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mercoledì 30 settembre 2015

I MIEI MIGLIORI 28 GIOCHI PER TUTTI, MA PROPRIO TUTTI

di Francesco Berardi


Ciao Max,
ti aspettavi un altro enigma, eh? Questa volta no. Questa volta approfitto di far parte della "redazione" di Idee Ludiche e decido di scrivere un articolo anch'io. Articolo, però, è una parola grossa: diciamo che si tratta di una condivisione.

Da dove posso cominciare questa chiacchierata? Ci sono: parto dalle classifiche online.
Come succederà anche a te, ogni tanto mi imbatto su internet in classifiche e voti (come quelli di BoardGameGeek o della Tana dei Goblins) o in un articolo del tipo "I 10 migliori giochi da tavolo di sempre". In quest'ultimo caso, a volte vedo citare i classici Monopoly, Cluedo, Risiko! (se chi scrive è rimasto agli anni '80), mentre più spesso trovo i nuovi classici (Carcassonne, I coloni di Catan, Ticket to ride) mischiati ad alcuni strizzacervelli (se scrive un appassionato di "cinghiali"). Qualcuno, come The dice tower, fa anche dei video tematizzati, tipo "Top 10 party games".

La cosa che accomuna queste classifiche è che raramente trovo titoli che avrei messo io, quei titoli che fanno parte della mia collezione, che ho giocato più volte e che proporrei a qualsiasi persona per sradicare l'idea comune per cui Gioco = Una qualsiasi opzione a scelta tra 1) Monopoly 2) Tombola 3) roba per bambini 4) roba che si fa a Natale.
Quando leggo, in queste classifiche o nei vari commenti su forum e social network, che Carcassonne, I coloni di Catan e Ticket to ride sono giochi introduttivi per neofiti, o ancora peggio quando li vedo proporre, insieme a titoli ben più complicati, a bambini di 6 anni, provo un misto di stupore e preoccupazione.
Mi chiedo: "ma veramente vogliamo far appassionare chiunque al nostro hobby con giochi che presentano regole e regolette, la cui spiegazione può durare 15 minuti (anche a causa delle interruzioni di chi non le capisce subito), e nel cui svolgimento sono richiesti diversi calcoli-ragionamenti o c'è poca interazione?".
Magari sbaglio e il problema dipende solo dal significato che diamo al termine neofita. Per alcuni potrebbe essere "l'amico ingegnere che 10 anni fa giocava a Risiko! e ogni Natale si fa qualche pokerino". Per me è "la suocera che gioca a Burraco e a Tombola, o il bambino di 7 anni che gioca a Scopa, UNO e alla Playstation". Come PRIMO gioco da proporre, ci vedo meglio un gioco con spiegazione da 5 minuti e durata inferiore alla mezz'ora.

