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venerdì 29 maggio 2015

ASINI E BUOI

Spesso si trovano in giro per il web articoli che trattano la spinosa questione, definiamola così, delle competenze in campo ludico (per capirci, chi ha diritto di parlare/recensire i giochi e chi dovrebbe astenersi dal farlo).
Nulla di nuovo sotto il solo direte voi.
Infatti, però più ci penso e più mi chiedo:

crea più danni alla diffusione dei board games chi che ne parla entusiasticamente anche se in modo non proprio professionale (vabbè, professionale, i giornalisti ludici in Italia si contano sulle dita di una mano) o chi snobba chi ne parla senza essere in possesso di chissà quali requisiti, chi cerca il pelo nell’uovo e l’inghippo in ogni titolo, chi per darsi un tono usa appositamente un linguaggio tecnico spesso incomprensibile ai più?

Beh, incredibilmente io una risposta me la sono data (Marzullo sarebbe orgoglioso di me!).
Personalmente veder spuntare come funghi nuovi blog che si occupano di giochi non mi dispiace affatto. Principalmente per tre motivi.
In primo luogo perché questo è sintomo che la nostra passione sta attraversando un ottimo periodo in termini di diffusione. Più gente parla di giochi e più i giochi hanno la possibilità di entrare nelle case degli italiani.
In secondo luogo perché è bello notare come molti giocatori ora si prendano la briga di dire la loro scrivendo su un blog impressioni, recensioni, resoconti di partite o quant’altro, saltando dall’altra parte della staccionata e impegnandosi in prima persona a parlare dei titoli che provano.
E terzo perché io non credo proprio che un blog, piccolo o grande che sia, possa cambiare le sorti di un gioco nel bene o nel male, almeno non in assoluto. I gamers sono innanzitutto appassionati, sanno quello che vogliono, non si fanno influenzare più di tanto da una sola voce, ne ascoltano molte prima di trarre le loro conclusioni.
A me capita spesso di trovarmi in disaccordo con recensioni lette su vari siti, e so che questo succede anche ad altri appassionati, quindi penso sia lecito che qualcuno di loro sia stufo di limitarsi a commentare i post pubblicati da altri e voglia scriverne qualcuno lui, in prima persona.

La mia risposta è chiara: ben venga la pluralità! Ben vengano forze nuove!

Io nutro rispetto per chi ha voglia di diffondere il verbo ludico e non mi importa se chi scrive è un critico riconosciuto o un semplice appassionato, l’importante è che dai contenuti emergano entusiasmo e passione, certo anche la competenza è gradita, ma mi aspetto che chi scriva lo faccia con un minimo di cognizione :)
Se qualcuno vuole prendersi l’impegno di aprirsi un blog, seguirlo, curarlo, aggiornarlo settimanalmente e via dicendo, beh che lo faccia liberamente, tanto alla fine saranno i lettori “comuni” a dargli ragione, non certo chi tenta di creare un’informazione ludica di elite (a mio parere troppe volte fine a se stessa e, se esasperata, addirittura controproducente).
Signori, spero sia chiaro che io non ce l’ho con nessuno e non è mia intenzione giudicare nessuno, anzi al contrario vorrei spingere anche voi a non giudicare negativamente l’operato altrui!
Il mio messaggio è: smettiamola con la storiella del bue che dà del cornuto all’asino, siamo tutti sulla stessa barca, proviamo ogni tanto a remare nella stessa direzione e a darci una mano per promuovere questa benedetta cultura del gioco da tavola, ognuno come può e come riesce e facciamolo, possibilmente, senza dare quella fastidiosa impressione di essere un gruppo di nerds con la puzza sotto il naso!
 
 
Max_T

8 commenti:

  1. Mi trovi parzialmente d'accordo questa volta, Mr Max.
    Nel senso che concordo con te nel dire che se si sente la spinta di parlare è giusto farlo e più gente parla di un qualcosa, più questo verrà "sentito" anche da chi è al di fuori del giro.
    Non concordo però sulla modalità in cui tutti si cimentano.

