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martedì 22 settembre 2015

UN LUDOMASTRO A IDEE LUDICHE





Cari lettori di Idee Ludiche, è finalmente giunto il momento di scambiare quattro chiacchiere con un autore di giochi che abbiamo inseguito in lungo e in largo, nello spazio e nel tempo. Un autore, come dice lui, “un po’ atipico”, ma talmente atipico che ha impiegato circa 3 mesi per rispondere alle nostre domande. Noi però lo perdoniamo e gli vogliamo bene lo stesso: probabilmente, come le più grandi menti creative,  era troppo preso dall’inventare e diffondere giochi o, più semplicemente, è talmente distaccato dalle fatue glorie mondane da non cercare alcun tipo di gossip e pubblicità.
Ma veniamo al dunque.


Cari lettori, oggi abbiamo l’onore di presentarvi un autore di giochi eclettico e con diversi titoli al suo attivo.
Chi è? Andrea Chiarvesio???
Ma noooo. La sua storia comincia qualche anno prima. E poi ha anche pubblicato tantissimi libri!
Ah, forse si tratta di Andrea Angiolino?
Niente, niente. Come aiuto vi regaliamo una piccola curiosità: l’iniziale del nome coincide con quella del cognome.
Wow, sarà mica Friedemann Friese?
Ragazzi, adesso non scherziamo, non fatemi diventare verde dalla rabbia! OK, il suo nome è Carlo e ha sviluppato soprattutto giochi per bambini.
mmm… siamo indecisi tra Carlo Rossi e Carlo Lanzavecchia…
Nessuno dei due! Acqua, acqua e ancora acqua! Allora vi dico che è noto anche con un soprannome.
Allora sarà Fantavir!
Ma che dite? Quello sono io!! Secondo voi sono così folle da autointervistarmi? Ultimo indizio: nel suo soprannome compare la parola gioco in latino!
Ah, capito!! Ma non sapevamo che il Ludologo avesse pubblicato giochi da tavolo!
Ma quale Ludologo e Ludologo! Si tratta del Ludomastro Carlo Carzan!!
Il Ludoche?
Come? Non lo conoscete? Vergognatevi! Aprite i vostri orizzonti ludici e andate subito a documentarvi, leggendo questa intervista tutta d’un fiato. E state attenti, perché poi vi interrogo! Qui siamo tutti allievi della Scuola Ludens :) 
 



1. Ciao Carlo, benvenuto sul blog di Idee Ludiche. Dai, raccontaci un po' di te: cosa fai nella vita e come sei diventato game designers? Anzi, ho sbagliato domanda: come sei diventato Ludomastro?


Buongiorno Francesco, intanto grazie per l'intervista, mi fa davvero piacere incontrare i lettori di Idee Ludiche.
La mia storia di Ludomastro arriva un po' da lontano nel tempo, sono cresciuto in un mondo di giochi, pensa che i miei genitori avevano un negozio di giocattoli e modellismo, ho iniziato a giocare da piccolo e non ho mai smesso.
In realtà ho attraversato più fasi lavorative, prima di tutto mi sono occupato di ludoteche, realizzando a Palermo la prima struttura in città nei primi anni novanta, quindi con un approccio da giocatore, anzi da sherpa ludico, come dicevano alcuni amici.
Poi poco per volta il lavoro di ludotecario si è fuso con tutte le altre mie passioni, dai libri per ragazzi alla scrittura, sino al game design.
Diciamo che sono un game designer un po' atipico, visto che scrivo giochi in formato e con tipologie differenti, da quelli educativi a quelli da tavolo, dalla narrativa "ludica" alle carte, sino ad arrivare all'allestimento di mostre per festival e musei e ai percorsi di animazione alla lettura.

2. Ti ho conosciuto la prima volta all'Essen di qualche anno fa, durante la quale mi hai parlato delle tue attività ludiche che svolgi con i bambini e i ragazzi di Palermo. Puoi parlarci dell'associazione Così per gioco, che hai fondato nel 1991?