Allora, ho deciso di approfittare di questo spazio (grazie Max!) e di condividere la mia personalissima classifica dei "miei migliori giochi da tavolo per tutti". Qualche doverosa premessa (visto che ce ne sono tante, se volete saltate direttamente alla lista dei titoli):
- non reputo questi giochi migliori di quelli presenti nelle altre classifiche. Li cito per far loro un po' di pubblicità, perché secondo me meritano più spazio o comunque una migliore considerazione.
- con MIEI intendo i giochi da tavolo in mio possesso. Escluderò quindi quei giochi che ho reputato divertenti non solo per me, ma che non sono miei o a cui ho fatto al massimo un paio di partite.
- con PER TUTTI intendo proprio tutti, anche quelli che, quando tiro fuori una scatola, dicono "per ora guardo, iniziate voi".
- come potete immaginare, non ci saranno cinghiali, ma neanche i moderni classici come Carcassonne, I coloni di Catan e Ticket to ride (che ho e che ho fatto provare). Questi vengono generalmente considerati come giochi introduttivi, addirittura come filler: per le mie partite di divulgazione ludica rappresentano invece il punto di arrivo. Non avendo un gruppo fisso di gioco, le occasioni migliori per evangelizzare persone sono state le serate a casa con colleghi e amici, in spiaggia d'estate o la Domenica pomeriggio con i parenti. Nel primo caso, mi sono ritrovato spesso con almeno una persona nuova o minimo 5 persone, pertanto ho preferito riproporre titoli di livello 0, che avevano avuto successo con chi aveva giocato le volte precedenti, in modo da "allineare agli altri" il nuovo arrivato.
- in questa lista compariranno soprattutto giochi semplici, party games, giochi in cui la fortuna spesso conta al 50%. Non vi sveglierete il giorno dopo pensando "ah, se avessi fatto quella mossa avrei vinto!" o "la prossima volta adotterò quest'altra strategia", ma probabilmente avrete strappato qualche sorriso in più, fatto provare 3-4 giochi in un paio d'ore (mostrando come è variegato questo mondo), evitato paralisi di analisi, tempi morti e chiarimenti sul regolamento, e avrete dato maggiori possibilità di vittoria a chi ha giocato per la prima volta.
- in questa lista ci saranno prevalentemente scatole piccole e dal basso costo. I motivi sono 3: 1) fino a qualche anno fa, come giocatore, e soprattutto come autore, avevo un'attrazione quasi morbosa verso quei giochi in cui il rapporto complessità/dimensione della scatola tendeva ad infinito (vedasi "giochi con al massimo 110 carte"), 2) ho fatto provare giochi anche "in trasferta", ad esempio in spiaggia, che richiedevano un facile trasporto, 3) lo spazio in casa non è infinito (e devo anche considerare una quarantina di giochi da me pubblicati, grandi in genere come una scatola di Ticket to ride).
- l'elenco è basato esclusivamente sulla mia esperienza personale, e vale tanto quanto l'opinione di un qualsiasi giocatore appassionato.
- a parte le primissime posizioni, i numeri sono indicativi e soggetti alla sensazione del momento, perché il distacco tra i vari titoli è minimo. Se avessi stilato questo elenco 3 mesi fa, probabilmente una metà dei giochi avrebbe cambiato posizione.
- compariranno alcuni giochi poco noti, che se va bene su BGG si trovano intorno alla posizione 200 (se va male non entrano nel ranking). Come detto all'inizio della premessa, li metto per pubblicizzarli un po', anche perché in alcuni casi non mi sembrano recensiti in nessun blog italiano.

Ma bando alle ciance e veniamo a questa personalissima classifica. Di ogni gioco riporto il link a Boardgamegeek, così risparmio qualche copia incolla e voi evitate di cercarli online, e una "recensione seconda" compattata in 2/3 frasi. Buona lettura!


28           Kikerikimäh!?
Descrivi un animale in modo che venga indovinato dal giocatore che ce l'ha.

La cosa carina del gioco è che ci sono 20 modalità per descrivere un animale: a parte i classici (descrivi, disegna o mima), bisogna far vedere come l'animale cammina utilizzando 2 dita oppure descrivere i suoi piedi o come mangia.
Niente di che, ma ci siamo fatti alcune risate e l'ho citato perché sono curioso di sapere se qualcuno di voi ce l'ha o l'ha provato.


27           Niagara
Porta le canoe in giro per il fiume, cercando di raccogliere gemme di diverso colore. 



Per quei pochi che non conoscono questo SdJ, scenograficamente fa la sua porca figura, l'utilizzo dei dischi trasparenti per far scorrere il fiume è geniale, e la meccanica di gioco è interessante. Si trova in fondo alla classifica perché comunque ha un paio di regolette in più che non sono immediate per tutti... e il neofita rischia di veder cadere una sua canoa dopo i primi turni.


26           Hick Hack nel pollaio
Gioca una carta in contemporanea con gli altri, sperando di essere l'unico ad aver scelto quel pollaio.

