Che viveva
in un… SOTTERRANEO
buio, illuminato solo con le luci delle candele,
Sfortunatamente
il nostro eroe aveva un problema ed era molto… ZOPPO!...”
Questo è
l’inizio della storia che il sottoscritto ed i suoi due bimbi (7 e 5 anni)
hanno creato giocando allo splendido RACCONTAMI UNA STORIA, lo storytelling ideato dal bravissimo Gabriele Mari.
Questa
particolare edizione era acquistabile fino al 22 maggio semplicemente facendo
la spesa alla Conad, grazie alla raccolta punti del programma “scrittori di
classe 2” (http://insiemeperlascuola.it/sdc2/iniziativa.php) che metteva in palio 8 libri per
ragazzi e, novità di quest’anno, anche il gioco di Gabriele Mari.
Questo
progetto coinvolge oltre alle italiane Sir Chester Cobblepot e Pendragon Game
Studio (che, grazie alla distribuzione della Asterion Press, dal 25 maggio renderanno disponibile l’edizione
commerciale presso i negozi specializzati), anche il colosso americano Fantasy Flight Game, il che rende bene
l’idea dell’importanza e della bontà di questo prodotto.
Ma torniamo
alla nostra copia “Conad” che, ci tengo a precisare, è un prodotto di tutto
rispetto, sia per quanto riguarda la qualità dei materiali utilizzati che
l’attenzione posta nel non brandizzare grossolanamente i componenti del gioco
(il logo Conad lo si trova solo sul retro dei Gettoni Vittoria, sotto forma di
un elegante fiore dorato).
Ebbene
questa confezione è realizzata con eleganza e si presenta davvero bene. La
scatola si apre a libro e ha una dimensione decisamente portatile.
Al suo
interno troviamo tre scompartimenti: nei primi due le 100 carte di cui è
composto il gioco calzano perfettamente (ahimè, gli imbustatori seriali non
faranno i salti di gioia ma va detto che, visto il target di riferimento per
questa edizione, la confezione è perfetta così), nel terzo c’è lo spazio per
riporre comodamente i 18 “Gettoni Vittoria” (con punteggi che variano da 1 a 3
punti).
Il libretto
del regolamento completa il contenuto.
Le 85 carte Storia sono divise in 5 gruppi di 17 carte
l’uno e rappresentano Personaggi, Azioni, Caratteristiche, Luoghi e Oggetti
(con il dorso rispettivamente di colore blu, rosso, giallo, verde e viola).
Le
restanti 15 carte formano il “mazzo del Narratore”,
ossia le linee guida per dare vita alla storia che andremo a creare.
Raccontami una Storia è un card game collaborativo che può
coinvolgere da 3 a 6 giocatori per un tempo di gioco che raramente supera i 15
minuti.
Per
giocare si dividono i 5 mazzi Storia, si mescolano separatamente e si
dispongono sul tavolo. Ogni giocatore pescherà una carta da ogni mazzo a
formare la propria mano di gioco.
Si
mischiano i 18 Gettoni Vittoria e si mettono a faccia in giù vicino ai mazzi
Storia.
Si prepara
il mazzo del Narratore disponendo le carte in ordine decrescente, con la numero
1 in cima.
All’inizio
di ogni turno il Narratore pesca la prima carta del mazzo, ne legge il testo ad
alta voce e la pone visibile a tutti in tavola. Lo stendardo colorato che si
trova sulla carta indica quale categoria verrà utilizzata nel turno in corso. Gli
altri giocatori pescheranno quindi una carta della stessa natura e colore di
quella indicata sulla carta Narratore, e dovranno scegliere quale delle due in
loro possesso giocare coperta a centro tavola per continuare la storia. Una
volta che tutti avranno scelto e giocato la propria carta, il Narratore
mischierà le carte e sceglierà quella che ritiene più adatta a continuare la
storia, posizionandola a fianco della carta Narratore in modo che si completi
l’immagine di un libro aperto. Il giocatore che ha giocato la carta scelta
guadagnerà un Gettone Vittoria da tenere davanti a sé a faccia in giù (i
giocatori non potranno guardare nessuno di questi gettoni fino a fine partita).
