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sabato 23 aprile 2016

BANDITS ON MARS: ANCHE MARTE HA IL SUO LUNA PARK! recensione ed intervista riguardo il nuovo titolo della GOG

“Nonostante Bandits on Mars sia un party game pensato per partite veloci, seppur coinvolgenti, non abbiamo lasciato niente al caso: tutti i personaggi contenuti nel gioco, tutti gli oggetti e tutte le situazioni di gioco fanno parte di un’ambientazione molto ricca e complessa, (…) e che contribuiscono a creare un’atmosfera molto intensa durante le partite!”

Questa introduzione la si trova sul sito della Gate on Games e devo ammettere che è assolutamente veritiera.
Ma facciamo un passo indietro.
Qualche settimana fa ho avuto l’opportunità di fare una partita veloce a Bandits on Mars alla Ludoteca Galliatese, presentatomi dai ragazzi di Orgoglio Nerd che stavano promuovendo il loro gioco (Area Stampa, anch'esso edito da Gate on Games) e, nonostante il gioco non mi sia dispiaciuto, in quell’occasione l’ho trovato un po’ confusionale… “adesso capovolgiamo le carte in tavola, adesso le rigiriamo a faccia in su, occhio a prendere lo scooter che altrimenti perdi i personaggi di quel colore”… cosa? Perché?
Mi era sembrato di fare azioni che non centrassero nulla le une con le altre nonostante il gioco, lo ripeto, grazie agli elementi di destrezza ed alla sua natura di party game, mi avesse divertito.
Riprovato qualche giorno dopo con calma, dopo aver letto per bene il regolamento della copia gentilmente offertami dall'amico Mario Cortese, CEO di Gate on Games, tutto è risultato più chiaro.
In Bandits on Mars l’ambientazione è molto importante, utile principalmente per capire il perché si fanno determinate azioni, e chi ve lo spiega per la prima volta dovrebbe riservarle una parte di primo piano.
In questo card game siamo chiamati a ricoprire il ruolo di cacciatori di taglie che inseguono temibili fuorilegge all’interno di Woodburg, un grande parco divertimenti a tema western sito su Marte. 
Il mazzo è costituito da 55 carte sapientemente illustrate da Valeria “Lux” Favoccia, suddivise in 30 Banditi di 3 colori diversi, 10 carte “Wanted”, 3 Sceriffo, 3 Fuga, 2 Ballerine, 6 Rissa ed 1 carta “The End”. Completano la dotazione 3 segnalini Sceriffo, 1 segnalino Cuore, 1 segnalino Fuga, tutti in robusto cartoncino, il breve e chiarissimo regolamento (un foglio A4 ricco di illustrazioni) ed una bustina ziplock (God save the ziplock!).
Bandits on Mars, un gioco di Matteo Sacchi per 2/8 giocatori (2016)
Il tutto racchiuso in una scatola di dimensioni ridotte in cui l’ottimizzazione degli spazi è davvero eccellente, state tranquilli che non troverete navigare nulla nel vuoto al momento dell’apertura :).
Il gioco si spiega in 5 minuti e si gioca in un massimo di 15/20, a seconda del numero di giocatori (da 2 a 8) e della loro prontezza di riflessi.
Tanto per darvi un’idea, in pausa pranzo, in tre giocatori siamo riusciti a fare 3 partite da 10 minuti l’una. Esatto, una volta capito il meccanismo una sfida tira l’altra.
Come si gioca?
Si piazzano al centro del tavolo 3 Banditi, uno per tipo, e i segnalini Sceriffo, Fuga e Cuore.
Si mescolano e si suddividono le rimanenti carte in modo che ogni giocatore abbia di fronte un proprio mazzetto coperto (uno di questi avrà come ultima la carta “The End” che, una volta estratta, decreterà la fine del gioco). Ora si è pronti a iniziare, si procede a turno, durante il proprio il giocatore gira la prima carta del suo mazzetto e la mette visibile in tavola e tutti contemporaneamente cercheranno di eseguire l’azione corrispondente alla carta girata (come in Fantascatti per intenderci).