Gioco simultaneo in cui ad ogni turno devi decidere se rischiare, andando nel pollaio più ricco, accontentarti o tentare il colpaccio giocando i lupi. Carina la fase di contrattazione quando più polli si trovano nello stesso pollaio, ma questo succede soprattutto quando si è 5-6 giocatori: in 2-3 è meno divertente.


25           Pinguin-Party
Gioca una carta in modo che il suo colore sia lo stesso di una delle due carte che si trovano sotto.

Formate una piramide e cercate di giocare tutte le carte in vostro possesso. Gioco apparentemente stupido, ma altrettanto bastardo, se un giocatore blocca le carte di un colore, e tu ne hai 3 in mano! Quel geniaccio e autoplagiatore di Knizia ci ha fatto diverse versioni, tra cui "Game of Thrones: Westeros Intrigue".


24           Mamma mia!
Gioca ingredienti in modo da realizzare le tue pizze al momento giusto.

Ecco come utilizzare la memoria in maniera originale: questo gioco è l'ABC di Rosenberg, e non sto parlando di Agricola-Bohnanza-Caverna! Giochi gli ingredienti per realizzare le tue pizze, ma nel frattempo devi evitare che vengano sfruttati dai tuoi avversari: allora, a parte ricordarti le carte giocate, devi saper rischiare anticipando gli altri giocatori e tenere da parte gli ingredienti giusti quando le pizze verranno sfornate.


23           Anno domini
Ordina degli eventi in modo corretto e dubita quando pensi che l'ordine cronologico sia sbagliato.


Non bisogna conoscere l'anno esatto, ma basta indovinare l'intervallo in cui porre un determinato evento. E poi... anche se sbagli, può darsi che il giocatore dopo di te non voglia rischiare e si fidi di te. Esistono una trentina di temi diversi. Un motivo ci sarà!


22           Sandwich
Prendi velocemente gli ingredienti migliori e realizza dei panini con 3 ingredienti ognuno.

Party game caciarone, in cui ridi la prima volta quando devi afferrare gli ingredienti il più velocemente possibile, e ridi una seconda volta quando vengono scoperti i panini e vengono fatte le votazioni. 15 minuti in allegria: niente di più, niente di meno.


21           Cartagena
Gioca una carta per far avanzare i tuoi pirati o arretra un tuo pirata per pescare carte.



Adoro i giochi che, dietro 2 sole regole, richiedono una certa di complessità di ragionamento. E Cartagena è uno di questi! Visione spaziale e ottimizzazione delle 3 mosse a disposizione durante il proprio turno. Peccato che i neofiti solitamente pagano lo scotto della prima partita e, se non sono accorti, alla fine si ritrovano in un loop con 2 pirati in fondo e nessuna carta in mano. Questo problema è risolto in parte in Cartagena 2, dove per pescare carte bisogna far avanzare un pirata avversario.


20           Fantascatti
Gira una carta e afferra per primo l'oggetto corrispondente.

È uno dei giochi che tiro fuori quasi sempre quando c'è una nuova persona. Carina l'alternanza tra le carte con l'oggetto giusto e l'oggetto che non compare né come forma né come colore, ma di solito finisco la partita a metà mazzo, perché alla lunga è un po' ripetitivo e si è demotivati a continuare quando un giocatore ha più carte di tutti gli altri messi insieme.


19           Coyote
Mettiti una carta in testa senza guardarla, osserva quelle degli altri e cerca di capire quanti indiani ci sono in tutto.

È un Perudo 2.0 ed uno dei primi giochi che ho utilizzato per evangelizzare nuovi adepti. Già solo mettersi la fascia in testa suscita le prime risate. Giusto mix di ragionamento, bluff e ironia (uniche le espressioni di chi si guarda in giro per leggere le carte degli altri o esclama ad alta voce "51? Ma allora che carta ho in testa?"). Potrebbe non piacere a chi non ama sommare numeri.


