quali carte saranno perdenti o vincenti.
Rispetto alla versione classica è richiesta una maggiore dose di scaltrezza e osservazione delle mosse degli avversari.
Ma la cosa che più mi è piaciuta è il fatto che a turno tutti ricoprono il ruolo del mercante. Questo aumenta la partecipazione dei giocatori e rende meno noiosa la partita, cosa che nella modalità classica dipendeva esclusivamente dal carisma e dalla loquacità del mercante.
In conclusione Mercante in Fiera si presenta come un buon titolo da giocare in famiglia, ha dalla sua degli ottimi ed abbondanti materiali (1 robusto tabellone a due facce, 80 carte illustrate divise in due mazzi, 125 monete di cartone, 36 tessere contratto ed una tessera "Primo Mercante", oltre al regolamento scritto in maniera chiara e particolare, è infatti uno dei pochi regolamenti che “ti dà del tu”, scritto in prima persona dal Mercante!).
Il punto di forza del gioco sono comunque le carte, impeccabilmente illustrate dall'artista Alan D'Amico (che abbiamo già avuto il piacere di ospitare qualche giorno fa QUI), ognuna delle quali ha un disegno associato ad un gioco da tavolo moderno.
Questo particolare è apprezzatissimo dai gamers che lo hanno visto e provato, nessuno riesce a resistere al tentativo di riconoscere il titolo celato dietro l'illustrazione... un tocco di classe che rende questo gioco unico nel suo genere.
Complimenti a Francesco Berardi e Alan D'Amico per questa idea che da sola vale l'acquisto di Mercante in Fiera...

. Ma, ragazzi, ditemi un po', da dove nasce l'idea di associare un gioco da tavolo moderno ad ogni singola carta?!

F: È venuta un giorno a me, ma sinceramente non mi ricordo come e quando.
Anzi, ora che ci penso, potrei andare a recuperare i messaggi su Skype... aspetta un attimo…
Trovato! Ecco come è nata l'idea! Era un pomeriggio del 20 settembre...

Francesco: ciao Alan, come va? Ti va di illustrare un gioco per noi?
Alan: Ciao Francesco! E me lo chiedi? Alla grande! :D
F: Sei sicuro, anzi sicurissimo? Sei pronto?
A: Ho paura della domanda successiva :D
F: Il titolo è...
A: Sto fremendo… dai dai dai dai! :D
F: Uno di questi: il gioco dell'oca, il mercante in fiera, battaglia navale, tombolissima, scale e serpenti. Prova ad indovinare...
A: MMM. Tombolissima!
F: No
A: Battaglia navale!
F: No
A: Mannaggia! :D ahahah
A: Scale e serpenti!
F: Nononono
A: Mannaggia cacchio ho il 50% ora… Mercante in fieraaaa!
F: Yes! Contento? :)
A: Certo!
F: Era il tuo preferito tra i 5? :) O il quarto?
A: Battaglia navale era il più figo, ma il mercante in fiera è quello che permette più divertimento nel disegno penso.
F: Esatto, altrimenti che ti abbiamo chiamato a fare :)

[...]

F: Ok, allora ci mandi alcuni bozzetti sia per le carte che per la scatola? Va bene anche l'inizio della settimana prossima.
A: Certo, stavo un attimo ragionandoci sopra guardando in giro. Il vostro vecchio tabellone era "arabeggiante" nel senso che si pensava all'arabo come mercante (penso).
Proposta al volo: sarebbe carino che tutte le carte abbiano un filo conduttore e al posto di fare il mercante come concetto "arabo" si potrebbe far passare in concetto di mercante "medievale" e dare a tutto il gioco il filo conduttore medievale/rinascimento anche perché sto leggendo che è stato inventato appunto nel 1500. Tutto logicamente in chiave ironica per bambini cosi tutti i soggetti delle carte hanno una unica ambientazione.
F: Era quello che pensavo anch'io. Mercante medievale e/o veneziano.

[...]