    Chiaramente c'è un discorso di "marketing" o di "visibilità" alle spalle che, in qualche modo, prevede di essere o più bravo degli altri che fanno le cose uguale a ciò che stai per fare, oppure fai qualcosa di totalmente diverso.
    Esempi eclatanti di queste due fazioni sono (in Italia) chiaramente Alkyla che, al momento, risulta più bravo/più costante degli altri tutorialist sul Tubo e Dado Critico che, al momento, recensisce l'atmosfera attorno al gioco, piuttosto che il gioco stesso.
    Anche Idee Ludiche ricade in questo paradigma: quando si parla di giochi, lo si fa con l'animo del "perchè piace A ME", altrimenti ci sono interviste e altri spunti non presenti altrove.

    Quello che critico è che, spesso, l'entusiasmo di cui tu parli, che sarebbe bello leggere, viene purtroppo coperto da un velo di professionismo che non sempre però è all'altezza dell'aspettativa di un giocatore.
    Quando sono in giro, spesso mi trovo inserito in gruppi di "Allenatori da Bar". Si parla un botto di calcio, ho un sacco di informazioni sul calcio, ma sai cosa? Nessuno di quei gruppi mi ha mai fatto dire "dai, vengo con voi a vedere la partita". Il motivo è che le considerazioni sono "Tecnicismi senza alcuna competenza da Commissario Tecnico" oppure "Considerazioni da tifoso sfegatato". Io di calcio non so nulla, ma di coaching e sport sì, e se sento dire che "il turnover è deleterio per la squadra" mi si accappona la pelle. Così come se "Il giocatore X doveva giocare che contro la squadra Y gliene mette almeno 2" quando in campionato gli viene fatto notare non abbia ancora mai segnato, mi spiace, ma hai perso la mia attenzione.

    Il parallelo era per spiegare come, da gamer, leggere di "Percentuale di alea nel gioco", trovare nella descrizione di un gioco la parola "Strategico" quando è prettamente tattico, avere un parere sulla scalabilità di un gioco "L'ho provato solo in 2 ma di sicuro si alza l'interazione al tavolo quando i giocatori aumentano", perdonami ma mi allontanano dallo scopo che si è prefissato l'Autore dell'articolo.
    Io li leggo COMUNQUE tutti, sono avido di informazioni, ma, capisco che un estraneo dal mondo dei giochi, che però magari ha un briciolo di autocritica, si trova di fronte ad un mondo in cui difficilmente vorrà entrare, o, perlomeno, entrare a discuterne almeno un po'.

    Il mio consiglio (per chiudere) è quindi quello di SPERIMENTARE o di ESSERE ONESTI con sè stessi. Su FB ogni giorno vengono spammati (al limite della sopportazione) mille articoli, ma, come dicevo, o si decide davvero di dare una battaglia seria sullo stesso terreno delle testate che si cerca di copiare (non per vincere, occhio, ma per non perdere a priori come dicevo! Nessuno vuole leggere il blog migliore, ma nessuno vuole leggere il peggiore), oppure conviene essere spensierati, solo divulgativi e non informativi a tutti i costi. C'è tanto da raccontare: perchè hai comprato una scatola, quale artista di piace di più, se il tema ti sembra avvincente....

    Allora sì che si farà del bene, oppure, più che dei nerd con la puzza sotto al naso, sembreremo un gruppo di tifosi al bancone del bar con La Gazzetta sotto il braccio.

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  2. Anche io concordo solo parzialmente.

    Sono d'accordo che sia bella una plurità di voci e di informazioni, ma, purtroppo, oggi sempre più spesso tutti si definiscono esperti in tutto. Bisognerebbe parlare con una maggior cognizione di causa e filtrare il messaggio che si vuole inviare.

    Personalmente, ad esempio, ascolto molta musica, ma non scrivere mai di musica solo perché la ascolto, dal momento che non sono in grado di valutare se gli arraggiamenti sono OK, piuttosto che la qualità di un singolo strumento.