18           Mogel motte
Finisci le carte per primo: per farlo sarai anche disposto a barare.

Piccola gemma confezionata da Emely e Lukas Brand, in cui è permesso barare. Avete letto bene: Emely e Lukas Brand, ovvero i figli di Markus e Inka Brand. Sono stato folgorato quando l'ho visto giocare e, a fine partita, i giocatori raccoglievano le carte cadute a terra. Sì, perché per terminare le carte in mano puoi anche barare e nasconderle e farle cadere... ma senza farti scoprire!


17           Rock and balls
Tieni il tempo come nella canzone We will rock dei Queen, e fai dei gesti al momento giusto.


Ad ogni giocatore corrispondono uno o più gesti. Mentre tutti battono le mani come in We will rock, il giocatore di turno chiama un altro facendo il gesto corrispondente. Sembra facile ma non lo è, soprattutto quando si hanno più carte davanti e il tempo accelera. Quando si è in tanti, fa sempre il suo dovere.


16           Patchwork
Prendi pezzi di stoffa, pagandoli in bottoni, e mettili sulla tua plancia.

Un gioco per 2 ci andava messo e ho scelto questo gioiellino del solito Rosenberg. Mix equilibrato tra grandezza e forma della tessera, costo in gettoni e tempo, che ti costringe a fare quel minimo di ragionamento che fa apprezzare il gioco sia al gamer incallito, sia al neofita, che vedrà crescere la sua trama colorata alla tetris maniera. Certo, durante la spiegazione puoi sentirti dire "quanto è complicato!", ma dopo i primi turni le regole sono pienamente assimilate.


15           Eiertanz (Dancing eggs)
Afferra l'uovo prima degli altri e non farlo cadere a terra.

Come non mettere un gioco di quel geniaccio di Roberto Fraga. Materiali e scatola originali (mi riferisco alla scatola della prima edizione), divertimento assicurato soprattutto quando vedi gli altri contorcersi per trattenere le uova conquistate e non farle cadere a terra.
Sul video presente sul suo sito Fraga dice che il gioco ha venduto 400.000 copie, mica bruscolini: chapeau!


14           Heckmeck
Lancia i dadi alla Yatzee e cerca di conquistare il maggior numero di vermi.


Altro giochino di Knizia, uno dei tanti con i dadi, in cui devi saper gestire la fortuna e azzardare al momento opportuno. Oltre alla meccanica alla Yatzee, è carino l'impilaggio delle tessere conquistate e la possibilità di furto delle tessere in cima. Ci sono piccole somme da fare, e per questo forse è preferibile il meno quotato Sushizock.


13           Tea time
Prendi le tessere e collezionale facendo punti secondo la classica progressione triangolare.

Chi ce l'ha alzi la mano! Emanuele Ornella ci delizia con questo giochino semplice e interessante al tempo stesso. Prendi da 1 a 3 tessere considerando la loro posizione sul tavolo e il fatto se mostrano o meno il lato con lo specchio. Oltre al fatto che le tessere con e senza specchio si annullano a vicenda, è particolare il fatto che, se non hai nessuna tessera di un personaggio, realizzi 5 punti (più che se avessi una o due tessere).


12           Las vegas party
Fatta una domanda assurda, cerca di indovinare la risposta e l'intervallo in cui si trova la soluzione.

Il Trivial più divertente che ho. La variante più semplice di Wits & Wagers. Viene letta una domanda, che ha come risposta un numero: non hai idea di quale sia la risposta? È normale, non ti preoccupare. Dovrai semplicemente cercare di avvicinarti il più possibile alla soluzione, e poi, una volta rivelate le risposte di tutti, scommettere sull'intervallo giusto. Più facile da giocare che da descrivere in 2 righe!


11           Geschenkt (No thanks!)
Prendi una carta penalità o passala al giocatore successivo, mettendoci sopra un gettone.