F: Poi, per i soggetti, non so se mettere solo oggetti "vendibili"/"da mercato" o anche altro, tipo personaggi (chi non si ricorda il lattante!) o oggetti grandi (tipo la pagoda).
A: Sì mi ricordo che c'era anche il cavaliere ed altro. Se son tutti oggetti forse si appiattisce un poco.
F: Infatti. Il pirata, però, ci sta comunque bene anche nel rinascimento :)
A: Diciamo che si vendono oggetti e "servizi" :D
Sì, sì, il pirata è universale :D
[20/09/2016 16:29:56] F: poi ci mettiamo il re, il vescovo, l'assassino... e facciamo Citadels :)
A: Fantastico :D
F: Poi la pecora, il legno... Coloni di Catan. Dai, tanti camei di giochi da tavolo :) Pure Carcassonne!
A: Ah guarda sarebbe divertentissimo! Valli a cogliere tutti gli omaggi! Per le persone normali sono soggetti normali dopo tutto, per i gamers omaggi :)
F: Poi mettiamo anche il faro... e omaggiamo Bretagne :)

Ecco, possiamo dire con certezza che l'idea delle carte è venuta alle 16:30 del 20 settembre!


A: verba volant, Skype manent! 


. Alan, quali carte ti sei divertito di più a realizzare?

A: Sicuramente il Pirata! Anche perché adoro il gioco citato.


. Francesco: bella l'idea del manuale che “ti dà del tu”. A cosa ti sei ispirato?

F: Pozioni esplosive: mi piaceva sia il fatto che il professore parlava in prima persona, sia per le battute che faceva ogni tanto.


. Alan, immagino che sia stato davvero stimolante accettare questa sfida! 
Tra l'altro non è la prima volta che lavori in coppia con Francesco per Clementoni, dobbiamo aspettarci altri titoli della grande distribuzione illustrati da te?

A: E’ stata una bella sfida e penso di aver dato il massimo proprio perché ci siamo imposti questo gioco degli omaggi, oltre che essere doppiamente divertente!
Alla fine è simpatico che tutte le citazioni son diventate parte di un mondo alternativo medioevale/fantastico dei giochi da tavolo, dove si incontrano re, beduini ed animali antropomorfi!
Poi dal mio punto di vista di illustratore, oltre che omaggiare il gioco, è anche un tributo ai colleghi disegnatori di tutto il mondo che durante gli anni con il loro lavoro hanno creato un immaginario visivo comune a noi “Gamer”.

Per il futuro, dobbiamo chiederlo a Francesco! 


. Francesco, Alan: siete soddisfatti del risultato finale?

F: E me lo chiedi pure? Risposta scontata: certo che sì :)

A: Assolutamente si, e il prodotto finale anche dal punto di vista di grafica/impaginazione e materiali non ha nulla da invidiare al mondo dei Boardgames. 


. Francesco, un'ultima curiosità prima di concludere, perché Mercante in Fiera è uscito adesso e non, come sarebbe stato lecito aspettarsi, nel periodo pre-natalizio?

F: Dipende dal prezzo al pubblico. Solitamente facciamo uscire i prodotti che costano meno durante la prima parte dell’anno, mentre i giochi che costano al pubblico più di 10 euro sono considerati natalizi e vengono immessi sul mercato da Luglio in poi. E il nostro Mercante in fiera costa 9,90 €. Considerando che “contiene” 40 tra i più bei giochi moderni, è sicuramente un affare e un pezzo da collezione per qualsiasi gamer :)
Battuta a parte, diciamo che abbiamo giocato d’anticipo e vediamo come andrà il prossimo Natale.


A: Cosa? Costo solo 9,90 €? Tocca che mi compro 5 copie da regalare!


Grazie mille ragazzi per la disponibilità, la simpatia e per averci regalato una versione del Mercante in Fiera davvero speciale!
Un caro saluto a entrambi...


Ma non finisce tutto qui: Alan e Francesco hanno pensato di fare un gioco nel gioco.
Tra qualche giorno, GIOVEDI' 9 MARZO per l'esattezza, pubblicheremo le illustrazioni di alcune carte, 
e voi dovrete cercare di indovinare a quale gioco si sono ispirate.
In premio qualcosa di UNICO!
Stay tuned!


