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lunedì 1 settembre 2014

SODDISFAZIONI OLIMPICHE E DINTORNI; QUATTRO CHIACCHIERE CON DANIELE FERRI


Daniele con la medaglia d'oro per il Rummikub
L’amico Daniele Ferri da Ferrara mi ha sempre stupito per la semplicità, l’entusiasmo e la professionalità che lo permeano e che sapientemente usa anche nel proporre i suoi giochi.
Una chiacchierata con lui è sempre piacevole e ricca di spunti interessanti.
All’epoca del nostro primo incontro mi disse che il mio calendario ludico (ossia la “famosa” Time Line ludica che trovate in fondo al blog) presto avrebbe dovuto essere corretto ed aggiornato. Scherzando (ma neanche troppo mi viene da dire ora!) mi disse di aggiungere tra i titoli dei principali giochi passati alla storia anche VEGEtables, il card game da lui ideato nel 2012.
Ci scherzammo su…
Poi, durante l’intervista a lui dedicata ad aprile dell’anno scorso, Daniele ci spiegava che durante la 17° edizione delle Mind Sport Olympiad (svoltasi ad Agosto 2013) si sarebbe tenuto un torneo introduttivo di VEGEtables allo scopo di saggiarne il gradimento in vista di una sua possibile introduzione, come disciplina ufficiale delle Olimpiadi, già dall’edizione successiva di Agosto 2014.
La cosa si stava facendo seria!...
 

Ciao Daniele e bentornato a Idee Ludiche!
Si è da poco conclusa a Londra la 18° edizione delle Mind Sports Olympiad, che ormai da qualche anno ti vedono protagonista, oltre alla medaglia conquistata (congratulazioni per il risultato!) hai qualcosa di particolare da raccontarci sull’edizione di quest’anno?! :)

Eh di cose particolari ce ne sono parecchie, tanto che la mia medaglia, il terzo oro consecutivo nel Rummikub (quello che da noi è più conosciuto come “Machiavelli”) passa decisamente inosservata.
Da qualche mese è noto che il mio VEGEtables è stato ammesso come Disciplina Ufficiale al Mind Sports Olympiad e il 19 agosto il tutto si è concretizzato in un appassionante torneo.
Nella storia del M.S.O. non c’era mai stato un gioco “made in Italy”, figuriamoci una autoproduzione! Vedere il mio gioco ricevere questo riconoscimento internazionale è un risultato che va oltre qualsiasi sfrenata fantasia avesse potuto cogliermi quando, nei primi mesi del 2012, l’idea di VEGEtables si concretizzò.
Arrivare a questo risultato non è stata una passeggiata. Ci sono voluti due anni, tra presentazioni, dimostrazioni, torneo introduttivo, contatti con gli organizzatori e mille altri dettagli. Ma, alla fine, la validità del gioco ha superato anche le più scettiche (seppure giustificabili) resistenze di chi deve mettere in piedi una manifestazione di cotanto livello.
Il risultato è stato decisamente superiore alle aspettative, mettendo anche in conto che ero alla mia prima esperienza come “organizzatore/arbitro” del torneo: sei turni con sistema italo-svizzero che, per fortuna, so gestire anche a mano.

Quindi non hai giocato VEGEtables?

Certo che no, mi sono limitato a gestire il torneo e ti garantisco che questa è solo la punta dell’iceberg. Preparare tutto è stato un lavoro davvero impegnativo, iniziato oltre tre mesi fa.
Quando ho visto pubblicato sul web il bando ufficiale del “mio” torneo, ho iniziato a cercare, tra gli amici che normalmente mi seguono nei tornei di VEGEtables, se ci fosse qualcuno interessato a partecipare.
E ho messo insieme una squadra di sei persone a cui ho dedicato degli allenamenti “speciali” per diverse settimane, proprio per prepararli all’evento londinese.
Quello che non ti ho ancora detto, infatti, è che la gara olimpica è stata giocata con partite a 2 giocatori, con l’apposita variante “da torneo” del regolamento.
Tu, e quasi tutti quelli che leggeranno queste righe, l’hai giocato e visto giocare sempre e solo tra quattro giocatori, che è il “regolamento base” incluso nella confezione. E sono regole per un gioco “da famiglie”, dove la componente fortuna ha un peso importante e si sta intorno al tavolo più per il divertimento che per il coinvolgimento competitivo.
Il gioco in due è un altro film. Molto, molto impegnativo, con un approccio strategico di livello medio alto, necessità di memorizzare le carte raccolte dall’avversario e di dover decidere, in più di un’occasione, di cedere punti per garantirsi un maggiore controllo del gioco.