Si tratta di un progetto che portiamo avanti da tanti anni, come hai già detto tu, con Sonia Scalco, mia moglie, e un piccolo gruppo di persone che credono nel gioco e nella lettura come strumento educativo.
Lavoriamo in più ambiti, da quello sociale a quello culturale, con biblioteche, scuole, musei: ovunque possiamo portare il nostro approccio di lavoro, che abbiamo sintetizzato in quello che chiamiamo il "Metodo Scuola Ludens".
Lavoriamo da anni nell'ambito dell'animazione alla lettura e per questa specializzazione abbiamo ricevuto nel 2009 il Premio Andersen.

3. L'anno scorso, poi, con l'uscita di Mundial Goal, ho capito che sei anche un autore di giochi da tavolo. Quali giochi hai prodotto finora e di quale vai più fiero?

Mundial goal nasce dalla mia passione per il calcio, condivisa in questo caso da Franco Lisciani, che ha voluto fortemente pubblicarlo con la sua azienda, e di questo ne sono fiero. Dopo un anno possiamo festeggiare le 10.000 copie vendute, non è poi male per un gioco di "nicchia" a tema.
Per gli altri giochi, come dicevo prima, in realtà non si tratta sempre di giochi da tavolo, ma di libri gioco, o carte gioco. In questo senso sono stato molto felice di accettare la proposta di Magazzini Salani per ideare nuovi titoli per la collana "52 cose...", di cui ero e sono un collezionista. Ad oggi abbiamo pubblicato quattro titoli, tra cui "52 giochi per diventare un genio" e "52 giochi per diventare un astronauta" tradotti anche in Francia, Germania e Spagna.
Poi ho posto molta attenzione ai giochi dedicati alla tradizione popolare, con due titoli, "Trottole, Ruzzole, lippa e compagnia" e "Giochiamo con i gessi", quest'ultimo scritto insieme con Sonia e pubblicato da Editoriale Scienza.
Però forse il titolo che ha avuto più successo è "Il calcio con le dita", dedicato al calcio tappo e a tutte le possibili evoluzioni, con tanti micro giochi e anche idee creative. Dal 2007 viene costantemente ristampato.
Mundial Goal

4. Quest'anno, invece, usciranno diversi tuoi giochi per la Lisciani, un po' action, un po' educativi e un po' da tavolo. Puoi descriverceli brevemente?

La mia collaborazione con Lisciani è interessante e stimolante. L'idea è quella di dare vita a giochi di qualità sia dal punto di vista grafico e illustrativo che da quello della giocabilità, avendo come rifermento grandi aziende come Haba e Ravensburger.
È stato creato un nuovo brand "LUDATTICA", con scatole internazionali e regolamenti tradotti anche in dodici lingue.
I primi prodotti sono davvero di qualità eccellente, ottimi materiali e illustrazioni, certo stiamo crescendo e l'esperienza su questi primi titoli sarà fondamentale per essere poi competitivi a livello internazionale, già dal prossimo anno.
Oltretutto si tratta di un marchio che sarà venduto solo nei negozi specializzati e in libreria, niente supermercati e grande distribuzione, altra garanzia di qualità.
Si tratta di giochi per bambini dai tre anni in su.
Tra i titoli in produzione io mi occupo di quelli più strutturati, meno didattici e più gioco da tavolo. I primi due sono Monster Gala, un gioco di memoria, il cui scopo è quello di riempire il proprio armadio con gli abiti del negozio di Zyrul, accoppiando i vestiti che li compongono, ma è possibile anche prenderlo dagli armadi avversari, creando così un pizzico di strategia di gioco e di relazione con gli avversari.

Il secondo titolo è Colour Chef, un vero action game per bambini, che devono conquistare gli ingredienti colorati per il proprio menù, prendendo il più velocemente possibile le posate del colore corrispondente dal centro del tavolo.

5. Sempre riguardo i prodotti Ludattica, pensi che un autore esterno possa proporre un suo gioco per una possibile pubblicazione, oppure le strade sono chiuse perché i giochi sono sviluppati internamente o da te? Quali caratteristiche dovrebbe avere un gioco per essere valutato dalla Lisciani, sia per il suo catalogo tradizionale che per quello di Ludattica?

In questo momento siamo in una fase di radicamento e presentazione di Ludattica. Tra lo sviluppo interno e il sottoscritto abbiamo diviso compiti e lavoro programmando già tutto il prossimo anno; non gestisco io personalmente il gruppo, ma un product manager che segue tutta la produzione. Non escludo che possano esserci coinvolgimenti di altri autori, anzi l'auspico, non sono previsti in questo momento, ma non sono la persona giusta per rispondere.