Max_T



venerdì 20 gennaio 2017

NATALE IN CASA FANTAVIR (SECONDA PUNTATA, DA CAPODANNO ALL'EPIFANIA)

Ed eccoci a concludere il simpatico ed avvincente resoconto ludico delle Feste in casa Fantavir... :)
(QUI trovate la prima parte, con i giochi da Natale a Capodanno)

... dicevamo...
"Te piace 'o presepio?" "Sì, però mi piacciono anche i giochi da tavolo"

1° gennaio
Una giornata tranquilla a casa e di pomeriggio, per non sfatare il detto “chi gioca il primo dell’anno gioca tutto l’anno”, io e la mia giocatrice preferita tiriamo fuori Dog Royal. Riuscite ad immaginare un Non t’arrabbiare con carte numerate e carte speciali tipo “scambia 2 pedine”, “copia la carta precedente” e “muoviti fino a raggiungere la pedina che ti precede”? Questo è Dog: la versione Royal, in più, ha “poteri” diversi per le pedine, tipo “non puoi essere mangiato” o “puoi ridurre il movimento fino ad un massimo di 2 punti quando arrivi al traguardo”. Dog Royal appartiene alla Top 3 di Chica quando si gioca in 2 (dopo Patchwork, bisogna solo svelare qual è il terzo gioco: forse lo scoprirete più avanti). Vinco entrambe le partite, ma il post gioco è lo stesso di Patchwork e anche questa volta finiamo col sorriso.

3 gennaio
Il giorno dopo si torna al lavoro e anche questa settimana è saltata la serata di giochi con gli amici del 26 dicembre.
Per chiudere in bellezza cerco di fare una maratona ludica con Mary. Le chiedo “Mary, vuoi giocare?” e lei risponde “sì, sì, sì”: allora tiro fuori 12 giochi, li poggio per terra e le faccio decidere con quale vuole iniziare.
La pila è dominata dal giallo della Haba con 6 giochi su 12, ma Il mio primo frutteto e La mia prima torre di animali restano a prendere polvere lasciando spazio ad altro.
Il primo gioco scelto è Liocorno luccichino, che lei preferisce giocare semplicemente lanciando il dado rosa e conquistando il numero di gemme indicato. Di solito portiamo a termine la partita, ma questa volta dopo 2 turni decide di cambiare gioco.
Si passa alla Tombola dei dinosauri: 2 cartelle a testa e vince chi le completa per primo.
Poi un altro Ravensburger, Acquarium, in cui bisogna far scendere una canna da pesca per prendere dei pesci sagomati grazie ad un piccolo magnete. Noi giochiamo mettendo in fila gli oggetti pescati (ci sono anche stivali, lattine…) e vedendo chi forma quella più lunga.
Poi Mary sceglie Raffa la giraffa e qui mi scappa la lacrimuccia, perché gioco in casa! Una partita con colpi di scena a ripetizione sul finale, con diversi match point falliti da entrambi. Lei non riesce a fare tutte le azioni previste dal gioco, ma del resto è un 4+ e c’è tempo: nel frattempo l’aiuto io ;)
Poi passiamo alla cugina Giraffa Graziella: oltre ad impilare cubi, in questo gioco bisogna muovere una base con 4 ruote su cui poggiano i cubi. Quando ci sono quasi tutti i cubi (7 o 8) Mary vuole che lo faccia io al suo posto, ma con un po’ di
incoraggiamento e andando piano piano, ci riesce anche lei.
Poi viene a trovarci nonno Nando e continuiamo in 3 con Il mio primo frutteto. Ci sono tante versioni del famoso gioco Il frutteto: in questa ci sono 4 grandi frutti per tipo e un corvo in legno. Vinciamo la partita e siamo tutti contenti.
Proseguiamo con un gioco di abilità: il leggendario Gino Pilotino! Ovviamente lei non riesce ancora a giocarci bene in autonomo, ma le piace il movimento di Gino: facciamo 3 partite, pilotandole in modo da vincerne una a testa.
Per finire, facciamo una partita a Diamoniak, in cui il nonno ha una fortuna sfacciata conquistando abbastanza presto le 6 carte per costruire il suo castello.
In circa un’ora abbiamo fatto 8 giochi: non male eh? Ne restano fuori 4, di cui 3 Haba: alla luce di ciò mi è venuto da pensare “sicuri che Haba sia il top per i bambini di 3 anni”? Forse sono giochi un po’ statici? Vedremo più avanti. Intanto noto che quando le propongo il Frutteto, a volte preferisce altro, ad esempio giochi più dinamici come Acchiappa la polpetta. Voi che ne pensate?
È sera e chiudiamo in bellezza con delle partite in 3, insieme a Mary e Chica: ci spariamo 2 partite a Cioccolato stregato e una a Hoppe Reiter, in cui Mary applica la solita mono strategia ma finalmente riesco a vincere. Momento top: prima di iniziare a giocare a Cioccolato stregato scherzo un po’ con Chica, che non conosce i termini da gamer, dicendole “questo gioco sarebbe un push your luck, ma…” e lei “eh?!?”… e scoppio a ridere!

