Caro Max,
oggi ti voglio parlare del gioco più bistrattato e
incompreso del mondo. Oggi ti voglio parlare di quel prodotto creativo che non
piace a nessuno ma che piace a me. Ci sono tante cose che piacciono solo a me e
ben pochi capiscono il perché mi piacciano, e io non capisco perché non
piacciono a quei ben pochi.
Il batterista dei Gentle Giant... :) |
Nella musica vi sono i Gentle Giant, un gruppo progghettaro
e molto khitch, almeno in apparenza. In verità sono bravissimi, mescolano stili
musicali molto diversi fra loro, però con attenzione e studio, sono preparati e
sanno il fatto loro. Però sono brutti e sul palco non ci stanno proprio
benissimo. Brutti ma buoni.
Nel cinema, sono uno dei pochi che ritiene meglio lo
Spielberg caciarone e avventuroso di Jurassik Park, piuttosto che quello
mieloso e strappalacrime dei film impegnatoni hollywooddi. Vabbè ma suvvia
spero che questo sia un parere più comune.
Preferisco il Tarantino delle Iene piuttosto che quello di
Pulp Fiction.
Preferisco Il Tim Burton di Ed Wood piuttosto che il resto.
Per quanto riguarda i giochini, come tu ben sai mio caro
Massimiliano, tendo a essere bastian contrario rispetto ai pareri dei baldi
giovani del mondo ludico.
Che gusto c’è se non posso prendermela con Mario Sacchi
giusto per il gusto di farlo? Che divertimento c’è se non posso creare un
fronte contro il giocatore più bravo per massacrarlo e impedirgli di
raggiungere la meta della vittoria? Questo puntiglioso Game Design che sta
rovinando un sacco di giochi brutti per bene.
Mio caro Max, oggi ti voglio parlare di un gioco che non ha
mai riscontrato i favori dei gamers per una piccola serie di piccoli nei:
-
poca interazione
-
ambientazione molto appiccicata
-
conteggio dei punti lungo e noioso per il target
a cui è rivolto
-
sistema di posizionamento non immediato per il
target a cui è rivolto
-
elementi casuali apparentemente determinanti
-
disposizione iniziale del gioco che può tendere
ad avvantaggiare il primo giocatore
-
molto meglio giocarlo in due, già in tre o in
quattro è caotico
-
grande aspettativa delusa, dato il titolo
precedente dell’autore
-
particolarmente costoso!
Promette bene eh, Max? Lo vuoi provare ora, eh, Max? Max?
Massimo?
Stiamo parlando del grande Spiel des Jahres 2012, e cioè di
Kingdom Builder, di Donald X. Vaccarino. Povero Donald, atteso al varco dopo
Dominion, e tutti a dire “il nuovo Dominion, il nuovo Dominion!”. Si narra di
stand dedicati a Kingdom Builder mestamente deserti a Essen 2011. Vaccarino
piangente, con in mano pugni di casette colorate di arancio smunto e beige
scolorito, che dice “Datemi un’altra possibilità! Nooooo…!”
Max, questo gioco non lo conosci, ma stavolta non te ne
faccio una colpa, te lo spiego con pazienza e umiltà: In Kingdom Builder ogni
giocatore deve sviluppare il proprio regno posizionando casette su un piano di
gioco composto da esagoni. Per ogni partita vi sono obbiettivi di gioco
diversi, legati a dove e come posizionare le casette: in una partita si
dovranno mettere accanto alle coste della mappa, o accanto alle montagne, o
tutte staccate l’una dall’altra, etc. A turno, ogni giocatore deve posizionare
tre casette su un terreno indicato da una carta pescata, in modo tale che
possibilmente ogni casetta sia contigua con un’altra. Se si costruisce accanto
a un edificio speciale si ottengono alcuni vantaggi (costruire casette in più,
spostarle, etc.). La partita finisce al termine del gruzzolo di casette di uno
dei giocatori, al che si contano i punti.
Io e a quanto pare la giuria del Pedone Rosso, gliel’abbiamo
data una possibilità. Però io ho bluffato, e ho dapprima provato Kingdom
Builder nella fantastica versione online su BrettSpielWelt, la più antipatica
comunità di giocatori online esistente.
I vantaggi sono molteplici: il sistema ti mostra al volo
dove puoi posizionare le tue simpatiche casette, ci sono suonini carini che
accompagnano ogni tua mossa, ti conta i punti alla fine della partita, è
gratissimissimo. Dato che la comunità di BrettSpielWelt è antipaticissima, se
ti proponi di partecipare ad una partita con due giocatori presenti, ti dicono:
“nah, giochiamo solo noi 2”, e quindi ci giochi solo in due, che è in effetti
meglio.
Detto ciò, tutto questo discorso per dire che Kingdom
Builder è nella top 5 dei miei giochi preferiti.
Sono sadico Max? Ho gusti pessimi Max? Non ne capisco nulla
di giochi, Max? Secondo me qualcuno dei tuoi utenti l’ha pensato, e ora ha già
cambiato canale.
Ma noi ce ne sbattiamo Maaax! Viva l’anarchia Maaaax, il
blog è nostro (no va bene, il blog è tuo) e ci facciamo quello che ci pare!!
(che ti pare, che ti pare, scusa Max).
Partiamo dal presupposto che Kingdom Builder è un prodotto
con tante imperfezioni, alcune di esse stemperate nella versione digitale del
gioco. Per me Kingdom Builder ha molti legami con un grande classicone dei
giochi leggiadri e “spremi meningi ma con garbo” come Carcassonne. Anche Carcassonne non è esente da difetti analoghi: è meglio
in 2, la pesca delle tessere porta quell’alea che a voi noiosi germanosi tanto
non piace, alcune regole non sono facili da spiegare ai neofiti (“no lì non
puoi mettere l’omino” “perché?” “perché c’è già un altro omino” “sì ma come
faccio a metterlo nella stessa città?” “facendo un’altra città e poi
collegandola” “quindi così?” “no, così lo attacchi alla stessa città” “mi hai
rotto le palle con i tuoi stupidi giochi, Benedetto, cresci”).
Però, quelle numerose volte che ho affrontato qualche
avversario di qualche altra parte del globo, e poi dal vivo (che poi l’ho
comprato eh), ho sempre trovato un gran piacere a visualizzare le vie
alternative in caso di malasorte, saper anticipare e prevenire i rischi, porre
comunque attenzione allo stato dell’avversario, calcolare una strategia di base
a seconda del terreno e delle missioni sempre diverse. E tutto ciò con due
regole due eh.
Questo è un gioco che è stato principalmente azzoppato,
almeno in Italia, da una difficile reperibilità, un costo veramente alto per il
tipo di gioco, che sarebbe potuto facilmente rientrare in quei bei classiconi
che sono così perfetti per farci i tornei amichevoli che organizzi tu alla
Ludoteca, Maximus. Dovresti dargli una chance, ecco. E se non ti fidi di me,
fidati di Walter Obert ( -> Link)!
Cordialmente,
Benedetto
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