Archiviata anche
l'edizione 2016 della Fiera milanese G! Come Giocare.
Quest'anno ho vissuto la
fiera in maniera diversa rispetto alle passate edizioni: anziché una
sola visita, stavolta ho dedicato ben due giorni a G!.
Il venerdì principalmente
in veste di Blogger, la domenica in veste di padre di famiglia :)
Questo nuovo approccio mi
ha permesso di vivere ed analizzare i vari aspetti della
manifestazione in maniera più approfondita, permettendomi di
dedicarmi alla sezione Games in modo più rilassato mentre, la
domenica, di vestire i panni di genitore affannato al seguito del
figlio esaltato dall'ambiente giocoso nel quale si trovava
catapultato!
Va detto che G! Come
Giocare è un paradiso per i bambini, l'equivalente di ciò che
rappresenta per noi genitori-gamers
la Fiera di Essen: La Mecca del gioco!
Capisco quindi benissimo
l'entusiasmo che pervade i miei figli quando varcano la soglia dei
padiglioni di G!
E il loro entusiasmo è
direttamente proporzionale alla "devastazione" che coglie noi adulti
partecipando alla fiera.
I bambini saltano da uno
stand all'altro come nulla fosse, giocando tra mattoncini Lego,
personaggi Playmobil, costruzioni GeoMag, il tutto comodamente seduti
su sgabellini e panchette realizzati su misura per loro... noi
genitori invece ci sgoliamo nel vano tentativo di tenerli a freno, passiamo le mezz'ore in piedi a guardarli o,
peggio ancora, appollaiati con le ginocchia che ci arrivano alle
orecchie su quelle famigerate seggioline!
Ma al di là di questi
“disagi” da adulti, il successo della manifestazione è
assolutamente indiscutibile. Sono svariati i momenti di divertimento e condivisione tra grandi e piccini, e vedere i propri figli divertirsi giocando non ha prezzo :)
G! è una Fiera che
annualmente catalizza l'attenzione di decine di migliaia di famiglie,
proponendo contenuti di tutto rispetto in termini di espositori e
servizi.
Ormai sono 4 anni che la
frequento e non ho mai trovato nulla da eccepire in nessun settore.
Anche il gioco da tavolo è
ottimamente rappresentato, ovviamente con un occhio di riguardo ai
titoli adatti al target della manifestazione. Ma vi assicuro che, spulciando tra gli stand, non mancano offerte e 3x2 anche su titoli di un certo spessore.
Parliamo quindi dei board
games visti e provati durante la giornata di venerdì, che è
letteralmente volata.
Dopo un rapido tour
dell'intero padiglione, io ed il collega che mi ha accompagnato ci
siamo dedicati alla piccola ma funzionale area Games.
Questa area occupa, ad
occhi e croce, non più di un quinto dell'intera fiera, ma la sua
posizione defilata la rende ottimale per giocare in tranquillità, al
riparo dal caos della fiera.
Dopo aver dato inizio alle
danze giocando a Micromondo allo
stand Cranio Creations (ottimo titolo per due giocatori, semplice ma
profondo, con tante diverse modalità di gioco che ne aumentano a
dismisura la longevità), alla Red Glove abbiamo provato il sempre
verde Super Farmer e la novità
Tzulan Quest, titolo
divertentissimo che inchioda al tavolo da 2 a 5 giocatori per una
ventina di minuti di divertimento sfrenato, all'insegna di cattiverie
e colpi bassi a non finire per decretare chi sarà l'avventuriero che
si aggiudicherà l'idolo di Tzulan.
Davvero un titolo valido,
tra l'altro ottimamente illustrato dalla matita di Guido Favaro.
Tra gli altri giochi
provati (o semplicemente visti giocare, come ci è successo per
Vikings on board e Leo
va dal Barbiere) spenderei due parole anche su Spookies,
titolo del 2015 della Haba, un “push your luck” leggero e dagli
ottimi materiali le cui meccaniche però non mi hanno particolarmente
colpito. Un gioco fortemente dipendente dalla fortuna dove i dadi la
fanno da padrone. Ammetto che la “nuova” linea della Haba mi
lascia un po' perplesso.
Tra una partita e l'altra
ecco arrivata l'ora di rincasare, ma prima di salutarci vi racconto la chicca che da sola è valsa la visita a Milano!
Prima di lasciare la fiera
abbiamo chiacchierato del più e del meno in compagnia del sempre
disponibile Spartaco
Albertarelli di Kaleidos Games.
Dovete sapere che alla
scorsa edizione di Play Modena, Spartaco stava facendo provare quello
che mi era parso un geniale prototipo intitolato SHERLOOK.
In questo gioco, ideato da Silvano Sorrentino, i giocatori sono
detectives che, chiamati a visionare le foto di una scena del
delitto, devono trovare le differenze tra una foto e l'altra. Il
gioco si basa sul colpo d'occhio e la rapidità dei giocatori nel
contare mentalmente il numero di differenze tra le due foto poste al
centro del tavolo.
Per verificare chi ha
trovato l'esatto numero di differenze basta girare sottosopra le due
foto, sul retro delle quali appaiono, cerchiate, le differenze che
ogni tavola ha rispetto alla tavola “madre” alla quale tutte si
rifanno.
Albertarelli ci racconta di Sherlook |
La partita si gioca su più
manches e la dotazione del gioco, costituita principalmente da un
mazzo di 40 tavole illustrate rappresentanti la scena del crimine,
garantisce un elevatissimo numero di combinazioni possibili che
assicurano una elevata rigiocabilità.
Visto che avevo perso le
tracce di questo prototipo, non ho perso l'occasione di chiedere lumi
a Spartaco.
Ebbene, pare che questa
idea sia talmente piaciuta ai publisher esteri che il preventivato
numero di copie da mandare in stampa sia quasi quintuplicato e, per
andare incontro anche alle esigenze del mercato asiatico, le prime
copie di Sherlook saranno pronte non prima di aprile 2017.
Che dire, una notizia
sicuramente positiva per Kaleidos, che estrae dal cilindro un colpo
mica da ridere, e un motivo d'orgoglio per tutto il game design Made
in Italy, che esporta oltreoceano un nuovo titolo di sicuro successo
:)
Ok, ora mi sembra di
avervi raccontato proprio tutto, vi saluto e vi lascio con qualche
foto della manifestazione, così, tanto per farvi venire voglia di
visitarla magari l'anno prossimo ;)
Max_T
Due tavole di Sherlook (prototipo) |
Micromondo (Cranio Creations) |
Scorcio dell'area Games |
(Link all'articolo di presentazione della manifestazione)
(intervengo solo per precisare che il gioco di Silvano Sorrentino si chiama "Sherlook", non "Sherlock"... c'è un gioco di parole, eh)
RispondiEliminaAccidenti, hai ragionissima! Si legge anche sul bordo della scatola nella foto. Correggo subito. Grazie :)
EliminaComplimenti a Lupigi che ha scovato che fra "Sherlock" e "Sherlook" c'è una differenza, proprio in tema col gioco. :)
EliminaE... grazie per l'entusiasmo, spero anch'io che il gioco abbia successo, visto anche l'incredibile lavoro fatto da Chiara Vercesi e Paolo Vallerga sulla grafica - io stesso non vedo l'ora di averne una copia fra le mani!
L'entusiasmo è più che giustificato Silvano, le premesse per un buon successo ci sono tutte ;)
EliminaMi fa piacere vedere che sia andato tutto bene :)
RispondiEliminaUn giorno mi piacerebbe visitare "G come Giocare"
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RispondiEliminaSeguo il gioco da quasi un anno... sarà mio!
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