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domenica 22 novembre 2015

PER MOLTI MA NON PER TUTTI: FLORENZA THE CARD GAME

Rinascimento. Che fantastico periodo storico!
Leonardo, Raffaello, Donatello, Michelangelo… no, non sto parlando delle Tartarughe Ninja, sto parlando di alcuni dei superbi artisti che hanno reso grande il nome dell’arte italiana nel mondo. Grazie a loro e a famiglie di mecenati come i Medici, gli Strozzi, i Pazzi e via dicendo Firenze e l’Italia tutta sono rifiorite e uscite definitivamente dal periodo buio del medioevo.
Io amo la storia e l’arte, ed entrambe le trovo fedelmente riprodotte in Florenza the Card Game.
Questo è un titolo a cui sono particolarmente affezionato anche perché grazie agli Amici di Post Scriptum ho avuto la fortuna di playtestarlo prima della sua uscita.
A differenza del board game che lo ha preceduto, questo titolo ha una durata decisamente più contenuta, ma mantiene lo stesso flavor del predecessore… alcuni giocatori però, come spesso accade per i card game, per un motivo o per l’altro tendono a “snobbarlo” un pochino.
Perché?
Il perché ce lo facciamo dire direttamente da lui: Florenza raccontaci il tuo punto di vista!

Buongiorno Max e buon giorno cari lettori,
innanzitutto mi presento, sono un card game “puro” pubblicato nel 2013 con meccaniche prevalentemente di gestione della mano e set collection, della durata di circa 60 minuti nella mia versione base per 2/4 giocatori, mentre utilizzando l’espansione “War& Religion” che supporta fino a 6 giocatori, una partita può durare anche una mezzoretta in più.
Grazie alla approfondita conoscenza storica del mio creatore, il talentuoso Stefano Groppi di Placentia Games, sono splendidamente ambientato nella Firenze del XV secolo, in pieno Rinascimento.
Oggi vi parlerò di me e della mia espansione come se fossimo un tutt’uno; War & Religion infatti mi completa e migliora sicuramente l’esperienza di gioco di chi si siede al mio tavolo, soprattutto se vi sedete in 5 o più giocatori.
Ma prima di parlare dei miei pregi e (presunti) difetti, vi spiego brevemente cosa sarete chiamati a fare durante la partita.
Innanzitutto chi mi gioca dovrà immedesimarsi nel leader di una delle più importanti famiglie fiorentine del Rinascimento, ci sono praticamente tutte eh, i Medici, i Pazzi, Gli Strozzi, i Rucellai, i Pitti ed i Frescobaldi.
Durante il gioco, che si svolge su un totale di 5 turni, dovrete cercare di ingaggiare gli artisti migliori per realizzare i principali monumenti della città (azione che frutta il maggior numero di PV) o per costruire botteghe ed abitazioni all’interno del vostro Rione (cosa che vi garantirà principalmente denaro, risorse ed azioni aggiuntive). Il denaro e le risorse li potete ottenere anche dagli artigiani presenti sul tavolo che sono a disposizione di tutti (o meglio del più veloce e lungimirante ad accaparrarseli!) e tutto ciò vi permetterà di totalizzare il maggior numero di PV possibili derivanti dalla realizzazione di opere d’arte che potrete calare dalla vostra mano o prendere dal tavolo. Vi avverto che il set up richiederà un po’ di tempo e di spazio, ma una volta superato lo “smarrimento” iniziale dovuto alle tante carte che vi troverete davanti, con una buona disposizione (vi raccomando di seguire quella fornita dal mio regolamento!) ed una buona spiegazione tutto sarà chiaro, soprattutto se avete già giocato al board game.
Durante i 5 turni, dopo aver effettuato le operazioni preliminari della pesca degli artisti e dei monumenti ed aver reintegrato la vostra mano di carte, potrete svolgere da un minimo di 4 ad un massimo di 9 azioni a scelta tra:
. Giocare una carta Florenza dalla vostra mano (pagando risorse, denaro ed eventualmente assoldando un Artista per la sua realizzazione) e porla davanti a voi,
. Realizzare un Monumento prendendolo tra quelli disponibili nel tavolo e porlo davanti a voi (sempre pagando il dovuto ed assoldando un Artista),
. Riservare un Monumento o un Artista prendendolo dal tavolo per utilizzarlo in azioni future,
. Attivare una carta Centrale al fine di per recuperare risorse, denaro, un artista anonimo o diventare Capitano del Popolo, cosa che equivale a diventare primo giocatore,
. Mandare un lavoratore a giornata per guadagnare 50 fiorini,
. Andare al Mercato per vendere, comprare o scambiare risorse,
. Cercare ispirazione, che si traduce nel pescare tre carte Florenza e sceglierne una che può essere giocata subito o aggiunta alla mano (importante variante inserita grazie a War & Religion, prima si pescava una sola carta e quello che pescavi ti tenevi…),
. Assoldare un Capitano di ventura pagandone il costo in denaro e schierandolo di fronte a voi,
. Attivare un capitano di ventura mandandolo a saccheggiare una delle tre città “nemiche” di Firenze, nella fattispecie una a scelta tra Lucca, Pisa e Siena.
Quando tutti i giocatori hanno effettuato le loro azioni si svolgono le operazioni di fine turno che consistono sostanzialmente nel ripristinare il piano di gioco e distribuire le rendite.
Il fatto di ripetere le stesse operazioni durante tutti i turni agevola l’apprendimento del gioco e subito dopo i primi due giri di tavolo vi garantisco che sarete già pronti per muovervi con le vostre gambe.
Sono un gioco abbastanza intuitivo in cui però la pianificazione è fondamentale, dovete aver ben chiaro cosa fare e quando farlo, e soprattutto dovete far fruttare al meglio la vostra mano di carte


