.

.
.
.
.
.

martedì 24 gennaio 2017

A FEAST FOR ODIN: FINALMENTE DEI LAVORATORI DEGNI DI ESSERE SFAMATI!

Un paio di mesi fa pronosticavo La Festa per Odino come un cinghiale da top ten per la classifica di BGG.
Quando lo scrivevo occupava la 132esima posizione (50esima negli stategy games), ora è arrivato alla 53esima (24esima nella strategy games), il mio pronostico si sta pian piano avverando.
Non che ci volesse molto a vedere in questo titolo grandi potenzialità, ma i gamers sono imprevedibili, e non è raro vedere un gioco demonizzato per una carta che a prima vista sembra sgravata o per una meccanica già vista...
Per questo titolo non dobbiamo certo gridare al miracolo, non è un capolavoro in tutto e per tutto, ma tra i Rosenberg è decisamente il più completo e sfidante. Onestamente non riesco ad immaginare cosa potrebbe ancora inventarsi il buon Uwe per raggiungere una miscellanea del genere.
Nella scatola titanica possiamo trovare ogni ben di Dio: carte, plance, plancette, cubetti, segnalini, dadi, un blocco segna punti, 3 libretti (di cui un regolamento, un almanacco ed una appendice), montagne di token e addirittura due contenitori in plastica per organizzare i vari tipi di beni al loro interno.
Oltre alla cospicuità del contenuto, per restare su numeri importanti, in La Festa per Odino abbiamo anche una miriade di azioni tra cui scegliere (sulla plancia Azioni ce ne sono oltre 60), ognuna delle quali porta all'attuazione di differenti strategie che, se portate a termine con fermezza, senza cioè farsi distrarre dalla possibilità di fare altro, portano a realizzare un buon bottino di punti.
E la parola bottino non la uso a caso, infatti in questo gioco riviviamo le conquiste culturali, le spedizioni mercantili e i saccheggi di quelle popolazioni che oggi conosciamo col nome di Vichinghi.
Lo scopo principale è quello di eliminare dalla nostra plancia personale, e via via da tutte le plance che vorremo far nostre, i punti negativi presenti, in modo da ottenere a fine partita punti positivi da aggiungere a quelli derivanti dalle varie rendite in bestiame, imbarcazioni, occupazioni e monete.
Non ho intenzione di scendere troppo nel dettaglio spiegandovi per filo e per segno il set up e le meccaniche, c'è chi lo ha fatto in modo molto accurato tramite dei tutorial che mi sono molto piaciuti (Qui e Qui i link), quello che vorrei far emergere in questa sede, sono i punti di forza di questo titolo, anche perché, personalmente di punti deboli non ne ho trovati gran ché :)

Partirei dal numero di giocatori: La Festa per Odino è giocabile da 1 a 4 giocatori.
E a quanto sperimentato personalmente con partite in 2 o in solitario, più quanto detto da chi il gioco lo ha giocato spesso in 3 o 4 persone, Odino gira bene in qualsiasi salsa (date un occhio al commento di LOLLOSVEN in fondo all'articolo).
Inutile dire che al momento la modalità solo-game è quella da me più sfruttata in assoluto.
Io posseggo una decina di titoli giocabili in solitaria, ma La Festa per Odino è di gran lunga quello che mi piace di più intavolare, nonostante il setup lungo e la durata che si attesta sui 60 minuti circa (ma solo dopo qualche partita alle spalle, le primissime si aggirano sui 90 minuti abbondanti).
La sfida a superarsi imposta dalla modalità in solitaria è davvero avvincente, inoltre, il fatto di non avere un avversario che ti incalza, ti permette di sperimentare con calma strategie su strategie ad ogni partita. E vedere crescere i punteggi di partita in partita è davvero soddisfacente.
Rosenberg spiega che ottenere punteggi che si aggirano sui 100 PV in questa modalità è un buon risultato, io alla prima partita in solitario ho ottenuto un 35, alla seconda ho fatto 58 e alla terza un bel 86 (che rimane tuttora il mio record personale, nonostante abbia poi fatto almeno altre 2 partite senza mai superarlo).
Non sono un fine stratega, raramente trovo subito la giusta direzione per ottenere punti, io sono più uno sperimentatore, ormai mi conoscete, e giocare a Odino mi permette di sfogare tutta la mia voglia di sperimentare. Sono partito cercando di ottimizzare solo la mia plancia e poco altro, alla terza partita sono giunto ad avere un capanno, una casa lunga ed un'isola da colonizzare... e il tutto senza aver seguito una precisa strategia dal primo al settimo turno!

