.
In definitiva il punto in comune tra il raccontare e l’inventare è l’aver giocato prima.
L’editore ha sviluppato ulteriormente il gioco, calibrandolo sul gusto americano e modificando qualche regola. Infine la scelta dell’artista, quando ho saputo di Quidault ne sono stato felice, il suo stile è fantastico.
Il progetto ha subito qualche ritardo, inizialmente era previsto per novembre/dicembre 2014, ma dovreste vederlo sugli scaffali per giugno.
. Cosa ti aspetti dal futuro? Hai altri progetti in cantiere?
Inizialmente
ho conosciuto il protagonista dell’intervista odierna attraverso il blog che
gestisce, River Forge Project, un ottimo aggregatore che tratta argomenti sempre
interessanti.
Successivamente
ci siamo incontrati dal vivo e scambiato quattro veloci chiacchiere playtestando
un gioco tra i tavoli della scorsa IdeaG, manifestazione che lo vede attivamente
presente da parecchie edizioni.
Quando ho saputo che a breve sarebbe uscito un suo gioco non ho potuto resistere e l’ho invitato a fare un’ospitata nel salotto di Idee Ludiche!
Ed eccoci dunque qui a parlare di Game of Crowns e tanto altro in compagnia dell’amico Remo Khoril Conzadori!
Quando ho saputo che a breve sarebbe uscito un suo gioco non ho potuto resistere e l’ho invitato a fare un’ospitata nel salotto di Idee Ludiche!
Ed eccoci dunque qui a parlare di Game of Crowns e tanto altro in compagnia dell’amico Remo Khoril Conzadori!
Ciao Remo, benvenuto a Idee Ludiche!
Per incominciare conosciamoci un po’ meglio… di dove sei
e cosa fai nella vita di tutti i giorni?
Ciao Max, grazie per l’invito. Sono
mantovano, ma attualmente abito in provincia di Brescia. Lavoro come progettista,
sviluppo apparecchiature elettromeccaniche. Sono sposato e padre di una bimba
di un anno.
. E la passione per i board games quando inizia a farsi
viva? :)
Stavo scrivendo partendo dagli inizi,
ma mi sono accorto di essere arrivato a 300 parole senza aver ancora parlato di
boardgame.
In breve, l’impatto fondamentale è
stato a Mantova C&G nel 2006. Dopo essere stato a Lucca e averli sfiorati
(in quel periodo ero più attirato dai gdr), a quell’evento ho incontrato il
gruppo degli Amici Ludici che facevano divulgazione e che mi hanno introdotto a
questa passione. Il primo titolo che ho giocato è stato Manila, a quanto mi
dissero molto apprezzato in una fantomatica fiera dall’esotico nome di Essen.
Da li è stata una strada in discesa.
. Io ho sempre pensato a te come ad un blogger, ti ho
conosciuto grazie al tuo ottimo blog (prima River Forge, ora River Forge Project), ma adesso dovrò vederti sotto un altro punto di vista, ancora più
interessante, ossia quello di Autore! Uscirà infatti a breve il tuo Game of Crowns,
edito da AEG. Spiegaci innanzitutto come si conciliano le tue due nature,
quella di raccontare i giochi e quella di realizzarli.
Il fattore fondamentale è l’avere un
gruppo di amici con la voglia di giocare e disponibili al sacrificio nel
playtest di orrendi prototipi. Senza di loro non starebbe in piedi il blog e
non avrei possibilità come autore.
Se giochiamo qualcosa di bello e
interessante viene voglia di raccontarlo (infatti sul blog troverai articoli che
parlano di quello che è piaciuto all’articolista e forse mai di giochi
completamente bocciati), allo stesso tempo mi capita di pensare come avrei
fatto io un gioco o come avrei impiegato una meccanica e quindi comincio a
elaborare un’idea.In definitiva il punto in comune tra il raccontare e l’inventare è l’aver giocato prima.
. Ora approfondiamo un po’, ti va di raccontarci la
storia di Game of Crowns, dalla sua ideazione alla sua pubblicazione?
