Rinascimento.
Che fantastico periodo storico!
Leonardo,
Raffaello, Donatello, Michelangelo… no, non sto parlando delle Tartarughe Ninja,
sto parlando di alcuni dei superbi artisti che hanno reso grande il nome
dell’arte italiana nel mondo. Grazie a loro e a famiglie di mecenati come i
Medici, gli Strozzi, i Pazzi e via dicendo Firenze e l’Italia tutta sono
rifiorite e uscite definitivamente dal periodo buio del medioevo.
Io amo la
storia e l’arte, ed entrambe le trovo fedelmente riprodotte in Florenza the Card Game.
Questo è
un titolo a cui sono particolarmente affezionato anche perché grazie agli Amici
di Post Scriptum ho avuto la fortuna di playtestarlo prima della sua uscita.
A
differenza del board game che lo ha preceduto, questo titolo ha una durata
decisamente più contenuta, ma mantiene lo stesso flavor del predecessore…
alcuni giocatori però, come spesso accade per i card game, per un motivo o per
l’altro tendono a “snobbarlo” un pochino.
Perché?
Il perché
ce lo facciamo dire direttamente da lui: Florenza raccontaci il tuo punto di
vista!
Buongiorno
Max e buon giorno cari lettori,
innanzitutto
mi presento, sono un card game “puro” pubblicato nel 2013 con meccaniche
prevalentemente di gestione della mano e set collection, della durata di circa
60 minuti nella mia versione base per 2/4 giocatori, mentre utilizzando
l’espansione “War& Religion” che supporta fino a 6 giocatori, una partita può
durare anche una mezzoretta in più.
Grazie
alla approfondita conoscenza storica del mio creatore, il talentuoso Stefano Groppi di Placentia Games, sono splendidamente ambientato
nella Firenze del XV secolo, in pieno Rinascimento.
Oggi vi
parlerò di me e della mia espansione come se fossimo un tutt’uno; War & Religion
infatti mi completa e migliora sicuramente l’esperienza di gioco di chi si
siede al mio tavolo, soprattutto se vi sedete in 5 o più giocatori.
Ma prima
di parlare dei miei pregi e (presunti) difetti, vi spiego brevemente cosa
sarete chiamati a fare durante la partita.
Innanzitutto
chi mi gioca dovrà immedesimarsi nel leader di una delle più importanti
famiglie fiorentine del Rinascimento, ci sono praticamente tutte eh, i Medici,
i Pazzi, Gli Strozzi, i Rucellai, i Pitti ed i Frescobaldi.
Durante il
gioco, che si svolge su un totale di 5 turni, dovrete cercare di ingaggiare gli
artisti migliori per realizzare i principali monumenti della città (azione che
frutta il maggior numero di PV) o per costruire botteghe ed abitazioni
all’interno del vostro Rione (cosa che vi garantirà principalmente denaro, risorse
ed azioni aggiuntive). Il denaro e le risorse li potete ottenere anche dagli
artigiani presenti sul tavolo che sono a disposizione di tutti (o meglio del
più veloce e lungimirante ad accaparrarseli!) e tutto ciò vi permetterà di
totalizzare il maggior numero di PV possibili derivanti dalla realizzazione di
opere d’arte che potrete calare dalla vostra mano o prendere dal tavolo. Vi avverto
che il set up richiederà un po’ di tempo e di spazio, ma una volta superato lo
“smarrimento” iniziale dovuto alle tante carte che vi troverete davanti, con
una buona disposizione (vi raccomando di seguire quella fornita dal mio
regolamento!) ed una buona spiegazione tutto sarà chiaro, soprattutto se avete
già giocato al board game.
Durante i
5 turni, dopo aver effettuato le operazioni preliminari della pesca degli
artisti e dei monumenti ed aver reintegrato la vostra mano di carte, potrete
svolgere da un minimo di 4 ad un massimo di 9 azioni a scelta tra:
. Giocare una carta
Florenza dalla vostra mano (pagando
risorse, denaro ed eventualmente assoldando un Artista per la sua realizzazione)
e porla davanti a voi,
. Realizzare un
Monumento prendendolo tra quelli disponibili nel tavolo e porlo
davanti a voi (sempre pagando il dovuto ed assoldando un Artista),
. Riservare un
Monumento o un Artista prendendolo
dal tavolo per utilizzarlo in azioni future,
. Attivare una carta Centrale al fine di per recuperare risorse, denaro, un artista
anonimo o diventare Capitano del Popolo, cosa che equivale a diventare primo
giocatore,
. Mandare un lavoratore a
giornata per guadagnare
50 fiorini,
. Andare al Mercato per
vendere, comprare o scambiare risorse,
. Cercare ispirazione,
che si traduce nel pescare tre carte Florenza e sceglierne una che può essere
giocata subito o aggiunta alla mano (importante variante inserita grazie a War
& Religion, prima si pescava una sola carta e quello che pescavi ti tenevi…),
. Assoldare un
Capitano di ventura pagandone il costo in denaro e schierandolo di
fronte a voi,
. Attivare un
capitano di ventura mandandolo a saccheggiare una delle tre città
“nemiche” di Firenze, nella fattispecie una a scelta tra Lucca, Pisa e Siena.