5 gennaio
Dopo 2 giorni di lavoro, cosa c’è di meglio di tornare a casa e fare una partita con Chica? Questa volta completiamo la trilogia dei Top 3 e, dopo Patchwork e Dog Royal dei giorni precedenti, ci trasformiamo in aspiranti maghetti tirando fuori Pozioni esplosive. A dire il vero siamo 2 e mezzo, perché Mary si aggiunge al tavolo al grido di “biglie, biglie”. Sceglie di giocare accanto a me, e fa bene perché sul filo di lana riusciamo a vincere 67 a 64. Siamo pronti a fare la rivincita, quando Mary inizia a volere accanto a sé tutte le pozioni: i 2 gruppi inutilizzati che le avevo dato durante la prima partita non erano più sufficienti! Cediamo alla sua insistenza, la facciamo scendere dalla sedia così può giocare con le pozioni sul pavimento e… ripieghiamo su Patchwork. Almeno questo è quello che vorremmo. Purtroppo la piccola gamer non resiste alla vista delle tessere che si incastrano e chiede di giocare anche con quelle. Solitamente lei prende le biglie di Pozioni esplosive e le mescola sul tappeto con quelle della pista Haba, suddividendole per colore o mettendole in fila: poi tocca a me contarle una ad una e cercare quelle mancanti sotto il divano prima che sia troppo tardi. Questa volta, invece, Mary si mette sotto il tavolo, sparpagliando tutti i componenti di Pozioni e Patchwork, mentre noi sopra al tavolo proviamo le regole giuste di Cioccolato stregato. La bimba gioca ai family games, mentre gli adulti ai giochi per bambini: c’è qualcosa che non torna, non credete? ;)
Ma veniamo alla cronaca di questo gioco “altamente” strategico. All’inizio rischio un po’ per cercare di prendere 2 ingredienti alla volta, ma questa tattica paga e vinco la prima partita. Rimescolo il mazzo e vinco anche la seconda… e addirittura la terza. A questo punto Chica non se la prende con la cattiva sorte, ma con me, dicendo che “ho mischiato male”. Io invece comincio a gasarmi e sulle ali dell’entusiasmo vinco anche la quarta e la quinta partita di fila. Non c’è storia: è manita! Provo una sorta di orgasmo ludico e comincio a domandarmi perché non facciano i campionati mondiali di Cioccolato stregato: li vincerei di sicuro!

6 gennaio
L’Epifania tutti i giochi porta via. Non è proprio così, però sicuramente ci saranno meno occasioni per giocare.
Si torna a casa dei nonni e la nevicata di fuori favorisce il clima ludico. Questa volta avevo portato pochi giochi: mentre gli altri parlano, io, Chica e zia Pallina ci scaldiamo con Jungle speed. Tre non è il numero ideale per giocarci, ma ci divertiamo ugualmente: vince Chica e poi, quando ci raggiungono gli altri, passiamo a 6 Nimmt, in italiano Sei, per noi amichevolmente I tori. Un gioco con 2 regole in croce e apparentemente banale, ma che in realtà richiede un certo ragionamento che cambia anche in base al numero e alla tipologia dei giocatori. Siamo in 6, un numero abbastanza sopra i nostri standard: solitamente ci giochiamo in massimo 5 persone. La prima partita viene vinta da Chica, che esulta
doppiamente anche perché sono io quello che supera i fatidici 66 punti… ovvero faccio ultimo! Per fortuna mi riprendo e vinco la seconda partita.
Concludiamo il pomeriggio ludico con Passa la bomba: non applichiamo alla lettera tutte le regole (ad esempio facciamo valere anche i cognomi dei calciatori, ma non penso sia possibile) e dopo uno spareggio tra nonna Rosy e zia Pallina, vince quest’ultima. Momento top: nonno Nando che di fronte a HIN, dice Tianjin, la squadra di calcio allenata da Cannavaro. Noi siamo stati buoni: non abbiamo voluto controllare su internet e gliel’abbiamo fatta valere. Ecco, solo ora vedo che al posto della H c’è una J, ma non fa niente ;)

Bene, questo è quanto: cala il sipario su queste 2 settimane ludiche. Direi che ho giocato il giusto, non siete d’accordo?

