di Benedetto Degli Innocenti
Auguri Max!
Ok un attimo di ritardo dall’ultima volta che mi hai detto:
“l’articolo… l’articolo, Benny, l’articolo… Benny”
Ora non ho scuse, sono in vacanza nella casetta di campagna
che non sto facendo niulla, se non passare le giornate con la famigliola, la
nipotina, il fratellozzo…
Qui è anche un ambiente che il gioco da tavolo lo tirano
fuori volentieri un po’ tutti, e alla fine scappa di buon grado uno Scarabeo,
ma anche uno Splendor, e magari con il fratellozzo si arriva addirittura ad un
Twilight Struggle fino alle 3 di notte, e vediamo se è disposto a provare
Trajan..!
Sì, qui a giocare mi va anche bene.
Però, come ben sai, mio povero Max abbandonato, io a giocare
non è che ho più tanta voglia ultimamente.
Non so cosa mi sia preso: troppe volte in ludoteca, troppi
pensieri legati al gioco, il gioco, il gioco. Ci sono state tante belle cose:
La mia bellissima esperienza come autore, con i cari Martino e Daniele. Gli
amici conosciuti in ludoteca. Le fiere, gli altri autori ed editori.
Il tuo blog che mi ha fatto lavorare di fantasia, a cercare link fra la musica che mi garba e i giochi da tavolo, a voler dire:
Il tuo blog che mi ha fatto lavorare di fantasia, a cercare link fra la musica che mi garba e i giochi da tavolo, a voler dire:
“Guardate che i giochi da tavolo sono belli come i bei
dischi”
ma anche:
“Guardate che i bei dischi (e i bei film, e il bel teatro)
sono belli come i giochi da tavolo”
Insomma, era un messaggio duplice, un po’ per quelli che non
giocano, perché giocare è da bimbi, un po’ per noi che giochiamo
incessantemente e sembra che non ci sia altro di interessante. Non è così. C’è
tanta arte da scoprire, tanta creatività.
Ho pure iniziato un corso di teatro, io che il teatro non
l’ho mai considerato. Così, per curiosità, per cercare di lavorare su una parte
di me un po’ inespressa.
Tempo fa ti scrissi un articolo molto acido, che poi non
abbiamo deciso di pubblicare, nei confronti dei giocatori chiusoni, autistici,
che sembra che non capiscano il gusto ludico degli “altri”. Quelli che non
starebbero mai a sucarsi un regolamento che dura anche soltanto 5 minuti di spiegazione,
che non si brucerebbero il cervello costretti attorno a un tavolo per un’ora a
fare calcoli di statistica e analisi dei rischi sulla prossima mossa da fare.
Non per tutti è piacevole. Per fortuna.
Il mio pallino principale è sempre stato quello di far
capire a quelli che non s’intendono di giochi da tavolo, che i giochi da tavolo
non sono per forza da nerd.
Per questo difendevo un gioco come Squillo, a prescindere
dal fatto che “le meccaniche qui e l’originalità là”. Vedevo Squillo come uno
spiraglio verso una nuova forma di comunicazione, che non fosse, EH CAZZO, solo
un “Guarda quanto è ammirevole questo autore ad aver creato questa splendida
macchina a stati così efficiente e indistruttibile”.
Il buon Francesco Berardi lotta strenuamente per mostrare
che esistono i giochi per tuttissimi, pure per la suocera.
A Francè, ma a te,
chi te lo fa fare di giocare con la suocera??
Io non costringo nessuno ad ascoltare Flying Lotus, o a
guardare i film di David Lynch. Posso consigliarlo, ma capisco se agli altri
non gliene frega un tubo.
Ma chi vi ha fatto venire in mente che giocare ai
giochi da tavolo sia meglio per gli altri? Che piano avete? Cosa sperate di
ottenere?
Credo che la risposta sia: essere accettati.
Non vi preoccupate, non sentitevi giudicati, giocate sereni
e piuttosto siate disposti a provare tante altre esperienze diverse, di stampo
creativo ma soprattutto sociale.
Credo che sia sano avere un bell’hobby, credo che sia meno
sano trasformarlo in un’esperienza totalizzante.
Il mondo del gioco da tavolo non dovrebbe essere una setta
che si fonda su un ansioso proselitismo.
Quindi, caro Max, io mi allontano un po’, faccio un attimo
decantare, in attesa di tempi migliori sia per me, che per come gira il mondo
del gioco nei miei occhi.
Intanto, giochiamo pure eh, specialmente durante le vacanze
di Natale, davanti al camino, con addosso il pile e le pantofolazze, con la
famiglia che stavolta non si tira indietro a provare uno di quei cento giochi
che tieni nella casa di città.
Cordialmente,
Benedetto
bell'articolo. bravo! non dimenticarti poi di tornare con noi a giocare
RispondiEliminaBenny, ma è la suocera che vuole giocare con me! :)
RispondiEliminaE poi con quei giochi light mi ci diverto pure io!
Per il resto:
1) sono d'accordo con te su molte cose, soprattutto lo spaziare hobby.
2) mi spiace che non scriverai, perché ora Max chiederà più articoli a me!
Eh, mi spiace Fantavir, te tocca! Hahahaha :D
EliminaBel post! Bravo! ogni tanto una voce fuori dal coro ci vuole...
RispondiEliminaguarda io di hobby ne ho pure troppi quindi forse sono meno a rischio però ho l'effetto "Bulimia" e quando vado in fissa per una cosa parto da zero arrivo a livelli estremi e infine mollo.... avere più fronti di "dispersione" aiuta a non fare la mia finaccia.... comunque le pausa rigenerative tipo Luke Skywalker su un'isola rocciosa e deserta fanno sempre bene!
Ti aspettiamo più cazzuto di prima al ritorno dello Jedi parte due... ehm no aspè parte III visto che il due l'hanno appena fatto ahahahaha