6. Domanda all'autore di giochi Carlo Carzan: qual è il tuo modo di sviluppare giochi? Hai qualcosa che ti caratterizza? Dicci anche un tuo punto di forza e un tuo punto debole come autore.

Amo partire da oggetti semplici, spesso trasformare qualcosa che nasce per altri compiti in uno strumento di gioco, come nel caso delle posate di Colour Chef.
A volte mi faccio guidare dagli oggetti, altre volte dal tema che devo sviluppare e in alcuni casi dagli obiettivi educativi da raggiungere.
Considera che buona parte del mio lavoro riguarda i giochi dedicati all'animazione alla lettura, campo in cui lavoro da tantissimi anni.
Il mio punto di forza e di debolezza? Lo stesso: mi appassiono a troppi argomenti e tutto può trasformarsi in gioco.

7. Domanda al giocatore Carlo Carzan: che tipo di giocatore sei? Quali sono i tuoi giochi preferiti?

Il mio modo di giocare si è trasformato negli anni, preferisco giochi non molto complessi, anche se ogni tanto una buona partita da tre/quattro ore non mi dispiace.
Poi sono diventato un appassionato di giochi per bambini dai 5/6 anni in poi, tra figlie e lavoro ho scoperto davvero ottime proposte.
Non mi dispiacciono i giochi astratti, sono stato per anni un fan della Gigamic.
Ultimamente ho giocato tanto a Splendor, che trovo davvero equilibrato e completo.

8. Domanda allo scrittore Carlo Carzan: che tipo di libri scrivi?

Oltre a quelli dedicati ai giochi, mi occupo di letteratura per ragazzi. Dalle fiabe popolari alla rivisitazione di personaggi come Giufà.
Ma in ogni libro non mancano mai i giochi. Nell'ultimo, "La ricreazione non si tocca", una classe di piccoli rivoluzionari si ribella al preside che ha deciso di vietare la ricreazione.
La loro è una ribellione non violenta attraverso i... giochi. Occuperanno il cortile della scuola e ogni giorno proporranno un gioco diverso, non vi dico altro, vi tocca leggerlo.

9. Domanda al ludomastro Carlo Carzan: pensi di contribuire di più alla diffusione del gioco da tavolo attraverso l'associazione Così per gioco o come autore di giochi?

A chi mi chiede di cosa mi occupo, spesso rispondo: di educazione al gioco e alla lettura.
Da scrittore, ludotecario, game designer, in qualunque ruolo la mia attenzione è sempre rivolta alla diffusione del gioco in generale e del gioco da tavolo tra gli altri.
In ogni nostro evento o attività sono sempre presenti i giochi da tavolo.

10. Per finire, la classica domanda: progetti per il futuro?

Tanti, spero non troppi.
Tre nuovi giochi per Ludattica, un nuovo libro dedicato agli allenamenti ludici per il cervello, una mostra interattiva dedicata alla lettura, si chiamerà XBOOK e sarà allestita ai primi di Ottobre a Cagliari durante il Festival Tuttestorie, e un nuovo personaggio che vedrà la sua nascita a Foggia durante il Bukfestival: si tratta di Giufà Cus Cus, un inviato speciale nel mondo del cibo, dove non mancheranno i giochi.
Poi ogni giorno, diffondere e far conoscere, insieme con Sonia, il nostro Metodo Scuola Ludens.
 


Francesco


Ci tengo a ringraziare personalmente Carlo Carzan per la simpatia e la disponibilità e ovviamente Francesco per aver dato vita a questa interessantissima chiacchierata!
Ci tenevamo davvero tanto ad ospitare il Ludomastro ed ora che ci siamo riusciti è per noi un vero piacere poter condividere con i lettori di Idee Ludiche questa intervista :)

Max_T e il team di Idee Ludiche
 

2 commenti:

  1. Davvero interessante!
    La linko anche ai miei amici :D

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  2. Adesso mi tocca provare a giocare i giochiu di Lisciani/Ludattica :)
    Bella intervista ;)

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