(Rivincite)
Quando lasci tutta la parentela a casa dei suoceri a finire l’interminabile pranzo della domenica e, con la scusa del mal di testa, te ne torni a casa per rilassarti un po’, tanto là nessuno ha la minima voglia non dico di giocare, ma nemmeno di sfiorare ”l’argomento giochi”.
Quando lasci tutta la parentela a casa dei suoceri a finire l’interminabile pranzo della domenica e, con la scusa del mal di testa, te ne torni a casa per rilassarti un po’, tanto là nessuno ha la minima voglia non dico di giocare, ma nemmeno di sfiorare ”l’argomento giochi”.
Quando
esci a cena con amici che conoscono la tua passione ma, piuttosto che rendersi
disponibili a provare qualcosa di nuovo, c’è quello che salta su e propone “ma
è tantissimo che non giochiamo a Risico (talmente tanto che non sa manco più
come si scrive), potremmo trovarci una sera a fare una partitina…”
Quando
racconti del tuo hobby a qualcuno e questo ti guarda come se fossi un
mentecatto che non vuol crescere, perché i giochi sono cose da bambini, gli
adulti bevono birra e casomai giocano a poker.
Quando sei stufo di passare per quello che "...ecco, adesso stai a vedere che ci chiede ancora se vogliamo giocare a qualcosa..."
Quando
tutte queste cose ti fanno sentire incompreso.
Quando pensi
di avere qualcosa che non va.
Quando ti
chiedi “possibile che sia circondato da persone che mi credono infantile solo
perché gioco ai giochi in scatola?!”
Beh, quando questa situazione rischia di mettere in dubbio quello in cui credi, quello che ti fa stare bene, tu che fai?!
Beh, quando questa situazione rischia di mettere in dubbio quello in cui credi, quello che ti fa stare bene, tu che fai?!
Te ne
freghi!!!
E sai
perché?!
Perchè a
casa hai dei figli meravigliosi che non vedono l’ora di giocare con te! :D
E il bello è che sono proprio loro a chiedertelo! In barba a
tutti gli scettici e detrattori del buon
gioco.
Questa è la tua rivincita!
Questa è la tua rivincita!
Giocare
con i propri figli è davvero impagabile, il vantaggio di avere l’hobby dei
board games è che vai sul sicuro con loro, difficilmente non ti seguiranno
nella tua passione.
I bambini amano giocare, non hanno preconcetti come gli adulti, raramente devi pregarli per proporgli un nuovo gioco, e se trovi il titolo giusto non si stancano mai di rigiocarlo!
I bambini amano giocare, non hanno preconcetti come gli adulti, raramente devi pregarli per proporgli un nuovo gioco, e se trovi il titolo giusto non si stancano mai di rigiocarlo!
Ovviamente
non si tratta di titoloni complicati eh, i miei bimbi "più grandi" sono ancora piccoli (6 e
4 anni), per loro solo cinghialini per adesso, un concentrato di divertimento,
temi intriganti e semplici strategie che stimolino la loro curiosità.
E tra alti
e bassi devo dire che crescono davvero bene, ludicamente parlando!
La lista
dei giocabili si sta pian piano allungando e siamo già a una ventina di titoli, ultimamente vanno per la maggiore AVENGERS - Uniti per vincere - l’ottimo
collaborativo dell’amico Francesco Berardi edito da Clementoni,
l’intramontabile Cartagena di Leo Colovini (edizione Ravensburger,
più colorata rispetto alla versione classica e con pirati in plastica che, incredibilmente,
per i bambini risultano più appetibili rispetto ai meeples lignei :D, ma di questo gioco parleremo più avanti nel post) e Piratatak
della Djeco, un simpatico push your luck anch'esso a tema piratesco di 55 carte.
Ovviamente
prima di arrivare a questi titoli c’è stato tutto un iter di “preparazione”
durante il quale i giochi della Haba hanno fatto da apripista, primo fra tutti la Torre di Animali,
seguito da una new entry della scorsa Essen, Sleepy Castle, un simpatico
memory rivisitato con l’aggiunta di dischetti di legno gialli che fungono da
tesoro, vince chi riesce a recuperarne di più.
Ma molti altri
giochi mi hanno aiutato a far crescere i miei bimbi.
Potrei
ricordare i classicissimi Indovina chi? e Domino,
gli irresistibili Dobble
e Fantascatti, il funambolico Gino Pilotino (oggi noto col nome di
Picchiatello), l’esplosiva accoppiata targata Luca Bellini Fun Farm - Brick Party, o i più
sofisticati Okiya,
Age of War
e Carcassone (quest’ultimo accolto in
verità un po’ freddamente nonostante lo proponga in versione edulcorata, senza
il conteggio dei campi, al momento ancora troppo complicato per la loro età).
(Pirati)
(Pirati)
In questi
giorni mi sto divertendo a proporgli sempre più spesso Cartagena, uno dei miei preferiti tra i
sopracitati perché, insieme ad Okiya, è quello che più si avvicina ai miei
canoni di perfezione, ossia grande profondità in solo due regole - emblematica
è la succinta descrizione del gioco che proponeva Fantavir nel suo memorabile
articolo di qualche mese fa, I MIEI MIGLIORI 28 GIOCHI PER TUTTI, MA PROPRIO TUTTI: “gioca una carta per far avanzare i tuoi pirati o arretra
un pirata per pescare carte”. Cartagena è assolutamente tutto qui, niente
fronzoli che “coprano” la meccanica di gioco, semplicità ed eleganza allo stato
puro.
