A volte
penso che noi giocatori (o “gamer” visto che ci dobbiamo dare un tono) siamo
una razza strana.
Parliamo
di voler far conoscere il mondo dei giochi da tavolo e ci diamo la missione di coinvolgere
sempre più persone nel magico mondo dei boardgame e poi… guardiamo spesso con
aria di sufficienza titoli che non presentano regolamenti chilometrici e non
hanno tonnellate di componenti quasi che il peso della scatola e la complessità
di un manuale siano direttamente proporzionali alla qualità di un titolo.Se poi è di difficile reperibilità, fuori produzione perché prodotto in un sottoscala in 100 copie rigorosamente fatte a mano dalla zia mentre il nonno sega l’albero per intagliare i meeples, allora diventa quasi un sacro graal e nascono discussioni lunghissime nei forum specializzati.
Sia chiaro, spesso rimango impantanato pure io in questa idolatria… solo che quando ho un attimo di lucidità (raro) mi rendo conto che mi sto incanalando in quella un po’ malata mania di collezionismo e mi sto chiudendo in un gruppo quasi elitario dove nomi quali Splotter Spellen, Peer Sylvester, Phil Eklund e molti altri sono snocciolati come un rosario alla messa del sabato sera…
Fortunatamente ci sono diversi momenti dove possiamo davvero cercare di coinvolgere altre persone, a digiuno di giochi, e recuperare in parte lo spirito di puro e semplice divertimento, il più delle volte in maniera leggera e scevra di particolari complessità.
Feste di natale e cenoni natalizi sono i primi esempi di queste situazioni, dove a partire dall'inizio del mese studiamo la migliore combo di titoli da portare a casa dei parenti e mettere innocuamente sul tavolo con la tipica frase “ma si…mentre digeriamo l’abbacchio e aspettiamo lo sgroppino facciamo un giochino che non sia il solito mercante in fiera, vi va?”
Ovviamente i nostri titoli preferiti che sappiamo benissimo non potranno mai essere proposti al nonno e alla nipotina di 8 anni rimangono sul fondo del borsone extra large, mentre ritornano a splendere i giochi più leggeri e quindi Dobble, Dixit, Fun Farm, Fantascatti… fino ad arrivare al recente Piccolo Principe, che a onor del vero regala grandi soddisfazioni anche ai giocatori più navigati, risultano essere i successi delle giornate.
Vedere la nipotina con i grandi occhioni spalancati lasciare il baobab al nonno sapendo di condannarlo a sconfitta certa e lo sguardo trasformarsi in quello di Damien (il male incarnato del film Il presagio - Omen) è paragonabile alla soddisfazione che segue al conteggio finale di Tzolk’in quando raramente riesco a battere il Divino Tambu durante una serata in Ludoteca.
Anticipo qui che lo staff di Idee Ludiche, insieme ad altri ragazzi del gruppo della Ludoteca Galliatese, sarà presente il 14 Febbraio al Castello di Galliate dalle 14.00 alle 19.00 durante la giornata di beneficenza “Una magia per Claudia”, organizzata dalla Onlus http://www.claudiaperletiopia.it/ con lo scopo di raccogliere fondi per la costruzione di un ospedale in Etiopia.
Sarà un'ulteriore occasione per divulgare la nostra passione, far giocare bambini e genitori insieme e allo stesso tempo fare qualcosa di buono, non male per un giocatore snob…
Lollosven
Noi giocatori non siamo solo snob: siamo (soprattutto) dei rompicoglioni. E diventiamo più esigenti e incontentabili a ogni titolo che mettiamo nel curricula.
RispondiEliminaBravo Lollo.
Snob+rompicoglioni=fatality :) Ovvio che poi gli autori ed editori ci aspettino sotto casa con il manganello (se poi gettiamo a terra i loro giochi durante un unboxing...)
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