Un altra caratteristica che mi piace parecchio di Odino è che non si sente l'assillo del DOVER sfamare a tutti i costi i propri vichinghi.
Finalmente un gioco in cui si riesce a nutrire tutti quasi con naturalezza, come dovrebbe essere sempre, almeno per quanto mi riguarda :)
Io ho sempre detestato il dover sfamare 'sti lavoratori, il dover pensare alla mia strategia con un occhio al turno in cui o questi mangiano o io perdo punti su punti... ma perché?!
Il gioco è divertimento, perché obbligarmi a fare cose che non voglio fare?
Come succede in Agricola, con quella famigliola di sfigati stile “casa nella prateria”, che se non li sfami o se non fai tutto quello che il gioco prevede che tu possa fare perdi punti... naaaa.
Qui finalmente nutrire il proprio clan è quasi piacevole, rientra nello spirito del puzzle-game, che è il cuore del gioco, quindi lo “digerisci” meglio, 'sti cibi glieli dai proprio volentieri, come premio per le incursioni vittoriose che hanno svolto, per il mazzo che si sono fatti andando a caccia di balene o in cima alle montagne per racimolare legno pietre e metalli!
Mangiate e bevete a più non posso al banchetto di Odino, miei prodi, ve lo siete proprio meritato!
(Si vede che non vado matto per Agricola, eh?!)
Setup per solo game

Terzo punto a favore di questo gioco è la semplicità delle regole.
Tutti a pensare, vista la confezione e il nome dell'Autore, che Odino possa essere un super cinghiale ultra irto e setoloso e spacca meningi. In realtà è un gioco che si spiega in una ventina di minuti, le azioni da fare sono molto ben guidate dalla plancia di Riepilogo che ne tiene il conto e il “difficile” è semplicemente scegliere la strategia migliore per iniziare la partita.
Questa può esserci data dalla carta occupazione che peschiamo ad inizio gioco (distribuita casualmente da un mazzo di 45 carte), o semplicemente dal fatto che si giochi per ultimi, e quindi si è “costretti” ad imbastirne una sulla base degli slot Azione rimasti liberi (che sicuramente non saranno pochi).
La plancia Azioni è chiarissima e suddivisa per fasce di attività. Le icone sono anch'esse molto esplicative e, con l'aiuto di chi spiega il gioco, in un paio di turni vengono riconosciute pressoché tutte.
Le eccezioni sono praticamente nulle, cosa particolarmente gradita in un gioco così corposo e soprattutto utile per chi si siede per la prima volta ad un tavolo abbondantemente imbandito di materiali.
Ciò che potrebbe non essere chiaro lo si può chiarire grazie all'Appendice di supporto, un vero manuale che riporta in ordine di numero ogni carta presente nei vari mazzi con tanto di spiegazione, oltre che un riassunto per le regole di piazzamento ed altre utili informazioni di vario genere; ed eventualmente, per chi ama approfondire come me, c'è anche il terzo libro, L'Almanacco, che è una sorta di “indice analitico” che tratta in ordine alfabetico tutti le componenti del gioco, dando loro una connotazione storica (isole, eroi, cibo, utensili, note storiche, ecc...).
Insomma, gli strumenti per giocare in autonomia ci sono tutti, basta sfruttarli al meglio :)

E' bello anche il senso di crescita che si percepisce avanzando nei turni, con un vichingo in più che si unisce al pool iniziale, recando con se una potenziale azione aggiuntiva per il turno in corso o, se volete, un'azione più efficace (la plancia Azioni ha quattro livelli, nel primo possiamo impiegare un solo vichingo per svolgere l'azione, e questa ovviamente sarà meno remunerativa di quella svolta con 4 vichinghi nella quarta colonna).
Questo è un gioco nel quale l'ottimizzazione delle mosse (e delle risorse) è importantissima, impiegare al meglio il numero di vichinghi che si posseggono di turno in turno è perciò fondamentale.

La Festa per Odino è un titolo curato nei minimi dettagli, basti pensare che l'Autore ed il team di sviluppo ci stavano lavorando dal maggio 2013, potete quindi capire che nulla è stato lasciato al caso (tra l'altro Patchwork e Fields of Arle sono usciti nel 2014... vuoi vedere che, a meno di non aver avuto un paio d'anni di incubazione, sono loro i figli di Odino e non il contrario!? Mah, vedremo di approfondire l'argomento).