Se viene estratto un Bandito state calmi, lo si mette semplicemente vicino a quelli già presenti in tavola.

Se esce un “Wanted” invece tutti cercano di coprire con una mano la carta bandito corrispondente, indipendentemente dal colore. Chi riesce a guadagnare la carta (catturando il ricercato del momento) se la mette di fronte e questa fornirà da 1 a 3 PV a fine partita. Tutte le altre carte rimaste in tavola vengono invece girate a faccia in giù (perché? Beh, i Banditi rimasti si vanno a nascondere, meglio non farsi notare troppo dai cacciatori di taglie!).
La carta “Wanted” viene poi rimessa nella scatola.

Se esce una carta Sceriffo tutti cercano di accaparrarsi uno dei segnalini a forma di stella a centro tavola o di proprietà di un altro giocatore. Accaparrarsi un segnalino è importante perché in caso di fuga si è protetti dall’aiuto dello sceriffo cyborg!
La carta Sceriffo viene poi rimessa nella scatola.

E se esce la carta Fuga? Tutti a prendere il segnalino a forma di scooter! Chi non ci riesce deve rinunciare a tutte le carte Bandito collezionate fino a quel momento dello stesso colore della carta Fuga.
Come dicevo, sono immuni dalla fuga i possessori del segnalino Sceriffo e chi ovviamente copre il segnalino scooter.
La carta Fuga viene messa a lato del piano di gioco con sopra le eventuali carte sottratte ai giocatori.

Se ad uscire è una carta Rissa si è autorizzati ad usare ben due mani per catturare le carte Bandito, svelate o nascoste che siano, del colore della Rissa estratta. Una volta effettuata la presa tutte carte rimaste in tavola vengono svelate (escono tutti allo scoperto, è ovvio, nessun Bandito vuole perdersi una rissa!).
La carta Rissa viene poi rimessa nella scatola.

Infine la carta Ballerine. Una volta rivelata tutti devono cercare di prendere il segnalino Cuore.
Chi ci riesce obbliga gli altri a rimettere in tavola il proprio segnalino Sceriffo e sceglie, se possibile, di far rientrare in gioco una set di carte Bandito precedentemente eliminato grazie alla carta Fuga (questo perché nessuno, né i banditi in fuga né il più integerrimo sceriffo, può resistere al fascino delle belle ballerine!).
La carta Ballerine viene poi rimessa nella scatola.

All’uscita della carta “The End” il gioco termina, ognuno somma i punti derivanti dalle carte Bandito catturate e chi ha il totale maggiore è il vincitore.

Di primo acchito questo titolo può sembrare un tantino ostico per la presenza di tante carte che fanno cose diverse, ma dopo i primi 2 turni vi troverete completamente immersi nell’atmosfera marziana e vi sentirete dei veri cacciatori di taglie che tirano manate a destra e a manca sul tavolo  per accaparrarsi i fuggitivi.
Bandits on Mars è un ottimo mix di destrezza e memoria, due caratteristiche che raramente si vedono insieme nello stesso gioco.
E’ proprio la sapiente fusione di queste due meccaniche (che prese singolarmente non sarebbero state nulla di nuovo sotto il sole) a renderlo una gradevole sorpresa.
Il fatto di dover scegliere la carta giusta da catturare tra una mescolanza di coperte e scoperte metterà a dura prova la vostra attenzione e i vostri riflessi!
Nonostante il 14+ stampato sulla scatola (dovuto principalmente alla presenza delle procaci ballerine…) questo party game è giocabile sicuramente anche da un pubblico di bambini.
Non trovo lati negativi in questo gioco, se non la remota possibilità di rimanere contusi nel tentativo di catturare i fuggitivi… ma siamo o non siamo cacciatori di taglie!?
E allora non saranno certo due manate a fermare il nostro entusiasmo! Ve lo dice uno che con i classici giochi di destrezza ci ha rimesso più di un dito! :D 

Bene ragazzi, la mia recensione è giunta al termine, ma prima di salutarci che ne dite di dare la parola a coloro i quali hanno realizzato questo divertente ed innovativo party game, completamente Made in Italy?!