Ma lasciamo stare: bisogna provarlo per rendersene conto.

medaglia d'oro e classifica finale del torneo di VEGEtables
Raccontaci del torneo.

Si sono dati battaglia dieci giocatori: sei italiani e quattro inglesi. Un numero che non fa gridare al miracolo, ma come “prima esperienza” non so proprio se sarei riuscito a gestirne molti di più. E per come è andata quest’anno ritengo che, nel 2015, le presenze straniere aumenteranno, poi ti racconto.
Prima della breve cronaca, presento i giocatori: mi hanno raggiunto a Londra gli amici Marco Campini (ottimo scacchista che ha partecipato anche a un paio di gare di Scacchi) e Carlo Sgambati, quest’ultimo accompagnato dalle figlie Barbara e Sara, poi c’era mia nipote Caterina Facchini, non ancora sedicenne ma con un “senso del gioco” da fare invidia a gente molto più quotata, e infine c’era, ovviamente, mia moglie, che sempre mi accompagna negli eventi principali.
Gli inglesi, oltre al giovanissimo Samuel, erano delle mie “vecchie conoscenze” dalle Olimpiadi precedenti: Emily Watson (che vinse il torneo dimostrativo del 2013), David Pearce vincitore di ben due Pentamind e Matthew Hatthrell, fortissimo giocatore multidisciplinare.
E proprio Matthew si è portato a casa la medaglia d’oro, pur avendo perso la prima partita, ma poi inanellando cinque vittorie consecutive.
Ottimo secondo posto, ma con un po’ di rammarico perché aveva vinto le prime quattro partite, di Carlo Sgambati. Un argento che, fatto tesoro dell’esperienza di quest’anno, nel 2015 può senz’altro trasformarsi in un oro.
Terza classificata mia moglie, Maria, che ha messo a frutto l’allenamento “speciale” che le ho dedicato durante l’estate, ma che non è in grado di reggere la tensione e lo stress dovuto alla concentrazione di un gioco così impegnativo. Anche per lei posso pronosticare un miglioramento per l’anno prossimo.

Puoi spiegarci cosa sarebbe il “Pentamid” che hai citato?

E’ il premio più ambito, il riconoscimento di essere una sorta di “campione del mondo di giochi”: di tutte le gare a cui si partecipa viene registrato il risultato in un apposito software che calcola il valore della “performance”. Di ogni giocatore si considerano i cinque migliori risultati e il punteggio più alto, alla chiusura della manifestazione, si porta a casa l’ambito premio.
Come ti dicevo prima, per l’anno prossimo confido in un aumento della partecipazione tra i non italiani e proprio grazie al Pentamind. Essendo VEGEtables una Disciplina Ufficiale, anche il mio torneo ha portato punti per il Pentamind e Matthew, il vincitore, è arrivato secondo (e si è portato a casa 800 sterline, se ricordo bene) proprio grazie a questo ulteriore oro.
Vista “la facilità” con cui è arrivato alla vittoria, gli altri pretendenti al Pentamind, l’anno prossimo, vorranno sicuramente dargli battaglia per contendergli punti preziosi.

Fantastico! A chi dedichi questo meritato successo?

Faccio qualcosa di controcorrente e lo dedico a me stesso, che mi son fatto un culetto equilatero.
Dai su sto scherzando, la dedica è a tutti gli amici che accompagnano VEGEtables nei tornei durante l’anno e un grazie particolare a chi è venuto fino a Londra per giocare.

Hai altri prototipi nel cassetto? O magari “espansioni” e regole aggiuntive per VegeTables?