Proprio per sottolineare questo punto vi ricordo cosa recita una nota strategica del regolamento (che è davvero chiaro e ricco di immagini ed esempi, credetemi, non lo dico per vantarmi) “ad una prima analisi può sembrare che le carte che permettono di effettuare più azioni (...) siano fondamentali per la vittoria o troppo poco costose. I playtest hanno dimostrato che questa è una sensazione comune, ma non corretta. Sebbene importanti, come ogni altra carta del gioco, non garantiscono la vittoria.
(…) nessuna pescata di carte può determinare, da sola, la vittoria di un giocatore.”
Questo mi piace sottolinearlo poiché una delle critiche che più frequentemente mi viene mossa è infatti la diffusa sensazione che io sia un gioco troppo dipendente dalla fortuna nella pesca delle carte.
La mano sfortunata può capitare, per carità, ma ci sono molte azioni che possono mitigare la sfortuna, ad esempio il Cercare ispirazione, e comunque la gestione dei mazzi prevede un buon rimescolamento delle carte, ciò che non vi è capitato in mano nei primi due turni non è detto che non lo peschiate nei successivi.
Poi c’è da dire che è davvero raro che qualcuno rimanga inchiodato a 4 misere azioni a turno, ci sono ben 4 tipi di Abitazione che danno la possibilità di incrementare le proprie azioni (Taverna, Palagio, Casamento e Casa) e se proprio non si riesce a pescare nessuna di queste carte ci sono comunque i Predicatori e, grazie all’espansione, ora anche gli Abati ed i Vescovi che aggiungono azioni estemporanee all’interno del turno.
No, potete criticarmi per il fatto che ci vuole un bel tavolone per giocarmi, quello sì, o per il fatto che sia difficile tenere tante carte in mano (io consiglio sempre di dividerle in pratici mazzetti da tenersi davanti, in particolare di mettere denaro e materiali già pronti sopra alla carta che si intende realizzare, questo facilita le scelte e diminuisce l’ingombro), ma non per l’alea dovuta alla pesca delle carte, suvvia, senza fare nomi ci sono german in cui la cosa risulta decisamente più fastidiosa!
Io mi ritengo un ottimo titolo, molto profondo e ben ambientato, dalla veste grafica superba e dal contenuto ricco, anzi ricchissimo! La mia scatola contiene 220 carte “grandi” e 110 carte “piccole”, senza contare che War & Religion aggiunge altre 110 carte per un totale di 440!
Niente monetine, niente segnalini, puzzilli o plance, solo carte, questa è la mia forza, e sono orgoglioso di essere un VERO card game, in cui ogni carta ha un suo valore ed una sua importanza.
Senza dimenticare che tutti i monumenti fiorentini ed i personaggi rappresentati al mio interno sono realmente esistiti

Ah, a proposito degli artisti vi voglio svelare un particolare divertente che riguarda il volto dello scultore Francesco Mochi: a differenza di tutti gli altri personaggi, i cui ritratti si rifanno ai loro visi reali, non esistendo un ritratto del Mochi il volto rappresentato sulla sua carta in realtà è quello dell’illustratore Ivan Zoni! :)

Bene, dopo questa chicca penso sia giunto il momento dei saluti.
Grazie Max per lo spazio che mi hai concesso, spero si sia capito di che pasta sono fatto e a che tipologia di giocatori posso interessare.
Chiunque voglia farsi un giro nella Firenze del XV secolo si faccia avanti, ci si vede in Ludoteca!

Un saluto,



Florenza TCG

2 commenti:

  1. Con la scusa del gioco, impariamo (e ripassiamo) anche un po' di storia dell'arte :)

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    1. Beh, per la sua attinenza storica Florenza può sicuramente essere un buon veicolo culturale :)

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