Ciao Mario, bentornato a Idee Ludiche e grazie per il tempo che ci dedichi!
Allora dicci, come stanno andando le cose alla GOG? Siete già a tre titoli pubblicati…

Mario: Ciao Max, ciao a tutti i lettori di Idee Ludiche. Come vanno le cose? Direi alla grande. Modena Play per noi è stato un successone e tutti e 3 i nostri giochi sono andati letteralmente a ruba. In particolare sono  molto contento che 3 Kings abbia finalmente avuto un lancio “ufficiale” e sia stato recepito positivamente dal pubblico. Credo che sia importante avere case editrici in Italia che producono per Italiani. Di localizzazioni ce ne sono fin troppe e devo dire che il pubblico italiano ci sta dando un grande supporto in questo periodo di lancio della nostra etichetta!


Raccontaci di questo vostro nuovo prodotto che avete da poco presentato a Modena. Com’era Bandits on Mars prima di vestire i panni nei quali lo conosciamo oggi?

Mario: Non ci crederai ma è nato esattamente così. Anzi, direi che la nascita dell'idea te la può spiegare direttamente l'autore!

Matteo: Ciao Max! È vero, era esattamente così. Bandits on Mars nasce da una telefonata, che possiamo riassumere molto velocemente con "Belli i giochi fast-catching, perché non proviamo ad aggiungere anche una componente Memory?". Nel giro di qualche giorno le meccaniche "grezze" erano già pronte e il processo di raffinamento del titolo è stato molto lineare. Mentre scrivevo la prima bozza delle meccaniche stavo ascoltando S.P.A.C.E. dei Calibro 35: il titolo è un voluto tributo proprio ai Calibro 35. Lo studio della trama, dei personaggi e dell'ambientazione è stata la parte più impegnativa, ma mi sono divertito tantissimo a creare un mondo parallelo che contenesse tantissime citazioni e riferimenti più o meno nascosti (dalla Guida Galattica per Autostoppisti agli Spaghetti Western).

E credo tu sia riuscito nel tuo intento Matteo! :D
Ma torniamo ancora un attimo a Mario… dicci qualcosa sull’autore di Bandits on Mars, come siete venuti in contatto? E come è stato lavorare con lui?

Mario: Io e Matteo ci conosciamo personalmente da più di 15 anni. E' il titolare dello studio grafico che ha seguito gran parte dei nostri progetti ed è un caro amico. Lavorare con lui è sempre un delirio: può chiamarti a tutte le ore del giorno e della notte per proporti un'idea, una modifica, un miglioramento di un progetto a cui stiamo lavorando. Oppure può telefonarti e dirti: “Ho inventato un gioco!”.


Matteo, questo è ovviamente il tuo primo gioco edito, che effetto fa passare dal lavoro di grafico a quello di autore di giochi da tavola? E com’è stato lavorare con Mario in un ambito diverso dal solito?

Matteo: È stato meno problematico di quanto pensassi! L'aver lavorato allo studio grafico dei precedenti giochi di GoG mi ha aiutato molto nella scelta dei componenti da utilizzare e mi ha dato il grosso vantaggio dell'aver bene in mente che i giochi da tavolo sono delle creature che non nascono solo da una bella idea o dallo studio di meccaniche di gioco originali e funzionali, ma anche dalla necessità di farle "quadrare" con i materiali necessari per la produzione e anche con i limiti del far funzionare l'esperienza vera e propria di gioco (i token sono troppo piccoli? Le carte sono abbastanza resistenti? Stai realizzando un gioco pocket con una mappa di 80 cm per lato, come fanno a giocarlo in treno o in spiaggia senza che i componenti volino ovunque?). Lavorare con Mario è stata una bellissima esperienza ed è in grado di gestire al meglio i miei facili entusiasmi (le telefonate a tutte le ore del giorno e della notte di cui sopra). Ho avuto tantissima libertà sia nello studio delle meccaniche, sia nella realizzazione del comparto grafico: questo non significa che quando ho fatto delle stupidate, io non sia stato ripreso! Diciamo che Mario rappresenta la parte razionale, nei progetti.