Una sola regola, quella che ho descritto sopra, più il twist dato dal fatto che le carte in scala valgono come una sola carta penalità. Giochino bastardello, soprattutto quando il giocatore per cui la carta è in scala, decide di farle fare un giro in più per racimolare altri gettoni. E poi un altro ancora, e un altro ancora... ma stando attento a non esagerare, perché qualcuno può decidere di prendersela prima. L'ho giocato spesso con l'ultima carta coperta, così c'è più adrenalina e incertezza sul vincitore finale.


10           Saboteur
Gioca una carta e crea un percorso per arrivare all'oro, ma stai attendo ai sabotatori!


Gioco a ruolo segreti, in cui la maggior parte degli gnomi sono buoni, ma tra loro possono esserci uno o più sabotatori. Crea il percorso, gioca carte speciali per scoprire dov'è l'oro o danneggiare gli avversari, e cerca di capire chi è il sabotatore. Un gioco con una componente di bluff e discussioni animate, soprattutto sul finale quando anche i buoni cominceranno a giocare per conto loro per conquistare più punti.


9             Tokyo train
Gioco a coppie: uno conosce lo schema e "fa mosse"-"dice parole" strane per dare indicazioni al compagno.

Per me sarà sempre il gioco di Kapiscikatsu! Questa è una delle parole presenti nel prototipo che ho avuto la fortuna di provare qualche anno prima della sua pubblicazione. Chi conosce lo schema obiettivo dovrà muovere le braccia in avanti e indietro, e dire delle parole in finto giapponese. Dall'altra parte, il compagno strabuzzerà gli occhi cercando di capire cosa dice, mentre chi vorrà osservare il gioco si divertirà forse più dei giocatori stessi :)


8             Coloretto e Zooloretto
Pesca una carta o prendi una fila, cercando di collezionare più camaleonti dello stesso colore.

Giochino bastardello con 2 sole regole: cerchi di fare la fila di carte che ti serve, ma nel frattempo qualcuno può prenderla prima di te. Giri una carta o prendi una fila? Prendi 2 punti maledetti e subito, oppure rischi? Geniale la trovata di rendere 3 colori positivi e tutti gli altri negativi. Cito insieme il suo successore maggiore Zooloretto, che aggiunge regolette e componenti, soprattutto la divertente nascita dei cuccioli.


7             Transamerica
Gioca dei binari per unire 5 città sul tabellone.


Prima di giocare a Ticket to ride, perché non fare una bella partita a Transamerica? Una sola regola, ma con quel minimo di ragionamento che lo fa piacere un po' a tutti. Carte obiettivo segrete, sfruttamento delle tratte costruite dagli altri giocatori e qualche bastardata che alimenta le discussioni ("Perché dovrei mettere i miei binari per unire le nostre tratte? Fallo tu!"). Fa egregiamente il suo dovere.


6             Chocolate fix
Disponi 9 cioccolatini in base alle indicazioni presenti sullo schema e relative a forme e colori.

È un rompicapo con 40 schemi per un singolo giocatore. Non dovrebbe rientrare in questa lista (è per un solo giocatore ed ha un numero finito di schemi), ma se si recensiscono Venerdì, Sherlock Holmes consulente investigativo e i libri game Pirati/Cavalieri, si può anche recensire questo piccolo gioiellino. Bellissimi componenti, 2 regole che non hai neanche bisogno di leggere, e a differenza di altri rompicapi, non vai a tentativi, ma quando piazzi un cioccolatino sei sicuro che va lì. E se vuoi, puoi giocarlo in più persone cercando di risolvere lo schema insieme.