Quando tutti
i giocatori hanno effettuato le loro azioni si svolgono le operazioni di fine
turno che consistono sostanzialmente nel ripristinare il piano di gioco e
distribuire le rendite.
Il fatto
di ripetere le stesse operazioni durante tutti i turni agevola l’apprendimento
del gioco e subito dopo i primi due giri di tavolo vi garantisco che sarete già
pronti per muovervi con le vostre gambe.
Sono un
gioco abbastanza intuitivo in cui però la pianificazione è fondamentale, dovete
aver ben chiaro cosa fare e quando farlo, e soprattutto dovete far fruttare al meglio la vostra mano di carte.
Proprio per
sottolineare questo punto vi ricordo cosa recita una nota strategica del
regolamento (che è davvero chiaro e ricco di immagini ed esempi, credetemi, non
lo dico per vantarmi) “ad una prima
analisi può sembrare che le carte che permettono di effettuare più azioni (...)
siano fondamentali per la vittoria o troppo poco costose. I playtest hanno
dimostrato che questa è una sensazione comune, ma non corretta. Sebbene
importanti, come ogni altra carta del gioco, non garantiscono la vittoria.
(…) nessuna pescata di carte può determinare, da sola, la
vittoria di un giocatore.”
Questo mi
piace sottolinearlo poiché una delle critiche che più frequentemente mi viene
mossa è infatti la diffusa sensazione che io sia un gioco troppo dipendente
dalla fortuna nella pesca delle carte.
La mano
sfortunata può capitare, per carità, ma ci sono molte azioni che possono
mitigare la sfortuna, ad esempio il Cercare ispirazione, e comunque la gestione dei mazzi
prevede un buon rimescolamento delle carte, ciò che non vi è capitato in mano nei
primi due turni non è detto che non lo peschiate nei successivi.
Poi c’è da
dire che è davvero raro che qualcuno rimanga inchiodato a 4 misere azioni a
turno, ci sono ben 4 tipi di Abitazione che danno la possibilità di
incrementare le proprie azioni (Taverna, Palagio, Casamento e Casa) e se proprio
non si riesce a pescare nessuna di queste carte ci sono comunque i Predicatori
e, grazie all’espansione, ora anche gli Abati ed i Vescovi che aggiungono
azioni estemporanee all’interno del turno.
No, potete
criticarmi per il fatto che ci vuole un bel tavolone per giocarmi, quello sì, o
per il fatto che sia difficile tenere tante carte in mano (io consiglio sempre
di dividerle in pratici mazzetti da tenersi davanti, in particolare di mettere
denaro e materiali già pronti sopra alla carta che si intende realizzare,
questo facilita le scelte e diminuisce l’ingombro), ma non per l’alea dovuta
alla pesca delle carte, suvvia, senza fare nomi ci sono german in cui la cosa
risulta decisamente più fastidiosa!
Io mi
ritengo un ottimo titolo, molto profondo e ben ambientato, dalla veste grafica
superba e dal contenuto ricco, anzi ricchissimo! La mia scatola contiene 220
carte “grandi” e 110 carte “piccole”, senza contare che War & Religion aggiunge
altre 110 carte per un totale di 440!
Niente
monetine, niente segnalini, puzzilli o plance, solo carte, questa è la mia
forza, e sono orgoglioso di essere un VERO card game, in cui ogni carta ha un
suo valore ed una sua importanza.
Senza
dimenticare che tutti i monumenti fiorentini ed i personaggi
rappresentati al mio interno sono realmente esistiti.
Ah, a
proposito degli artisti vi voglio svelare un particolare divertente che
riguarda il volto dello scultore Francesco Mochi: a differenza di tutti gli
altri personaggi, i cui ritratti si rifanno ai loro visi reali, non esistendo
un ritratto del Mochi il volto rappresentato sulla sua carta in realtà è quello
dell’illustratore Ivan Zoni! :)
Bene, dopo
questa chicca penso sia giunto il momento dei saluti.
Grazie Max
per lo spazio che mi hai concesso, spero si sia capito di che pasta sono fatto
e a che tipologia di giocatori posso interessare.
Chiunque
voglia farsi un giro nella Firenze del XV secolo si faccia avanti, ci si vede
in Ludoteca!
Un saluto,
Florenza
TCG
Con la scusa del gioco, impariamo (e ripassiamo) anche un po' di storia dell'arte :)
RispondiEliminaBeh, per la sua attinenza storica Florenza può sicuramente essere un buon veicolo culturale :)
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