Personaggi ed interpreti:
La figlia: Mary
Il papà: Fantavir
La mamma: Chica
I nonni: Nando, Nelly, Rosy, Pablito
Gli zii: Pallina, Lalla, Cuca, Franco
Gli amici e i loro figli: Fiore, Orni, Fabri, Lory, Silvy, Marie Claire, Vale, Giallu, Gigi, Marià, Peppe, Luca, Marty

PS: come in tutti gli spettacoli, il sipario si riapre. Mentre stavo scrivendo questo articolo, Mary dalla sala dice di voler giocare ai “pesci”. Sono costretto a fermarmi: apriamo l’armadio dei suoi giochi, prendiamo Acquarium e continuiamo con Il mio primo frutteto e il mio Prendi il cucciolo (*).

(*) “Lo sai chi ha inventato questo gioco?”, “Papà!”. Tommasina, allora ti piace il mio presepe!


Fantavir



lunedì 16 gennaio 2017

NATALE IN CASA FANTAVIR (PRIMA PUNTATA, DA NATALE A CAPODANNO)

Te piace ‘o presepio?” “Sì, però mi piacciono anche i giochi da tavolo”

Caro Max, all’inizio di queste festività natalizie ho scritto un post su Faccia Libro, nel gruppo Giochi da tavolo, in cui ho fatto un resoconto dei 4 giochi a cui ho giocato il 25 e 26 dicembre. Dopo averlo letto, mi hai fatto una simpatica ramanzina su Uozzap, dicendomi che avrei potuto scriverlo sul blog di Idee Ludiche. Allora, detto fatto: ti ho promesso che avrei fatto un resoconto di tutte le mie giocate da Natale all’Epifania, e così è stato. Ora beccati questo articoletto!
E voi, amici lettori, spero che gradirete comunque, anche se non troverete i vostri amati cinghiali (ne provo pochissimi durante l’anno, figuriamoci a Natale), ma neanche quei filler che per me filler non sono. Anzi, citerò anche qualche titolo sconosciuto, addirittura per esserini di quasi 3 anni. Scappate finché potete, ma se non vi ho spaventato, allora buona lettura!

25 dicembre
Classico pranzo di Natale abbastanza affollato, con 10 persone intorno al tavolo: Mary, la bambina di quasi 3 anni, mamma e papà, i suoi zii e i nonni. Io porto il solito bustone di giochi, e non sapendo come sarebbe andata a finire, sono accompagnato dal solito dramma: ha senso portare 20 titoli quando poi rischiamo di non farne neanche uno? Certo, perché se giochiamo in 6 o più persone, non posso non portare X e Y, ma se poi siamo in 4, conviene portare altro. E un titolo per 2? E qualche gioco per Mary?
Quando, dopo il pranzo e dopo aver fatto addormentare Mary, qualcuno comincia a smanettare troppo col cellulare, a sedersi troppo a lungo davanti al camino o a sdraiarsi sul divano, dopo un cenno d’assenso col mio braccio destro Chica tiro fuori il bustone e dico “quest’anno pensavate di svignarvela? Giochiamo?”.
Facciamo l’appello e siamo 7 giocatori: si tirano indietro lo zio Cuca e nonna Nelly, che come al solito dice “giocare mi mette ansia”.
Tiro fuori Time's up, anche se 7 non è il numero ideale per questo gioco, perché le 2 squadre sono sbilanciate. Il gruppetto coraggioso che va dai 38 ai 79 anni, complice anche la disposizione al tavolo, si divede in 2 squadre: 3 under 45 contro 4 over 45, di cui 3 alla prima partita. La partita fila liscia bene, anche se ogni tanto, un po’ sul serio un po’ per scherzo, nonna Rosy dice "ma una partita a tombola?". Momento top: come prima definizione viene detto “maestro di musica”… scade il tempo senza che nessuno abbia indovinato... e il personaggio era… Daniele Luttazzi. Nooooo, è un comico, non è Lelio Luttazzi! Cominciamo bene :) Alla fine vincono gli under 45, nonostante l’inferiorità numerica.
Per non farli impegnare troppo passiamo poi a
Raccontami una storia: io non gioco, così gli altri 6 possono provarlo. Citofona lo zio Franco, entra, gioca in coppia insieme a Chica e dice subito “ma una bella tombola, no?”; e nonna Rosy “e io è mezzora che lo sto dicendo!”. Risata generale. Nonostante qualche sbadiglio sul finire del gioco, concludiamo la partita. Il gioco non è piaciuto, ma evidentemente il target d'età non era quello giusto. Momento top: il protagonista era un maialino con le scarpette di vetro. Ridendo e scherzando, vince l’ultimo arrivato: lo zio Franco.

