Sentite,
qui bisogna lavorare tutti insieme per distaccare questo brutto immaginario che
si è creato attorno al gioco da tavolo.
Per
colpa di giochi come Magic, giochi di ruolo, giochi di guerra, sembra che il
boardgame sia esperienza solo per metallozzi con magliette puzzose, amanti del
bieco fantasy con cicciottelli con le orecchie a punta fatte di pongo, o paffutelli
ragazzotti sbarbatelli usciti diretti dall’oratorio. Eh no, basta amici miei. Bisogna ridare Glamour al gioco da tavolo, e per fare ciò, in questa rubrica non collegherò mai e poi mai i giochi medioevali tedesconi alle ballate strappalacrime dei Blind Guardian, o brani industrial-metal alla Fear Factory a giochi fantascientifici, o colonne sonore epiche da filmoni hollywooddi.
Basta con tutto questo.
Bisogna essere al passo con i tempi, e fare in modo che l’hipster milanese che passa le serate al Rocket poi vada a casa a giocare a Ultimate Wherewolf, perché il lupo è “sul pezzo”.
Oggi vi proporrò un bellissimo disco di quest’anno, che fin dalla copertina si collega bene a un certo immaginario sci-fi, ma con grande classe. Il disco è “St. Vincent” di “St. Vincent”, alias Annie Clark, giovane talentuosissimissima cantante che riprende il percorso di Tori Amos e di Kate Bush, e che ha collaborato con David Byrne (l’ex leader dei Talking Heads), con Sufjan Stevens, e con altri Monstre della scena new-yorkese.
Il disco in questione è un mix stralunato di funky, soul, electro-pop, musica intimista e un pizzico di prog (che il prog va bene, fra i generi nerdacchioni, perché è quello che ascolto io, che sono sul pezzo come i lupi).
E mentre le vorticose musiche di St. Vincent girano sul vostro Spotify, vi invito a giocare a Coup, gioco di intrighi e spionaggio ambientato in un mondo fantascientifico di classe, con duchesse e baroni vestiti con classe, come la cantante dal capello bianco in copertina. Vero che la copertina di “St. Vincent” e la copertina di Coup si assomigliano? Ma non finisce qui: v’invito ad ascoltare “Prince Johnny” e vi troverete catapultati nelle atmosfere dark che si respirano durante la partita, di tradimento e di congiure, che pare un trailer di una serie tivì di quelle nuove troppo intriganti.
Ragazzi, basta con ‘sto metal.
St. Vincente - PRINCE JHONNY -
COUP, un gioco di Rikki Tahta, per 2/6 giocatori (2012) |
St. Vincente - RATTLESNAKE -
Benedetto
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