Il Narratore passerà quindi il mazzo al giocatore alla sua sinistra che
diventerà così il nuovo Narratore e comincerà un nuovo turno.
Il gioco
terminerà quando verrà letta la parola “fine” sull’ultima carta del mazzo del
Narratore. Solo a questo punto tutti gireranno i loro Gettoni Vittoria e chi
avrà totalizzato il punteggio più alto sarà il vincitore.
Non è
detto quindi che chi abbia accumulato più gettoni avrà la vittoria in tasca,
infatti fornendo un valore variabile da 1 a 3 punti, il vincitore sarà incerto
fino alla fine :)
Come
avrete capito dalla breve descrizione, questo non è un narrativo serioso nel
quale spesso accade che solo i più esuberanti e chiacchieroni abbiano la
meglio, bensì un titolo adatto davvero a chiunque, soprattutto a chi non si
trova a proprio agio sotto i riflettori. Nessuno è costretto a fare monologhi o
inventarsi chissà che, il sistema di gioco premia anche i più timidi e meno
fantasiosi mettendoli nella condizione di giocare semplicemente una carta ed
aggiungere, a seconda del loro umore, qualche piccolo particolare per
arricchire la storia quando saranno chiamati a vestire il ruolo di Narratore.
Nella mia esperienza
Raccontami una Storia piace e
conquista chiunque lo giochi. La semplicità delle regole, la durata contenuta e
la soddisfazione nel rileggere la storia appena prodotta ne fanno un family
game davvero imprescindibile!
Io ci sto
giocando spesso insieme ai miei bimbi e devo dire che anche la piccola, che non
sa ancora leggere, si diverte a scegliere le immagini che più la ispirano per
continuare la storia che, carta dopo carta, prende vita.
Concludendo
non posso che fare i complimenti a Gabriele Mari per aver ideato un fior fiore
di gioco che mette alla prova l’immaginazione, stimola la creatività e
favorisce l’apprendimento e lo sviluppo del linguaggio sia parlato che scritto.
Ma già che
ci siamo perché non chiedere all’Autore anche un paio di curiosità sulla genesi
di questo gioco…
. Ciao
Gabriele, benvenuto a Idee Ludiche!
Innanzi
tutto ti chiederei di raccontarci come nasce l’idea di creare Raccontami una Storia e quanto tempo
hai dedicato alla sua realizzazione.
La genesi di Raccontami
una Storia, come spesso accade con i miei giochi, nasce più da un'esigenza
concreta che da un'idea: nel mio lavoro di educatore avevo bisogno di uno
strumento che permettesse anche a ragazzi con problemi di comunicazione di
raccontare una storia per gioco. Partendo da diversi giochi già esistenti ho
cominciato negli anni a modificarli per venire incontro alle difficoltà che
incontravo: giochi troppo complicati o troppo aperti non funzionavano o
spaventavano i più timidi. Specializzandomi negli ultimi anni nell'ambito
dell'autismo ho poi trovato la chiave di volta nella parola d'ordine dei
principali trattamenti comportamentali: "strutturazione". Limitando
le scelte e dando una struttura lineare alla storia tutto è divenuto semplice e
facilmente gestibile da qualsiasi tipo di giocatore. E la struttura delle fiabe
era già lì, il semiologo russo Vladimir Propp l'aveva già codificata decenni
prima nel suo "Morfologia della fiaba". È bastato unire il tutto,
complici anche i miei figli sempre avidi di nuove storie, aggiungere un'ultima
spruzzatina del Gianni Rodari de "La grammatica della fantasia" e il
gioco, è proprio il caso di dirlo, è stato fatto.
Così sembra semplice, ma
ci sono voluti anni di prove, di fallimenti, di laboratori e di letture...
. Puoi
anticiparci quali sono le principali differenze tra questa versione e quella
destinata al mercato specializzato?
Sostanzialmente il gioco
è lo stesso: nella versione per il mercato specializzato cambia il formato
delle carte e il numero (ce ne sono di più ma mancheranno quelle che erano
state create appositamente per Scrittori di Classe), ci saranno due mazzi narratore
diversi e nei gettoni dei punti troverete qualche effetto speciale per
movimentare il momento del conteggio finale. In prospettiva, poi, la versione
Pendragon sarà arricchita da una serie di espansioni, di cui è già stata
annunciata quella horror per fine ottobre.