26 dicembre
Stiamo con due nonni, più zia Lalla e zio Cuca che sarebbero dovuti ripartire il giorno dopo.
I giochi non sono previsti, ma per placare Mary che stava iniziando a fare un po’ di capricci e lasciare liberi gli altri, tiro fuori Diamoniak. Come, non conoscete questo gioco? È un gioco di carte della Djeco a target 5+. Anche se ha quasi 3 anni, Mary riesce comunque a giocarci, purché guidata. È un po’ presto per lei, ma visto che in questo periodo le piacciono le streghe, gliel’ho preso per l’ambientazione.
Purtroppo per gli altri le chiedo “vuoi che giochi qualcun altro?” e lei risponde “tutti, tutti”. Il gioco è fino a 4 persone, ma dietro le insistenze di Mary, anche i più ritrosi si aggiungo alla partita, giocando a coppie: 73 anni di differenza tra il più grande e la più piccola. Sembra un record, ma in realtà verrà battuto qualche giorno dopo.
Il gioco ha fatto il suo dovere, soprattutto con Mary. Momento top: ad un certo punto volevamo finire la partita, così Mary sarebbe andata a dormire; lo zio Cuca aveva la possibilità di far vincere me e la zia Lalla, ma non l’ha fatto, rimandando la fine di un paio di giri.
La sera andiamo a casa di amici: sono previste 10 persone. Vado con molte speranze ludiche perché i padroni di casa hanno detto “ci vediamo per una giocata” e a me “porta i giochi”. Porto tutti giochi per minimo 6 persone. L’appuntamento era per il pomeriggio, ma avevo messo in conto che, tra una chiacchiera e l’altra, avremmo giocato dopo cena. Infatti così è stato: io e Chica arriviamo verso le 18 e… siamo i primi! :( Gli altri arrivano alla spicciolata, ma il primo vero nemico antiludico è “l’album e il video del matrimonio”: nooooooo! Ok, non fa niente, immaginavo che avremmo giocato dopo cena. Verso le 20:30 si attrezza la tavola: solo affettati, “si farà presto”… penso io. Alle 22 si rivelano chiaramente gli altri nemici antiludici: il cibo e la chiacchiera! Infatti arrivano i dolci e la tavola, che dovrebbe essere completamente LIBERA, ha ancora piatti, bicchieri, bevande e posate; inoltre, quando sta per finire un argomento di discussione, ne inizia subito un altro. Comincio già a rassegnarmi all’idea di riportare a casa il bustone dei giochi senza tirarne fuori nemmeno uno. Nel frattempo, inizio ad escogitare un piano B, ovvero a pensare all’unico gioco che avremmo potuto fare con la tavola apparecchiata: la padrona di casa, infatti, mi chiede se per giocare avremmo dovuto liberarla. Allora penso ad un gioco che non ho portato, perché non ce l’ho, e a cui ho giocato l’ultima volta almeno 6 anni fa: Lupus in tabula. Tiro fuori ben 3 giochi e metto da parte le carte di Coyote per fare i ruoli, le tessere di Dixit per la votazione e le pedine di Tsuro per indicare i fantasmi. Poi scarico le istruzioni sul telefono per vedere quali personaggi usare in 9 (più io che avrei fatto il master) e quando votano i fantasmi.
Sono quasi le 23 e mentre un paio di persone dicono di voler andare via perché si stava facendo tardi e il giorno dopo avrebbero dovuto lavorare, dico che il gioco sarebbe durato poco, una ventina di minuti. Allora restano per una partita.
Lupus in tabula è stato un azzardo, sia per i materiali arrangiati, sia perché lo avevano provato una volta solo 2 tra i presenti. La partita fila via liscia che è una bellezza: fin dal primo turno i giocatori cominciano ad accusarsi (temevo invece dei silenzi imbarazzanti), forse anche perché c’erano diverse coppie e i partner si accusavano a vicenda. La partita è sempre in bilico e finisce in 3, con un villico che deve decidere chi mandare al rogo tra l’altro villico e il lupo superstite. Vincono i lupi, ma alla fine, dopo 40 minuti di partita invece dei 20 dichiarati inizialmente, sono tutti contenti, mi fanno i complimenti, dicendomi che avrebbero voluto fare una seconda partita, e mentre ce ne andiamo mi ringraziano come se fossi il padrone di casa.