Il prototipo non è più nel cassetto, ma sulle scrivanie dei giudici del Premio Archimede. Scaramanticamente non ti racconto nulla, ma ti tengo in prima fila per quando lo racconterò al mondo.
Espandere VEGEtables è probabilmente impossibile, mentre di regole aggiuntive ce ne sono a pacchi: appena avrò un attimo di tempo pubblicherò il regolamento ufficiale per il gioco a coppie (ancora più difficile di quello per due giocatori!!!) e anche il gioco in solitario.
E’ pronto, e lo presenterò nelle prossime fiere, anche “VEGEtables for kids”: un regolamento adatto a bambini molto piccoli (dai tre anni in su) che sarà apprezzato da tutte le famiglie, ma che, con le opportune variazioni, può diventare estremamente impegnativo anche per gli adulti. Te lo mostrerò.
Tutto ciò troverà mai un editore? Mah, a questo punto non so più quali altri argomenti possono servire…

Tu sei un grande esperto di giochi di carte, la tua passione ti ha portato anche a scrivere un ottimo libro sull’argomento. Ti va di parlarci un po’ di “Proposte Alternative”? Io non mi sono fatto sfuggire una delle prime copie autoprodotte (con dedica ovviamente!), ma ora le cose cambieranno…

La mia copia autografata di Proposte Alternative
Proposte Alternative nacque come raccolta di regolamenti e poi si è trasformato in un libro “pensato” per i principianti, ma “rivolto” agli esperti, con l’obiettivo di fornire delle “linee guida”, un “metodo didattico” che permetta, al giocatore preparato e competente, di trasmettere non solo il “come” (le regole dei giochi) ma soprattutto il “perché”, quando si ha un mazzo di carte in mano, si fanno e dicono certe cose.
C’è anche un altro dettaglio. Se provi a chiedere, in una qualsiasi libreria, un libro sui giochi di carte, ti mostreranno tre argomenti: Burraco, Bridge, Poker. Oppure qualche testo sullo “zoccolo duro” dei giochi popolari tipo Briscola, Scopa, Tressette.
E tutto il resto? E’ una lacuna editoriale che mi sono sentito in dovere di colmare. Proprio in questi giorni ho aggiornato e finito di ri-ri-ri-controllare quella che considero la stesura definitiva del mio libro.
Sono molto soddisfatto, mi piace proprio. Ho inserito un po’ di bei regolamenti, ho aggiunto qualche capitoletto introduttivo, ho corretto le appendici e descritto dettagliatamente i “miei” giochi, ho aggiustato il sommario e gli indici di ricerca… adesso aspettiamo solo che un editore si faccia avanti!

Un sogno, quasi inaspettato, direi che l’hai realizzato, adesso a cosa punterai?

Di sogni nel cassetto ce ne sono ancora tanti, e VEGEtables mi ha confermato che quando credi davvero in qualcosa puoi arrivare a qualsiasi risultato, ma sono un tipo concreto, quindi penso che punterò, per prepararlo al meglio, al prossimo evento ludico: il “PLAY VI” di Lonigo.

Daniele, di novità ce ne hai raccontate davvero tante, che dire, nell’attesa di provare VEGEtables for kids che, da buon padre, non posso assolutamente far mancare ai miei bimbi, non mi resta che farti nuovamente le congratulazioni per i meritatissimi successi che hai ottenuto ed un sincero in bocca al lupo per i progetti e gli impegni futuri che hai in calendario.
Alla prossima e fingers crossed per l’Archimede! :)

PS: mi sto adoperando per il restyling del "calendario ludico"! :D

5 commenti:

  1. che dire? un enorme grazie a Max che mi concede un così prezioso spazio per parlare dei miei progetti... spero che presto ci si incontri per insegnarti il "VEGEtables for kids"

    ciao!

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  2. Sono sicuro che non mancherà occasione (non vedo l'ora di provarlo!).
    Alla prossima Daniele, è sempre un piacere ospitarti a Idee Ludiche! ;)

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  3. Ciao, complimenti a Daniele per il suo entusiasmo e i risultati ottenuti al MSO.
    Se non ricordo male, il titolo Pentamind è stato vinto in due occasioni da un certo... Dario De Toffoli! Quest'anno c'era anche lui?
    Ciao Fra

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  4. Ciao Francesco!
    C'era eccome il nostro Dario De Toffoli!
    Se clicchi sul link contenuto nella prima domanda c'è un suo splendido resoconto di questa edizione! :)

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    1. PS: tra l'altro ho appena corretto il link che era errato :( , ora è ok! :)

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