5             Dobble
Osserva 2 carte e individua velocemente l'unica immagine che si trova su entrambe.

Gioco di osservazione e colpo d'occhio, come il già citato Fantascatti. Rispetto a lui, però, una singola partita dura di meno, e poi, essendoci 5 varianti, lo reputo un po' più vario. È uno dei titoli più giocati e quando l'ho fatto provare, ho visto cose che voi umani non potete immaginare: trentenni catapultarsi sul tavolo, donne urlare a squarciagola... La variante che preferisco è Il regalo avvelenato perché devi guardare le carte degli altri e dare penalità con un certo criterio, perché vince chi ne ha di meno (quindi devi anche tenere presente quanto sono alte le pile degli altri). Sapete che sono state pubblicate varie versioni? Junior, Party, Freeze, Preschool...


4             Tsuro
Metti una tessera e muovi la tua pedina lungo il percorso che hai appena formato.


Gioco semplicissimo, con la regola citata sopra, in cui vince l'ultimo highlander che resta vivo sul tabellone. A parte la valutazione dei percorsi sul tavolo, è simpatico vedere due pedine che si scontrano e si autoeliminano, anche se una è la tua. Che altro dire? Una partita tira l'altra!


3             Dog e Dog Royal
Gioca una carta e muovi una delle tue 4 pedine per farle completare il giro del tabellone.

Gioca le carte con i numeri per far avanzare la tua pedina e sfrutta le carte speciali al momento opportuno. Tutto qui? Cosa potete aspettarvi da un Non t'arrabbiare con le carte? Provatelo e poi raccontatemelo. Se la mia avversaria preferita ha impiegato più di dieci partite prima di riuscire a battermi (e a Patchwork c'è riuscita già alla seconda), vorrà dire che questo gioco tanto stupido non è. E poi si può giocare sia da soli che a coppie. Io ho la versione Dog Royal (che include anche le regole base del Dog), ma per i neofiti consiglio di fare le prime partite a Dog (o, appunto, alla versione base del Royal).


2             6 nimmt!
Gioca una carta in contemporanea agli altri ed evita di prendere le penalità.

Un gioco di 104 carte (numerate da 1 a 104) con un paio di regolette: gioca una carta e prendi penalità in due casi (hai giocato una carta troppo bassa o la sesta carta di una fila). Devi saper gestire al meglio una mano di 10 carte, intuire le mosse degli avversari (quindi variare il tuo stile di gioco al momento opportuno) e ridurre al minimo il rischio (se la quarta carta di una fila è un 57, conviene giocare il 59?). Il gioco cambia se provato in 2 o in 5. In 10 non ci ho mai provato. È il gioco più provato sotto l'ombrellone!


1             Dixit
Gioca una carta che ricordi il titolo dato dal narratore e indovina quella giocata dal narratore.


Ragazzi, non c'è storia. Se siamo almeno 5 persone e devo andare sul sicuro, c'è Dixit! È piaciuto a tutti quelli a cui l'ho fatto provare, anche a quelli che di solito dicevano "ma a me i giochi da tavolo non piacciono" o "iniziate voi, per ora guardo". Ho ricevuto commenti positivi spontaneamente, senza che chiedessi un parere sul gioco. E poi qualcuno se l'è pure comprato. Ormai lo faccio giocare senza spiegarlo, ovvero spiego le regole mentre lo giochiamo durante il primo turno. Il trucco è semplice: 1) distribuisco le carte e nel primo turno faccio il narratore, 2) chiedo di giocare una carta che assomiglia il più possibile al mio titolo, 3) giro le carte e chiedo di indovinare quella mia, 4) dichiaro la mia carta e spiego il punteggio, 5) inizia il secondo turno. Zero, dico zero, minuti di spiegazione.