Personalmente sono estremamente soddisfatto dell'acquisto, ed il prezzo di vendita vale decisamente il contenuto e l'esperienza che se ne trae.
La longevità è altissima, la scalabilità ottima, il regolamento chiaro e scorrevole, l'ambientazione aderente e sentita, i materiali numerosi, robusti e curati, la durata accettabilissima (a meno di pensatori al tavolo, ma questo è un altro discorso), che altro dire?
Uwe, dovrai superare te stesso per estrarre dal cilindro un altro titolone di questo calibro! E puoi star sicuro che io farò il tifo per te ;)


Max_T


A Feast for Odin
Un gioco di: Uwe Rosenberg
Per: 1-4 giocatori, 12+, 30-120 minuti (personalmente aggiusterei il tiro su un 60-150 minuti)
Edito in Italia da: Cranio Creations


Riporto qui sotto il commento che Lollosven fece all'articolo di presentazione di Odino che scrissi a Novembre 2016 (QUI):

Aggiungo alcuni commenti su "La Festa per Odino" dato che è stato il mio regalo di Natale e ho avuto la possibilità di fare 3 partite a 4 giocatori e 1 in 3. Come giustamente sottolineava Max si discosta da Agricola e Caverna e l'esigenza di sfamare i terribili vichinghi durante il banchetto non pesa per nulla, di risorse se ne hanno in abbondanza.
E' un gioco che richiede diverse partite per esplorare le molte possibilità che il titolo propone, si capisce abbastanza presto che è necessario seguire una propria strategia per riuscire a sfruttarla al meglio, in maniera da coprire i malefici spazi -1 e al contempo aumentare il prestigio finale valutato in PV.
E' in questo aspetto che stimola la voglia di riprovarlo più volte per cercare di esplorarne le diverse vie, se a prima vista sembra impossibile anche solo coprire la plancia personale ci si rende ben presto conto che esplorare altre isole o acquisire le case aggiuntive rende e non poco.
In 4 la competizione sugli spot si sente abbastanza e nonostante vi siano sempre delle alternative non sono sempre le migliori per riuscire a ottenere quello che sarebbe davvero utile per i nostri piani.
Il pregio maggiore è che è stato accolto benissimo anche da giocatori occasionali, passato lo smarrimento iniziale dovuto al numero spropositato di azioni possibili, già a metà della prima partita il gioco scorre più veloce e subentra ben presto il desiderio di migliorarsi.
Il downtime più che per la scelta di quale spazio occupare con i vichinghi è dato dai tentativi di incastrare i pezzi nel migliore dei modi, alla fine è piaciuto moltissimo a tutti e (con mia sorpresa) è stato il titolo più richiesto durante le feste nonostante vi fossero diversi altri possibili titoli dalla durata decisamente più contenuta e questo mi pare sia il miglior indicatore della bontà del titolo”.


Lollosven

7 commenti:

  1. E' il gioco che più divide quest'anno. Alla GobCon ho sentito solo persone che ne sono estremamente entusiaste e persone a cui non piace per niente. Praticamente nessun giudizio moderato. Ma il tuo 87 lo hai fatto con la partita rapida o intera? Con la rapida è un buon punteggio, da esperienza solitaria mia.

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Ciao!
    No, in realtà l'ho fatto con la partita completa se non ricordo male. Ma come ho scritto, io sono per natura uno sperimentatore, non ho la costanza di seguire una strategia precisa dall'inizio alla fine di una partita, quindi mi reputo contento di aver ottenuto un 86... chissà quando lo migliorerò?! :D
    (Mi piacerebbe sapere tu da che parte ti schieri invece?)

    RispondiElimina
  4. Io sono assolutamente a favore. Come te sono uno sperimentatore e quindi questo gioco fa proprio per me. La sperimentazione però va nella direzione di ottenere il meglio da ciò che ho, più che di fare un poco di tutto. Vedo la mia carta iniziale (e spesso pure la prima arma pescata) e scelgo che direzione prendere cercando di farla fruttare al meglio.
    Un trucchetto per sperimentare più facilmente e efficacemente le varie strade è quello di riempire solo i primi 2x2 spazi in basso a sx della plancetta base e poi ignorarla. Tieni tutto per riempire le isole, quando le acquisirai, che ti regalano più della plancia base. Riempi solo i -1 da questa quando sei verso la fine del gioco. E poi fammi sapere se non migliori decisamente il punteggio :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Alla prima occasione proverò questa via che mi consigli, poi ti farò sapere come andrà :)

      Elimina
  5. Sto recuperando i giochi di Uwe Rosenberg da poco, ammetto che Feast for Odin mi manca.
    Sto leggendo molti pareri, ma molti positivi. Devo solo provarlo per farmi l'idea definitiva..

    RispondiElimina