29 dicembre
Sulle ali dell’entusiasmo provo ad organizzare una serata a casa nostra per il 28 o il 29, ma a causa di vari impegni non si fa nulla. Confido nella settimana successiva e intanto mi consolo con Mary, facendo 2 partite a Cioccolato stregato e 2 al gioco Disney Princess della Ravensburger (lancia il dado e prendi uno dei 6 pezzi del tuo puzzle numerato da 1 a 6).
Cioccolato stregato è un push your luck a target 5+ e per farglielo giocare ho semplificato una regola: se peschi un ingrediente che ti manca lo prendi e passi il turno, togliendo la scelta se restare (e mettere da parte gli ingredienti pescati fino a quel momento) o continuare (rischiando che esca la strega e perda gli ingredienti pescati in quel turno). Tra il cuore di padre che vorrebbe farla vincere sempre e le teorie secondo cui i bambini devono imparare a perdere e quindi i grandi devono impegnarsi a vincere, io opto per il 50 e 50. Poi, facendo ancora giochi affidati molto alla fortuna, la legge dei grandi numeri dovrebbe darmi una mano in questo senso. Invece Mary vince entrambe le partite!
Per fortuna mi rifaccio con Disney Princess, in cui vinciamo una partita io e una nonno Nando, che nel frattempo ci era venuto a trovare. Qui battiamo il record del 26 dicembre, con 76 anni di differenza tra il più anziano e la più giovane, anzi quasi 77. Se qualcuno di voi ha fatto meglio, ce lo dica!

30 dicembre
Altre 2 partite con Mary, questo volta a Hoppe Reiter (in italiano Al galoppo cavallino): è un gioco Haba a target 3-12 e in teoria è più adatto alla sua età. Si tratta di un gioco di percorso che presenta un elemento interessante: la scelta! I giocatori, infatti, devono sì raggiungere il traguardo (la stalla) con un lancio di dado, ma prima devono avere tutto il necessario, ovvero 4 ferri di cavallo, 1 secchio d’acqua, 1 sacca e 1 carota. Il giocatore di turno lancia due dadi e sceglie uno dei 2: o avanza sul percorso (da 1 a 3 caselle, in base al valore indicato sul dado numerato) o prende un oggetto sagomato in cartone (indicato dall’altro dado) e lo inserisce nel suo puzzle. Capirete bene che, almeno all’inizio, se esce 1 conviene mettere un oggetto nel puzzle mentre se esce 3 conviene avanzare. E “ovviamente” io gioco in questo modo! Iniziamo la prima partita con Mary che applica la sua mono strategia: riempie il puzzle e si muove solo quando è obbligata (esce ad esempio un oggetto che ha già).
Parto quindi con un buon vantaggio, ma quando inizia la remuntada di Mary, io mi blocco nei pressi del traguardo, in attesa che mi esca l’oggetto mancante. Il risultato è lo stesso del giorno prima a Cioccolato stregato: vince Mary 2 partite!

31 dicembre
Voglio la rivincita a Hoppe Reiter! Non può essere che perdo 4 partite di fila, alla faccia di tutte le teorie che ho esposto sopra.
Iniziamo una partita con Mary e, nonostante la sua mono strategia, l’epilogo è il solito: vince lei. Ne facciamo un’altra e… per fortuna… dopo aver incassato un 5 a 0, questa volta vinco io!
Bene, è pomeriggio, la bimba dorme: vuoi non fare l’ultima giocata dell’anno con la tua giocatrice preferita? Dopo avergliene parlato da alcuni giorni, finalmente Chica si convince a provare, in anteprima mondiale, un mio prototipo per la grande distribuzione: un Roborally semplificato con deck building, che non si sa se, come e quando vedrà la luce. Non è il gioco che fa per lei e infatti mi ha detto “è il gioco più brutto che ho provato”, ma a me questa prima prova ha soddisfatto: il gioco fa quello che dovrebbe fare. Come premio per il sacrificio fatto, ci facciamo una partita ad uno dei suoi Top 3 quando siamo in 2, ovvero Patchwork. Finisce 34 a 10 per me: ultimamente sto vincendo io, ma a lei questo interessa poco e ci divertiamo in ogni caso ;)