Il punto di partenza è stato “vorrei
fare un Diplomacy che duri mezz’ora” senza averlo mai giocato proprio perché
troppo lungo e fuori dai gusti del mio gruppo.
Ho sviluppato il prototipo nel 2012 e
a gennaio dell’anno successivo l’ho portato a IDEAG a Torino. Le prime versioni
avevano evidenti problemi e grazie ai consigli di editori esperti che si sono
prestati alle prove ho collezionato una serie di consigli da elaborare nel
2013. A settembre un playtester mi ha dato lo spunto risolutivo per una delle
meccaniche e a ottobre (a Essen) la AEG ha preso in valutazione il prototipo…
due mesi dopo mi avevano già proposto il contratto.L’editore ha sviluppato ulteriormente il gioco, calibrandolo sul gusto americano e modificando qualche regola. Infine la scelta dell’artista, quando ho saputo di Quidault ne sono stato felice, il suo stile è fantastico.
Il progetto ha subito qualche ritardo, inizialmente era previsto per novembre/dicembre 2014, ma dovreste vederlo sugli scaffali per giugno.
. Come hai accolto i cambiamenti dell'editore? Sei
soddisfatto delle sue scelte o ritenevi che GoC fosse già completo ed in grado
di trasmettere l'esperienza di gioco che ti eri prefissato?
Sono rimasto positivamente
impressionato dal lavoro di sviluppo che hanno fatto, il gioco filava liscio
così com'era ma i miglioramenti che hanno apportato ben si adattano ai
giocatori che comprano AEG. Questo mi ha permesso di scoprire alcune
sfaccettature del ragionamento american rispetto al mio più congeniale
euro/german.
. Game of Crowns è il tuo primo gioco edito “con il nome
sulla scatola”, ma so che ne hai realizzato anche uno per una casa editrice
molto nota. Ti chiedo: è così importante avere il proprio nome sulla scatola o
è gratificante anche essere pubblicati in modo “anonimo”?
La grossa differenza tra i due
approcci è che nel mio primo lavoro non ho avuto controllo e margini di scelta
angusti: mi è stata imposta l’ambientazione, il target, alcuni materiali e
anche la meccanica base. Da li è stato un continuo muoversi in questi spazi
stretti. È stato un vero e proprio lavoro a progetto. Non sono particolarmente
legato a quel gioco.
GoC invece è un progetto tutto mio,
quindi il nome sulla scatola ha un peso e un significato.
. Cosa ti aspetti dal futuro? Hai altri progetti in cantiere?
Ho un cassetto di idee, parecchi
progetti in lavorazione e alcuni giochi pronti, qualcosa anche con coautori
affermati. I tempi di valutazione sono spesso lunghissimi, anche fino a sei
mesi, quindi vedremo se arriverà qualche buona notizia più avanti. Per Essen
comunque verrà pubblicato un gioco sviluppato con Nestore Mangone, autore con
diversi ottimi piazzamenti negli ultimi due premi Archimede.
Il blog prosegue il suo percorso,
vedremo al termine del primo anno se avremo mantenuto il proposito di
pubblicare almeno due articoli a settimana, dopodiché si vedrà.
. Bene Remo, non posso che ringraziarti per la tua
disponibilità e per la piacevole chiacchierata!
Un caro saluto ed un in bocca al lupo per i tuoi
progetti! :)
Grazie a te della considerazione e un
saluto ai tuoi lettori.
Remo
Appena ho saputo della notizia sono rimasto sbalordito anche io! Anche io ho conosciuto il Blogger (solo virtualmente) e poi scoperto l'autore.
RispondiEliminaNon vedo l'ora di provare il tuo gioco! Ho già letto qualcosina e mi intriga molto. Poi la grafica wow!
mi cimento come autore da ben prima di essere blogger... dopo qualche anno comincio a vedere i primi frutti :D
EliminaIn bocca al lupo Remo!
RispondiEliminaehhh mi sa che ci sono finito proprio in bocca. ho già visto i primi messaggi su twitter di utenti sdegnati dall'assonanza con il gioco del trono. spero che con il tempo traspaia la volontà di un tributo a Martin e non lo sfruttare la sua notorietà.
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