. Per la
tua esperienza di game designer è più facile creare uno Story Telling o un
Board Game?
La mia mente ha una
strutturazione più narrativa che matematica, quindi direi che mi trovo più a
mio agio nello storytelling, o quantomeno nei board games tematici in cui
l'ambientazione sia parte integrante del gioco (ad esempio Lettere da
Whitechapel). Volendo generalizzare, propendo più per l'ameritrash che per il
german: non solo non sono forte nei bilanciamenti matematici, ma non provo
nemmeno gusto a giocarli (e quindi a crearli).
. Conosciamo
tutti molto bene la Sir Chester
Cobblepot, la casa produttrice di cui fai parte, ma cosa ci dici invece
della Young Cobblepot, in cosa si
differenzia dalla prima e quali scopi si propone? Quali progetti avete in serbo
per il futuro dall’una e dall’altra parte?
La Cobblepot che tutti
conoscono è quella legata a titoli ispirati alla storia o alla letteratura, ed
è quello che noi chiamiamo catalogo rosso; Young Cobblepot è un nuovo catalogo,
azzurro, che va ad affiancare il primo proponendo giochi per famiglie, party
games e giochi adatti anche a giocatori occasionali, di cui il primo esempio è
proprio Raccontami una Storia. I prossimi progetti del catalogo rosso saranno
l'espansione e lo spin-off di Whitechapel, il gioco di carte di Kingsport
Festival, un gioco sull'inferno dantesco (vincitore del Nerd Play Award 2015) e
un gioco di carte sull'apocalisse. Per il catalogo Young, oltre alle espansioni
di Raccontami una Storia, abbiamo una decina di giochi già pronti che abbiamo
mostrato agli editori a Norimberga e che speriamo possano trovare presto il
loro cammino editoriale.
Grazie mille
Gabriele per la disponibilità ed in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!
:)
Bene, per
farla breve il nostro Matteo, dopo essersi messo in viaggio per risolvere il
suo “problema”, incontrò un vecchio PIRATA che gli propose una missione molto
particolare: avrebbe dovuto seguire il profumo dell’UVA… ma, sfortunatamente,
una VOLPE si oppose alla riuscita di questa missione.
Colpo di
scena: ecco che il Re incontrò sul suo cammino un simpatico MAGO che gli offrì
il suo aiuto, ed insieme sconfissero la volpe dopo uno scontro epico in cima ad
una MONTAGNA innevata!
Come
ricompensa per esser riuscito a portare a termine il compito assegnatogli dal
pirata, il nostro eroe venne ricompensato con il leggendario OSSO FURBO!
Soddisfatto
per quanto fatto decise infine di sistemarsi insieme al suo amico mago in un
vecchio MULINO bianco, diventando estremamente RICCO.
… E vissero
tutti felici e contenti!
Che ne
dici Gabriele, siamo andati bene?! :D
Max_T
Bravo Max, bella intervista e complimenti a Gabriele Mari! Speriamo che questo possa essere un primo passo per far entrare i giochi di qualità negli scaffali dei supermercati.
RispondiEliminaMarco
Ho apprezzato molto questa intervista. Il gioco lo vorrei provare... Nominando Propp mi sono tornate in mente le lezioni universitarie :)
RispondiEliminaRagazzi, questo è il gioco ideale per fare
RispondiEliminabreccia nelle famiglie con bambini!
È stato pensato e realizzato alla grande :)
Veramente carino questo gioco!
RispondiEliminaHo scoperto il tuo blog per caso e in quanto grande appassionata di giochi in scatola mi sono iscritta tra i tuoi lettori fissi (sono la nr 21), se ti va di ricambiare l'iscrizione mi trovi su www.mammatoday.com
Angi
www.mammatoday.com
Ciao Angela e grazie dell'iscrizione :)
EliminaDarò anche io sicuramente un'occhiata al tuo blog.
Un saluto ;)