La notte di Capodanno
La sera si avvicina e si presenta un’altra occasione di evangelizzazione ludica: siamo a casa di altri amici, con 5 adulti e 3 bambini (due di 3 anni e una di 7). Anche qui la padrona di casa mi dice di portare i giochi: porto i soliti light più qualche scatola per Mary e i suoi coetanei. A parte Chica e Mary, gli altri sono giocatori che non ho mai testato, quindi non so come andrà a finire.
Nel frattempo Passa la bomba ed altri miei giochi soft sono in missione insieme a mia sorella per essere giocati dai suoi amici.
Ma torniamo alla mia serata. Mentre stiamo finendo di cenare, i bambini giocano muovendosi per la sala: per evitare che Mary e gli altri facciano un triplo salto mortale carpiato cadendo dal divano, tiro fuori qualche scatoletta. Iniziamo una partita a Hoppe Reiter con tutti e 3 i bambini, ma viene abbandonata a metà da Mary e Luca. Restiamo io e Marty di 7 anni, che la finiamo e poi passiamo a provare Dobble, Tirare le orecchie e Diamoniak.
Riprendiamo la cena, chiacchieriamo e alle 23:45 siamo pronti per giocare. Cosa si può fare in 10 minuti prima che arrivi il nuovo anno? Ben 2 partite a Dobble! Proviamo 2 modalità di gioco e mettiamo da parte la sonnolenza che stava iniziando a sopraffare qualcuno di noi. Dobble viene quindi eletto Ultimo gioco del 2016!
Dopo una pausa di 40 minuti per lo spumante e qualche balletto accennato, riprendiamo le danze ludiche. Visto che Dobble ci aveva svegliati, propongo un altro gioco per svegliarci ancora di più: Tokyo train vince il premio Primo gioco del 2017! Io faccio da arbitro e gli altri 4 fanno una sfida maschi contro femmine, che viene vinta in rimonta 3 a 2 da queste ultime. Momento top: Gigi che per indicare il movimento lungo in verticale fa una sorta di bicicletta con le braccia.
E dopo un po’ di movimento conviene passare a qualcosa di tranquillo: vado sul sicuro con Dixit. Come ormai faccio da tempo e come ho scritto in un mio vecchio articolo (Qui) iniziamo a giocarci senza spiegare le regole: distribuisco le carte, faccio il narratore per il primo giro e gioco una carta, dico agli altri di giocare una carta che assomiglia il più possibile al mio titolo, poi scopro le carte giocate e dico di indovinare la mia. Una volta rivelata la mia carta spiego il punteggio. Finora non ho trovato nessun gioco che può essere giocato senza spiegare neanche una regola all’inizio: voi? Facciamo 2 volte ognuno il narratore e… c’è un pareggio tra me e Peppe, una persona che non conoscevo prima di quella sera. Vado per dare la vittoria a pari merito a entrambi, ma gli altri propongono uno spareggio. Tocca a me fare il narratore e… di nuovo pareggio! Tocca a Gigi che dice “Quo vadis”. Ed ecco il momento top: giriamo le tessere e vedo che 3 persone hanno votato la mia carta (la “persona” fatta di fogli di carta che cammina con un bastone). C’è poi la carta che ho votato io e Peppe dice “ho vinto”. Ci penso un attimo e realizzo di aver votato la sua carta, ma anche che… lui pensa che la mia carta sia quella giocata da Gigi. Quindi nessuno ha indovinato la carta di Gigi e io guadagno 3 punti in più contro 1 solo di Peppe! Finale col colpo di scena, soprattutto per il povero Peppe. A fine partita mi dicono che il gioco è piaciuto molto: ancora una volta Dixit non mi ha deluso.
Cominciano a farsi le 2 e mentre i bambini resistono ancora girovagando per la sala, noi proviamo Tsuro come ultimo gioco della serata. La prima partita piace e mi chiedono di fare il bis, con Peppe che ormai mi ha puntato e marca i miei movimenti. Anche questa volta i giocatori sono soddisfatti e mentre rimetto a posto le mie scatole e ci salutiamo, penso che in Peppe può esserci il germe dell’hardcore gamer (stava organizzando un pokerino per il giorno dopo, è un ingegnere e all’inizio ha detto “mi piacciono i giochi da tavolo”): molto probabilmente, però, il destino non me lo dirà mai.


Fantavir


(to be continued... venerdì vedremo a cosa avranno giocato dal primo dell'anno fino all'Epifania, stay tuned!)