    Ripeto oggi tutti si arrogano il diritto di essere esperti in tutto e forse avere un po' più di cognizione prima di trasmettere il proprio messaggio (visto che purtroppo non tutti sanno filtarre i messaggi in entrata) sarebbe auspicabile.

    La mia è solo una piccola voce, ma deriva da una tendenza generalizzata che vivo e che non mi piace.

    Ciao
    Davide

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  3. Ciao ragazzi! :)
    Ciò che dite è assolutamente giusto (infatti nel mio articolo sottolineo il fatto che cmq chi vuole impegnarsi a scrivere lo deve fare con un minimo di cognizione, ci mancherebbe).
    Però converrete con me che tutto ciò che scrive o dice o una persona è ovviamente opinabile... il punto secondo me è: CHI può permettersi di decidere chi è in grado di parlare di giochi e chi no?
    Al momento NESSUNO può farlo in assoluto. Quindi il tutto si riconduce comunque alle chiacchiere da bar, per la serie "per me quel tizio scrive molto bene", "io penso invece che non capisca una mazza!".
    Per questo motivo dico che forse è meglio tenere per sé le opinioni sull'operato altrui.
    Non "spaventiamo" le nuove leve, aiutiamole semmai con consigli e critiche costruttive, così che possano migliorarsi e rendersi utili alla causa della diffusione della nostra passione. :)

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    Risposte
    1. mmh... no, in questo caso allora non convengo in toto. :D

      In rete (per l'Italia gli articoli di Walter Nuccio ad esempio), ma soprattutto FUORI rete, esistono tonnellate di pubblicazioni in tema di game design e teorie dei giochi (sempre in italiano ad esempio Game design. Gioco e giocare tra teoria e progetto) ed è, permettimi, a portata di tutti quindi studiare almeno LE BASI per poter parlare di giochi. Ripeto: concordo nel dire che si può tentare, ma se vuoi metterti "in gara" con Gioconauta, GsnT, e simili, allora permettimi, ma la Redazione deve essere all'altezza.

      La professionalità, purtroppo, permea da una recensione. Se il neo-blogger X dice che un gioco è un worker placement con per hard gamer, mentre un Agzaroth dice che è un piazzamento tessere, a quale dai più credito? Penso al secondo, ma non per via (oddio, anche!) dei suoi precedenti, ma perchè dal resto della descrizione permeerà ciò che ti sta dicendo. Peraltro sempre verificabile da un regolamento. Cacchio, sì, ci sono dei puzzilli da piazzare, ma il gioco è tutt'altro.
      [Questo esempio perchè in uno di questi blog Carcassonne è detto di Worker Placement]

      Come dicevo, io INCITO a buttarsi in TUTTO il mio intervento, ma in ciò in cui si E' COMPETENTI DAVVERO. Se non conosci i termini tecnici corretti, puoi studiare. Se non lo fai, NON PUOI parlare in maniera tecnica.
      Se vuoi parlare della tua esperienza al tavolo, allora non commettere errori di italiano, altrimenti NON PUOI diffondere correttamente la cultura ludica.

      Dire che "non c'è un parametro" e "tutti possono dire la loro" e "tutto è opinabile", perdonami, ma giustifica allora il proliferare di blog sulle Scie Chimiche, Rettiliani, NWO e similia. Il fatto che tu (non tu Max eh! un tu impersonale) creda che ciò che vedi in cielo sia una scia chimica, non è un'opinione: è un errore bello grosso. E se diffondi tale verbo perchè "fa comunque informazione" hai sulla coscienza tutti quelli che non hanno l'intelligenza per STUDIARE o DOCUMENTARSI che ti crederanno e lo diranno in giro.
      In quanti staranno ora dicendo che Carcassonne è un worker placement perchè sdrai un omino su una tessera?

      E tu, quanti giochi hai comprato/letto il regolamento perchè recensiti entusiasticamente da un neo blogger? E quanti invece da uno che ritieni affidabile? Quali sono i parametri per cui gli dai tale affidabilità?

      Passo e chiudo!
      ciao!

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    2. Concordo al 100%.

