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venerdì 12 dicembre 2014

PER MOLTI MA NON PER TUTTI: CALIGULA


Lo ammetto, ho un debole per i giochi con ambientazione storica.

Questo dipende probabilmente dal fatto che fin dai tempi della scuola mi è sempre piaciuto studiare questa materia… l’Impero Romano poi è sempre stato il mio preferito (tanto per dire ho anche un tatuaggio di un pretoriano sulla spalla destra - che tamarro, eh! -), immaginate quindi la mia soddisfazione quando sono riuscito a procurarmi una copia di Caligula!
La prima partita ho avuto la fortuna di giocarla con al tavolo il suo editore, Mario Sacchi - ormai lo sapete che frequentiamo la stessa ludoteca, la Galliatese - che durante il match me ne ha illustrato pregi e difetti.
Caligula è un gioco che genera pareri discordanti, i giocatori si dividono tra chi lo ama e chi lo teme (principalmente per l’impegno che richiede per essere giocato a dovere).
Io lo apprezzo molto, ma so che altri non la pensano come me, quindi per far chiarezza mi sono deciso a chiedere a Caligula stesso di parlarci di lui.
E l’Imperatore, nella sua grande magnanimità, mi ha risposto così:

 

Salve,
il mio nome è CALIGULA e sono un card game bello tosto.
Non vorrei apparire arrogante (non lo sono affatto) ma fate attenzione, non è semplice giocarmi la prima volta, bisogna essere dei tipi scafati, gente che non ha paura di stringere alleanze con gli avversari per poi pugnalarli alle spalle senza pietà. Per giocarmi come si deve e uscire vincitori dovrete abilmente mischiare azzardo, calcolo e diplomazia, ma soprattutto non dovrà mancare una solida strategia di pianificazione per ottenere le carte migliori da giocare.
Pierluca Zizzi, il mio designer, mi ha ambientato nella spietata e corrotta Roma del 41 DC, cosa che non posso che definire azzeccatissima! 
Dovrete giocarmi con lo scopo di influenzare i vari settori della vita pubblica romana per ottenere più punti vittoria a fine partita ed essere incoronati vincitore.
Il mio meccanismo di gioco è tutto sommato semplice, ve lo illustro brevemente:
il turno è costituito in primis da una fase di piazzamento sulle carte "civitas" (plebe, legionari, senatori, tribuni e pretoriani). Durante questa fase ogni giocatore (da 2 a 5) posizionerà i suoi gettoni influenza (costituiti inizialmente da un pool di sei gettoni "S.P.Q.R." con valore da -1 a 4 che potranno essere integrati con l’acquisizione anche di altri di valore 5 e 6 andando avanti nel gioco) sulle carte "civitas" scoperte (2 per tipo ogni turno).
Le carte "civitas" rappresentano vantaggi che i giocatori possono acquisire o svantaggi che, ovviamente, cercheranno di evitare. Tutto questo avviene “al buio”, ogni giocatore infatti pone un gettone coperto per volta su ogni carta, i gettoni si scopriranno solo quando arriverà il momento di applicare gli effetti di ognuna delle carte "civitas".
L'ordine nel quale si risolvono le carte "civitas" è dettato dalle 6 carte "Sequentia" posizionate in maniera casuale all'inizio del gioco e risolte sempre da sinistra verso destra. Alla fine di ciascuna fase definita dalle carte "Sequentia" ci sarà una fase di congiura, il vero cuore del gioco, in cui i giocatori stringeranno alleanze per spodestare o difendere l'imperatore in carica (alleanze che poi, a seconda delle proprie strategie, non si è tenuti a rispettare! Anzi, il bello è proprio convincere gli altri giocatori a seguirti in una congiura per poi cambiare obiettivo e lasciarli con un palmo di naso, muhuhuhahaha!... ehm, scusate...).
Se la congiura riesce i congiurati riceveranno immediatamente una ricompensa in punti congiura e punti vittoria dal nuovo imperatore. Durante ogni turno può essere destituito un solo imperatore e quello entrante, alla fine del turno, premierà nuovamente coloro che gli hanno permesso di salire al trono.
Molto importante è l’acquisizione di carte pugio e coniura, grazie alle quali si ha la possibilità di essere a capo delle varie congiure che verranno ordite, e conseguentemente di accaparrarsi copiosi punti vittoria a scapito degli avversari.
Come spero abbiate capito sono un gioco di grande profondità ed interazione. Praticamente un board game travestito da card game, nel senso che giocandomi non avete una vera e propria mano da gestire come in un card game puro, bensì acquisite le due tipologie di carte grazie al piazzamento dei gettoni “S.P.Q.R.”.
Ma purtroppo alcuni giocatori non mi percepiscano come tale… sarà per la scatola di dimensioni ridotte (mi rendo conto che, come ricorda spesso anche il mio editore Mario Sacchi di Post Scriptum, nel mondo dei giochi da tavola le dimensioni contano), sarà per la mancanza di plance, plancette e cubetti che riempiono le mani ai giocatori, sarà per quel che volete, ma sapete una cosa?
Io mi piaccio così!
Essenziale nei contenuti, con una veste grafica accattivante, ottimamente illustrato e ben ambientato… prendendo in prestito un fortunato slogan pubblicitario di qualche anno fa, nonché titolo di questa rubrica, mi definisco con orgoglio: un gioco per molti ma non per tutti!
Ah, non vi ho detto che nel 2009 ho ottenuto la nomination per il Best of Show di Lucca C&G, anno in cui vinsero titoli del calibro di Ad Astra (Faidutti/Laget) per quanto riguarda i board games e Dominion (Vaccarino) per i card games… quindi un ottimo risultato direi :)
Ora che sapete tutto di me non vi resta che sedervi al tavolo e provarmi (meglio se siete più di 2 giocatori, dai 3 in su rendo sicuramente di più!), se vi piacciono i giochi di diplomazia e bluff dedicatemi un’oretta della vostra serata e vedrete che non vi deluderò!
 

Cordialmente,
 

Caligula

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