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lunedì 10 ottobre 2016

CUBETTI, CHE PASSIONE

Condottiere
Recensioni, nuovi titoli, anteprime, Essen... no, oggi proprio non ne ho voglia.
Oggi mi va di parlare di una delle mie tante passioni legate al mondo dei board games: legno e cartone.
Mamma mia quanto mi piace il legno nei giochi.
Pedine, legnetti, meeple, cilindri, ma soprattutto cubetti.
Piccoli, da 8 mm come quelli di Eight-Minute Empire o più grandi, da 10 mm come quelli di Steel Driver o Carolus Magnus, colorati, profumati e più ce n'è nella scatola meglio è!
Ah, i cubetti, che sebbene non cambino forma risultano mutevoli nella sostanza: di volta in volta possono rappresentare ogni genere di risorse: “città”, “cibo”, “materiali”, “truppe”, persino “la peste”; fungono da contatori di punteggio o di turno e con un minimo di fantasia potrebbero trovare spazio in qualsiasi tipo di gioco senza mai sfigurare.
Sono decisamente meglio dei carriarmatini o delle miniature di plastica.
Queste, seppur belle da vedere andrebbero colorate per rendere al meglio e trattate con una certa cura per non deformarle, così come le carte andrebbero imbustate per essere protette, i cubetti invece sono già belli e pronti all'uso, robusti, invulnerabili.

Otto minuti per un Impero
Sì, sono un accanito fan dei componenti in legno, perché ai miei occhi sono irresistibilmente affascinanti, caldi e soddisfacenti da maneggiare. Le sensazioni tattili che offrono non hanno eguali. Chiamatemi pazzo, ma in casa ho addirittura un forziere zeppo di cubetti e legname vario per ogni evenienza (prototipi, pezzi mancanti, implementazione di materiali... il pezzo giusto non manca mai).
Poi se il cubetto è accompagnato da una bella mappa di gioco, possibilmente con ambientazione storica, e da robusto cartoncino beh, è proprio “la morte sua” come si dice :)
Esatto, mi piace anche il cartoncino, anzi vi dirò, il profumo del cartone delle fustelle se la batte alla grande con quello dei cubetti. Non saprei quale scegliere.
Fortunatamente vanno in combo alla grande! 
Se ripenso a quando ho aperto le scatole di Istanbul, Barony, Five Tribes, Florenza, tutti gioconi di un certo peso (e la parola “peso” non la uso a caso, ci siamo capiti!)... mmmh ho ancora nelle narici quell'inebriante profumo che è fuoriuscito dalla scatola! Fare l'unboxing di un titolo bello zeppo di fustelle e legno è un'esperienza top, un piacere simile all'aroma che ti lascia in bocca un buon caffè.

Il mio Tesssoro!
Legno e cartone sono decisamente i miei materiali preferiti, due cose che, secondo i miei canoni, non dovrebbero mai mancare nella componentistica di un gioco, filler o cinghiale che sia.
Chissà se anche voi siete fan sfegatati dei cubetti come me o preferite altri componenti? 
Ognuno ha il proprio punto debole, ci sono gli amanti delle ziplock, gli imbustatori seriali, i german fighetti o i wooden cube fan. Voi a che categoria appartenete?
La mia ora la conoscete e, se mai vorrete farmi sedere al tavolo con voi, sappiate che non c'è cosa migliore di apparecchiare un buon german ben ambientato e strabordante di cubetti :)


Max_T





Carolus Magnus, il mio primo gioco "solo legno e cartone"

The King is Dead

Barony

6 commenti:

  1. Se penso ai cubetti, il primo gioco che mi viene in mente è Rattus. Penso sia il primo che ho provato...
    Poi viene Carcassone e tutto il resto.

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    1. Bello Rattus, sia il base che con le espansioni!
      Credo di ricordare che il mio primo gioco cubettoso sia stato El Grande... o Village? Non ricordo, so che poi ho comprato Carolus Magnus, che è solo legno e cartone (e solo di cubetti ne ha, mi pare, un centinaio).

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  2. A parte Istanbul, non ho avuto tra le mani i giochi che citi.
    Però dovresti mettere le mani dentro le scatole di Caverna e Stone Age.

    Ciao

    Marcello

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    1. Le mani ce le ho messe eccome! Stone Age è uno dei miei preferiti (soprattutto se giocato in due).
      Io ho fatto giusto qualche esempio di giochi che posseggo, anche perché di giochi cubettosi ce ne sarebbero a iosa! :)

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    2. Ovviamente conosco molti meno giochi di te ma mi sono permesso di citare Caverna perché non mi aspettavo di trovare tanto materiale e di qualità dentro la scatola.
      L'ho comprato senza averlo provato (cosa che di solito non faccio) dopo aver letto un po' di recensioni e commenti perché avevo voglia di giocare ad un titolo impegnativo e lungo.
      Bello da giocare (solo poche volte vista la durata) e un piacere per gli occhi a fine partita.
      Per quanto riguarda Stone Age ho giocato solo una partita in quattro in fiera.
      Mi sono piaciuti subito i materiali e alla fine anche il gioco.
      Però ho pensato (direi sbagliando dopo aver letto la tua risposta) che per essere divertente si dovesse essere almeno in tre.
      Magari ti dirò le mie impressioni il prossimo anno perché lo regaleremo a nostra figlia di dieci anni a Natale.

      Ciao

      Marcello

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    3. Quando dico che Stone Age è bello in due sta parlando il mio Max giocatore. Giocato in due c'è molto più controllo sulle carte che passano e sulle tessere e, soprattutto, il fatto di giocare per secondo è molto meno penalizzante rispetto a giocare per terzo o ultimo nelle partite a più giocatori. Ciò non toglie che SA sia un capolavoro e sia godibilissimo anche in più di due :)
      E cmq l'anno prossimo non dimenticarti di dirci le tue impressioni, dopo che lo avrai giocato più spesso ;)

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