Grazie
alla sua essenzialità questo titolo del 2000 per 2/5 giocatori è rientrato nel novero dei raccomandati dello SdJ 2001.
L’ambientazione
ci porta nel 1672, durante la fuga dalla famigerata fortezza di Cartagena. Voi
sarete al comando di un manipolo di pirati che per fuggire dovranno affrontare
un lungo percorso componibile, recante su ogni lato una diversa serie di
simboli pirateschi (ad esempio feluca, binocolo, lanterna), che li porterà alla
tanto agognata scialuppa per mettersi definitivamente in salvo. Per raggiungere
questa meta comune i giocatori avranno a disposizione una mano di carte illustrate
con gli stessi simboli che si trovano lungo il percorso e potranno effettuare
fino ad un massimo di tre azioni ogni turno. Le azioni possibili sono quelle
ricordate sopra: giocare una carta per far avanzare un proprio pirata - uno a
scelta verrà posizionato sul primo simbolo libero corrispondente del percorso
in direzione della scialuppa - o arretrarne uno per pescare carte - si può retrocedere
un pirata su una casella che ne ospita già uno qualsiasi recuperando una carta;
retrocedendolo su una che ne ospita due si recupereranno invece due carte; se
una casella ospita già tre pirati non la si potrà utilizzare e si passerà oltre,
retrocedendo fino a raggiungerne una con uno o due spazi disponibili.
Le regole
prevedono anche una variante più “spremimeningi” chiamata Tortuga, decisamente più da gamers scafati, nella quale si
prepara ad inizio partita un display comune di dodici carte mentre i giocatori
tengono le proprie VISIBILI davanti a loro. Grazie a questa variante il fattore
fortuna viene praticamente azzerato ma al contempo aumenta il rischio di paralisi d'analisi; i giocatori possono decidere se gli
convenga pescare subito le carte che ritengono utili oppure avanzare aspettando
di raccogliere quelle in fondo alla fila, tenendo sempre un occhio sulle carte degli avversari. Quando il display si esaurisce altre dodici
carte verranno girate e messe a disposizione.
Personalmente
preferisco la versione classica, molto più easy e scorrevole, ma al di là
dei gusti personali non posso che promuovere a pieni voti Cartagena, un
classico adatto a tutte le età, dotato di ampia rigiocabilità e ricco di
interazione.
Per la mia
esperienza è un gioco adatto anche ai più piccoli, avendo l’accortezza di farglielo
digerire con una semplice house rule, ovvero per le prime due/tre partite
spiegate loro che nelle tre azioni a disposizione potete solo giocare o pescare
carte, niente regola che prevede di indietreggiare per recuperare 1 o 2 carte.
Questo permette di settare il gioco su un livello strategico più basso, molto
più comprensibile ai bambini di 4/6 anni.
Vedrete
che quando gli spiegherete le regole complete saranno pronti a farle loro in
pochissimo tempo e la soddisfazione che ne deriverà sarà ancora maggiore.
Almeno con
i miei ha funzionato! :D
(Nuovi arrivati)
A breve avrei avuto intenzione di iniziare il primogenito ai segreti di Memoir ’44 (ne avevo già
parlato QUI), ma molto dipenderà dall’arrivo di Gabri (eh sì, si sa che
i giochi migliori sono per 4 e visto che mia moglie non dà soddisfazioni in
questo senso, bisogna lavorare sulle nuove leve ed ampliare il parco giocatori
familiare! :D ), prevedo infatti tempi duri con tre topolini che gireranno per
casa, ci sarà da impegnarsi per riuscire a stargli dietro ed incastrare l’hobby
della ludoteca al mercoledì, lo scrivere sul Blog e soprattutto il giocare con
loro che diventano sempre più esigenti di partita in partita!
Ma questa
è la vita di chi gioca da tavola, di chi ha una passione da molti snobbata ma
assolutamente adorata dai bambini, e i bambini lo sapete, sono i giocatori di
domani. ;)
Benvenuto Gabri! |
Benvenuto Gabri!
Sappi che i tuoi fratelli sono già stati educati all'arte del gioco, tra pochi mesi il Matti compirà 7 anni e sarà pronto per l'Agoghè ludica che farà di lui un VERO Gamer, la Eli è ancora un po' piccola per certe cose ma promette bene; il germe del gioco fa parte del vostro DNA e saprà farvi crescere con una mente aperta e ricettiva, insegnandovi che, come diceva il Maestro Randolph, "si gioca per vincere, ma giocando per vincere si impara a perdere e quando si è imparato a perdere si è imparato a vivere"!
PS: Questo articolo l'ho scritto nella notte insonne dopo la nascita Gabri (chi ci è passato sa di cosa parlo...), con il film "Pirati dei Caraibi" e "300" di Zack Snyder in sottofondo... dite che ha influito?! ;)
Che bella notizia nel finale :D
RispondiEliminaTanti auguri!
Grazie Marco :)
EliminaAugurissimi MAX, solo ieri la piccola Letizia (poco più di sei mesi) mi ha tenuto sveglio sino alle due e mezza di notte ;)
RispondiEliminaTi capisco bene lunedì 18 gennaio era il compleanno di Lorenzo ed è arrivato Rush & Bash, ci abbiamo giocato Lunedì, Martedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato, Domenica, Lunedì e siamo anche quasi sempre riusciti a convincere a giocare anche mamma ;)
Davide
Ciao Davide! Grazie!
EliminaIl nostro piccolo per ora mangia e dorme, speriamo continui così! :)
Beh R&B è un gran gioco, se mi assicuri riesce a coinvolgere anche le mamme proverò anche io a proporlo! :D