Premessa:
questo
articolo lo scrivo innanzitutto per chi non ha una gran conoscenza dei giochi
da tavolo; per quanti, purtroppo per loro, liquidano il giocare come una
faccenda da bambini, senza capire il significato aggregativo ed educativo di
cui il gioco da tavolo è portatore.
Nella mia libreria ho sempre ospitato parecchie centinaia di libri di vario genere, tutti rigorosamente acquistati, perchè non mi piace l'idea di prenderli in prestito.
Nessuno ha mai avuto da ridire, anzi.
Ora che pian piano le scatole dei board games stanno sostituendosi ai libri, tutti a chiedermi: "ma che te ne fai di tutti 'sti giochi?!"
Adesso
spiegatemi una cosa.
Che
differenza c’è tra una persona che legge tanti libri e li mette in mostra nella
sua bella libreria e una persona che gioca tanti giochi e li mette in mostra nella
sua bella libreria?
Apparentemente
nessuna, ma andando a fondo sulla questione spesso risulta che chi legge tanti
libri è considerata (giustamente) una persona acculturata con un hobby sano ed
arricchente, chi invece colleziona giochi di solito passa per pirla!
Beh, forse
sto un po’ estremizzando, sarà che io il “nemico” ce l’ho in casa, sì insomma
sapete della totale avversione di mia moglie per qualsiasi forma di gioco, ma
alla fine della fiera converrete che in Italia il gioco in scatola non è
considerato un hobby degno di tale nome.
Ma
parliamoci chiaro, leggere, tanto per restare sull’esempio di
prima, è
davvero un’attività migliore di giocare?!
Pensateci
un attimo.
Partiamo
dai libri: quando leggete un libro vi isolate dal mondo reale per immergervi in
quello della storia che state leggendo. State svolgendo un’attività che
possiamo candidamente definire assolutamente inutile alla vostra esistenza,
potreste vivere anche senza leggere, eppure lo fate perché per tutto il tempo
che dedicate alla lettura state bene, vi estraniate dalla quotidianità ed al
contempo vi arricchite, perché ogni lettura porta ricchezza, di qualunque
lettura si tratti.
E con i
giochi cosa accade invece?
Facciamo
un esperimento, proviamo semplicemente a sostituire il vocabolo “gioco” a
“libro” e vediamo cosa succede.
Quando
giocate vi isolate dal mondo reale per immergervi in quello della storia che
state giocando. State svolgendo un’attività che possiamo candidamente definire assolutamente
inutile alla vostra esistenza, potreste vivere anche senza giocare (mmm… o meglio,
forse
da adulti potreste arrischiarvi a farlo, sicuramente non da bambini) eppure lo fate perché per
tutto il tempo che dedicate al gioco state bene, vi estraniate dalla
quotidianità ed al contempo vi arricchite, perché ogni gioco porta ricchezza e
soprattutto aggregazione e conoscenza di chi condivide il tavolo con voi, ecco
uno dei valori aggiunti del gioco rispetto al libro: l’aggregazione.
L’avventura
del libro la si vive da soli, quella del gioco la si vive in compagnia, è
un’esperienza condivisa in tempo reale, il libro lo si racconta, lo si legge a
qualcuno o se ne parla a posteriori.
Non
dimentichiamo poi che un libro una volta letto ha detto tutto, possiamo sicuramente
rileggerlo per cogliere le sfumature che a prima vista ci sono sfuggite e sarà
comunque un’esperienza soddisfacente ma, a differenza di un gioco da tavolo,
non potrà più stupirci ogni volta che lo riprenderemo in mano.
Un gioco
da tavola cambierà sempre in base ai giocatori che lo giocheranno, al loro
numero ed alla loro capacità di mettersi in gioco!
Camelot Legends |
A me
piacciono particolarmente quelli che sfruttano situazioni storiche realmente accadute
e personaggi realmente esistiti. Così come adoro i giochi che ricalcano
fedelmente storie tratte da romanzi di successo o saghe epiche; di esempi ce ne
sarebbero a iosa, prendiamo CAMELOT LEGENDS, un card game forse non molto
conosciuto ambientato nell’universo Arturiano che utilizza praticamente tutti i
personaggi apparsi nei racconti del ciclo. Inoltre su ogni carta
(magistralmente illustrata) è citata una frase caratteristica del personaggio
tratta dai racconti che lo vedono protagonista ed il manuale del gioco presenta
un’appendice finale nella quale vengono presentati tutti questi eroi ed il loro
ruolo all’interno della vicenda. Per un fan della “materia di Bretagna” questo
titolo rappresenta indubbiamente un importante tributo.
Florenza |
IMPERIAL,
un gioco dove si lotta per la supremazia economica nell’Europa imperialista, ha
addirittura un libretto aggiuntivo nel quale viene spiegata la situazione
politico/economica delle sei potenze coinvolte.
Per non
parlare dei war games, una categoria di giochi caratterizzati da una fedele
ricostruzione storica degli scenari e degli eventi che si vanno a mettere in
tavola.
E questo
per quanto riguarda la materia storica, ma ci sono anche giochi che fanno leva
sulle capacità matematiche dei giocatori o su quelle narrative, piuttosto che
sul colpo d’occhio o la destrezza.
Innumerevoli
sono i campi d’azione dei moderni giochi da tavolo.
L’informazione
è importante, per questo oggi ho voluto provare a mettervi una pulce
nell’orecchio, perchè passare le serate a lanciare dadi spostando casualmente
una pedina sul tabellone o aspettare che il nonno estragga il numero giusto per
fare tombola non è giocare… il gioco deve essere stimolante, educativo,
coinvolgente. Deve mettervi nelle condizioni di fare scelte vere, di gestire le
situazioni che vi si presentano di fronte. C’è molta più soddisfazione a
gestire un lancio di dadi piuttosto che a subirlo, e la bella notizia è che
oggi questo è possibile!
Imperial |
Credetemi,
oggigiorno non divertirsi è praticamente impossibile.
Ah, e per
tornare sull’argomento iniziale: leggere fa bene ed è importante continuare a
farlo, ma ora sapete che anche giocare non è niente male ;)
Max_T
PS: I
giochi che ho citato nell’articolo non sono per principianti, vanno giocati con
l’aiuto di chi li conosce, ma se vi ho incuriosito e volete cimentarvi in
qualcosa di più immediato potete dare un occhio a I MIEI MIGLIORI 28 GIOCHI PER TUTTI, MA PROPRIO TUTTI scritto da Fantavir o alla serie di articoli dedicati ai vincitori dello Spel
des Jahres (il più importante riconoscimento tedesco che premia annualmente i
migliori giochi per famiglie) scritti da Benedetto (MIO CARO MAX…) oppure, per
chi è della zona, venire il mercoledì sera alla Ludoteca Galliatese per fare una partitina.
Mi trovo d'accordo!
RispondiEliminaPenso anche che i "I diritti imprescrittibili del lettore", di Pennac, si possano anche trasporre nel mondo dei boardgame :)