Matteo, una curiosità, come sono i tuoi gusti in fatto di board games? Ti faccio questa domanda così potremo intuire cosa aspettarci dai tuoi futuri progetti ludici (sempre che non ti dispiaccia l’idea di cimentarti nuovamente nell’ideazione dei giochi da tavola!)… partorirai ancora brillanti meccaniche da party games o qualcosa di completamente diverso!? :)

Matteo: Preferisco i giochi dove viene data la giusta importanza sia allo sviluppo del personaggio, sia al deck-building. Credo che un gioco da tavolo debba non solo avere una solida meccanica, ma anche la capacità di trasportare il giocatore in un universo dettagliato e da esplorare, motivo per cui i giochi astratti non sono mai in cima alla mia lista. Mi piacerebbe cimentarmi nello strutturare un gioco con una trama importante, magari open-world e dalla rigiocabilità potenzialmente infinita: un gioco dove ad ogni partita i giocatori possano scoprire nuovi dettagli riguardanti il mondo e la trama, da rigiocare per scoprire sempre nuovi dettagli. Uscendo dall'ambito dei gdt, l'esempio che mi viene in mente è la saga di The Elder Scrolls. La vera sfida, in questo caso, sarebbe realizzare un "gioco da tavolo" e non un librogame con dadi, carte e miniature (che, per quanto "figo", resterebbe comunque un librogame).


Mario, cosa dobbiamo aspettarci nell’immediato futuro di GOG? In che direzione andranno i vostri prodotti? Proseguirete sulla strada aperta da 3 Kings o su quella di Bandits on Mars che, correggimi se sbaglio, personalmente trovo più in linea con gli scopi che si propone la GOG, ossia di porsi come apertura sul mondo dei giochi da tavola a favore di chi si sta affacciando per la prima volta alla scoperta dei GdT?

Mario: Credo che 3 Kings sia stato approcciato con piglio da gamer per la sua grafica e il suo stile illustrativo “serio”. In realtà a Modena siamo riusciti a farlo giocare con successo da moltissimi gruppi di casual gamer (autodichiarati). Ad ogni modo è senz'altro un titolo più complesso dei due party games (Orgoglio Nerd e Bandits On Mars). Per il futuro invece vi aspetterà un altro gioco in fascia economica, sempre per molti giocatori (ma stavolta non un party in senso stretto) e un gioco di strategia ad esagoni assolutamente gateway, del quale però non posso rivelarvi altri dettagli per il momento. Entrambi li vedrete presentati a Lucca Comics & Games 2016, al nostro stand!
Stiamo inoltre preparando il primo kit di mini-espansioni per 3 Kings e una novità per Bandits on Mars che si appresta al suo primo sold-out ;)


Come sempre sono tante e stimolanti le novità che bollono nella pentola di GOG!
Grazie a Mario e Matteo per la bella chiacchierata e complimenti per gli ottimi prodotti che state realizzando. Ora non ci resta che aspettare con ansia l’arrivo di Lucca Comics & Games! ;)

Mario: Grazie a voi per questo spazio che ci offri che unisce l'utilità della recensione alla possibilità di fare quattro chiacchiere sul dietro le quinte! Continuate così!



3 commenti:

  1. Bandits of Mars mi sembra un'idea vincente! Lo prenderò al momento opportuno

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    1. È un buon titolo,soprattutto per chi vuole uscire dal giro dei soliti Dobble e Fantascatti

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  2. Provato a Modena. Uno dei migliori dexterity in circolazione senza dubbio!

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