.

.
.
.
.
.

sabato 28 giugno 2014

FATEMI TOGLIERE UN SASSOLINO DALLA SCARPA!


Eh si, il sottotitolo di Idee Ludiche recita “un blog che si propone di promuovere la cultura del gioco da tavola come strumento di aggregazione, sviluppo ed apprendimento…”, come posso quindi rimanere indifferente quando trovo in giro per il web delle castronerie del genere:

 
Ne ho lette davvero tante, ma quando ho scoperto questa mi è proprio venuto da ridere!
Per carità, il post risale all’ottobre 2012 e il blog nel quale è pubblicato non tratta argomenti prettamente ludici, ma il post è comunque ancora li, visibile a chiunque, soprattutto a quanti sono ancora - purtroppo - all’asciutto di giochi in scatola e quindi potenzialmente influenzabili dalle congetture che l’autore dell’articolo propone.

Il Blogger qui fa un elenco di cose che renderebbero PROIBITIVO giocare ad un gioco in scatola…

E passi quando dice che ‘bisogna avere almeno 2 ore’ di tempo (ma lo sai che ci sono giochi che partono da una durata di 10/15 minuti o anche meno… in due ore ti posso far giocare almeno a 3/4 giochi diversi per tipologia, durata o numero di giocatori!).

E passi quando dice che bisognerebbe ‘avere almeno 4 persone per sedersi davanti ad un tavolo’ (chissà poi perché visto che ci sono dei giochi bellissimi da fare anche in due, se non addirittura in solitario!).

E proprio perché vogliamo essere buoni, passi pure quando dice che sarebbe meglio ‘avere persone che possibilmente sappiano già giocare’ (ma percheeeeeè?! Ma quanto è bello far conoscere agli amici che inviti a cena un nuovo gioco!? Se nessuno ti avesse spiegato come giocare a Risiko! come avresti potuto realizzare il tuo bell’articolo?! Spiegare le regole di un gioco non è forse una piacevole occasione per confrontarsi e soprattutto arricchire la persona che abbiamo di fronte facendole scoprire un qualcosa che prima non conosceva?!).

Ma la cosa che più mi lascia basito è quando scrive che ‘utilizzare un gioco in scatola vuol dire PARLARE MENTRE SI GIOCA’
Eccheccavolo significa?!
Cioè, secondo lui parlare mentre si gioca è un fattore che rende proibitivo giocare ad un gioco in scatola?!
Ma il parlare, il deridersi, il fare battute, lo spiegare le ragioni di una mossa, il bluffare, non sono forse alcune delle cose più positive del giocare insieme?! Io vado in Ludoteca tutti i mercoledì per sedermi ad un tavolo e vivere momenti unici di condivisione ed aggregazione con amici vecchi e nuovi! Cerco giorno dopo giorno di insegnare ai miei bimbi il valore della vittoria, il rispetto delle regole e l’accettazione della sconfitta (e vi assicuro che quest’ultimo punto è difficilissimo!) giocando ai giochi in scatola… parlando con loro mentre giochiamo, aiutandoli ad aprire la loro mente…
Non posso credere che ci siano persone che ritengano il ‘parlare mentre si gioca’ un elemento negativo… posso accettare che mi si dica che i giochi da tavolo sono lunghi e noiosi (purtroppo la maggior parte delle persone conosce solo i grandi classici da supermercato che hanno queste caratteristiche), che sono troppo cari, perfino che i giochi sono una cosa da bambini, ma non mi dite che non ci volete giocare perché è possibile che si parli durante la partita! Questo no, dai!

Poi però l’autore si toglie la maschera, fa outing e ci rivela che anche lui è un giocatore e ci dice: ‘poiché io amo giocare con i giochi in scatola vi spiego come vincere a Risiko’… e il titolo del gioco lo scrive puntualmente senza il punto esclamativo finale (e non sto a disquisire sulla K che dovrebbe essere maiuscola!).
Però non è che può anche spiegarci come si gioca alla ‘bibbia del gioco in scatola’, come lo definisce lui… ci spiega solo come fare a vincere!!!
Perdonatemi se vi risparmio i suoi illuminati consigli strategici...
In definitiva il mio intento era solo di difendere la bontà del gioco in scatola ed il suo valore formativo, non ho ovviamente nulla contro l’autore del post che ho preso in esame, so benissimo che come lui ce ne sono molti altri che sottovalutano l’importanza che può rappresentare una semplice partita ai board games ed ignorano la presenza di titoli diversi dai soliti 4 o 5 classici risalenti al cinquantennio che va dagli anni trenta agli anni ottanta del secolo scorso (per non parlare del Gioco dell'Oca o della famigerata Tombola rispettivamente risalenti al 1580 e 1734! Ma questo è un altro discorso).
Purtroppo in Italia la cultura ludica non è sviluppata e radicata come nei paesi d’oltralpe; anche se bisogna ammettere che fortunatamente qualcosa si sta muovendo, e lo si evince dal sempre crescente numero di visitatori che frequentano le sempre più numerose fiere ludoteche e manifestazioni che spuntano come funghi su tutto il territorio nazionale.
Ma evidentemente ancora non basta, sicuramente si può fare di più!
E questo sta a noi appassionati che dovremmo, con un piccolo sforzo, prodigarci un po’ di più per garantirne una migliore diffusione, vincendo quella pigrizia che spesso ci fa preferire di giocare un giocone con il nostro solito gruppo anzichè coinvolgere persone nuove, solo perché non abbiamo la voglia di spiegargli le regole.
Pensateci, alla fine più persone riusciamo a contagiare con la nostra passione e più giocatori preparati ci saranno in circolazione!
Non mi sembra un brutto investimento, voi che dite?! ;)
 

Max_T

Nessun commento:

Posta un commento