      Chi parla deve parlare delle cose di cui parla con cognizione di causa.

      Se invece vuoi scrivere se ti esi divertito o no, se il gioco PER TE è stato divertente, etc ... nessun problema

      Davide

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    3. Occhio, la domanda dalla quale nasce il post è ben precisa:
      << crea più danni alla DIFFUSIONE dei board games chi che ne parla entusiasticamente anche se in modo non proprio professionale o chi snobba chi ne parla senza essere in possesso di chissà quali requisiti, chi cerca il pelo nell’uovo e l’inghippo in ogni titolo, chi per darsi un tono usa appositamente un linguaggio tecnico spesso incomprensibile ai più? >>
      E il tutto si chiude con:
      << … non è mia intenzione giudicare nessuno, anzi al contrario vorrei spingere anche voi a NON GIUDICARE negativamente l’operato altrui! […] proviamo ogni tanto a remare nella stessa direzione e a darci una mano per promuovere questa benedetta cultura del gioco da tavola, ognuno come può e come riesce… >>

      Ripeto, il concetto che vorrei passare è: per IL BENE della DIFFUSIONE della nostra passione, secondo me sarebbe meglio non “sprecare” post per criticare chi non dimostra chissà quali competenze.

      Tanto, come ho già detto, i gamers sanno quello che vogliono e non hanno bisogno di sentirsi dire chi leggere e chi no. Lo sanno già.
      Per quanto riguarda i neofiti invece credo che all’inizio per loro non faccia più di tanto differenza leggere un articolo di Agzaroth piuttosto che di un pinco pallino, sarà col tempo che capiranno chi dei due è più affidabile, perché come dice giustamente TeOoh, la professionalità permea da una recensione.
      Sul fatto che qualcuno poi stia dicendo in giro che Carcassonne è un worker placement anziché un piazzamento tessere, beh, direi che questo è l’ultimo dei problemi se visto nell’ottica della diffusione del gioco da tavola tra le famiglie italiane. Gli italiani giocano poco e sono a zero in fatto conoscenze ludiche, penso che aggredirli a colpi di tecnicismi sia quanto meno deleterio :)

      E per rispondere alle domande di TeOoh: io leggo un po’ di tutto, non ho un sito preferito (a parte il Dado Critico! :D ) ne un recensore preferito.
      A scatola chiusa non compro quasi più nulla e per i giochi da acquistare generalmente non mi faccio influenzare da ciò che scrivono su blog e siti (affermati o nuovi che siano non fa differenza), mi affido soprattutto ai commenti del mercoledì sera con gli Amici della Ludoteca Galliatese, gente più competente non ne conosco! ;)

      PS: non sono stato a ripetere che chi parla/scrive di giochi deve farlo con cognizione di causa, su quello penso siamo già d’accordo! ;)

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  4. Ahhhhh dannazione....
    Avevo scritto un commento molto lungo, ma blogger ha cancellato tutto durante l'accesso....

    In ogni caso: Max_T la penso esattamente come te. Non aggiungo altro perchè sei stato davvero chiaro!

    Posso aggiungere la mia esperienza personale di blogger. Ogni tanto parliamo di giochi ludici, ma anche di cultura nerd/geek/pop. Ovviamente i post di gioco (dal gioco da tavolo a Magic) interessano agli interessati, mentre un post più generico (come una recensione film un film) interessa al triplo della gente. Mi sono sempre chiesto se fosse il caso di abbandonare la parte non ludica... Ma poi mi sono detto che va bene trattare altri argomenti. Di fondo quando scrivo di un gioco voglio solo dire il mio punto di vista. Qualche volta cerco di essere tecnico, ma non mi riesce sempre (tranne che per Magic, che ho un pochino di esperienza). In quel caso metto sempre la postilla: "Se volete avere maggior info sul gioco vi linko un blog specifico" e così parto a linkare i blog come Giochi sul nostro tavolo, ecc ecc.
    Questo qua :)

    Max hai scritto un post molto interessante, sono sicuro che farà pensare molte persone! Ciao alla prossima

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