Bene, questa è la lista: se non v’è dispiaciuta affatto, vogliate bene a chi l’ha scritta, e anche un pochino a chi l’ha pubblicata. Ma se invece sono riuscito ad annoiarvi, credetemi che non l'ho fatto apposta.
Avrei potuto aggiungere altri titoli (al volo mi vengono in mente Time's Up, Villa paletti, Kaleidos, Voll in farth, Cloud 9, Can't stop...), ma non li possiedo e la lista rischierebbe di allungarsi troppo.
Ora mi verrebbe da chiedervi "Avete commenti?", ma vorrei evitare frasi tipo "Avrei messo questo titolo", "Perché hai citato proprio quello? Non mi piace!" o "Il gioco X è in posizione Y? Scandalo!" e generare inutili flame.
Allora la mia domanda è: considerando i titoli che ho citato, quale gioco mi consigliate di acquistare, magari con una scatola che contenga più di 110 cartucce e sia grande più di 20 centimetri?
Ciao e grazie,


Fantavir



PS: Max, scherzavo, non sono riuscito a trattenermi e anche questa volta un piccolo enigma c'è, ma non è ludico. All'interno dell'articolo ho citato, adattandola al contesto, una frase di un famoso libro: chi sa dirmi qual è?

domenica 27 settembre 2015

GAME OF CROWNS, BLUFF E INTERAZIONE AD ALTISSIMI LIVELLI

In QUESTA intervista di alcune settimane fa abbiamo conosciuto Remo Conzadori e il percorso che lo ha portato ad ideare Game of Crowns, il suo gioco edito dalla AEG.
Oggi invece vi raccontiamo le prime impressioni sul gioco.
Game of Crowns è sostanzialmente un card game di diplomazia e bluff nel quale c’è un’altissima dose di interazione tra i giocatori che andranno ad impersonare i leader di una delle 9 fazioni (noble houses) in lotta per ottenere la supremazia su quello che una volta era noto come l’Impero di Ruelen.
La partita si svolge solitamente su 3 turni (c’è anche la possibilità di giocare in modalità “Longer Games” che raddoppia la durata fino a 6 turni) in ognuno dei quali i giocatori potranno scambiarsi carte e favori oppure darsi battaglia con attacchi diretti che faranno ottenere al vincitore ulteriori carte e allo sconfitto preziosi token “Corvo”.

Le regole sono molto semplici, in meno di 5 minuti si spiegano e si setuppa il gioco.
Ad ogni partecipante, da 4 a 9 come dicevamo, viene data una reference card riassuntiva, un set di 10 house cards identiche per tutti i giocatori, consistenti in 3 Knight e 2 Coinage (utilizzate principalmente per interagire direttamente con le carte in mano agli avversari), 2 Feud, 1 Trader, 1 Princess ed 1 Castellan (utilizzate invece per fare punti a fine partita), due vote cards (una Attacker e una Defender) e 4 token Corvo.
Al centro del tavolo si pone coperto il mazzo delle Guest cards (11 carte rappresentanti personaggi con vari poteri utili soprattutto per lo scoring a fine partita).
Infine si piazza di fronte al primo giocatore la Round track, la carta grazie alla quale si tiene traccia del round in corso, e si pone un Corvo sullo slot numero 1.

Siamo pronti a cominciare. 

Il primo giocatore può scegliere tra due azioni: fare uno scambio oppure giocare una carta.
Per fare uno scambio il giocatore di turno deve prendere una carta dalla sua mano, porla di fronte a sé scoperta e chiedere, in modo più o meno velato, un’altra carta come contropartita.
Tutti gli altri giocatori, in senso orario, DOVRANNO quindi piazzare una carta dalla mano di fronte a loro scoperta, che risponda o meno alla richiesta del giocatore di turno e, se interessati allo scambio, dovranno cercare di convincere il richiedente che la loro offerta è la migliore.
Il giocatore di turno potrà a questo punto decidere se “rilanciare” aggiungendo una ulteriore carta scoperta di fronte a se, costringendo gli avversari a fare lo stesso, oppure accettare uno scambio.
Se il giocatore richiedente non aggiunge la seconda carta gli avversari possono comunque arricchire le loro offerte aggiungendo alla carta proposta come scambio anche dei  token Corvo.
Alla fine della fase il giocatore di turno DEVE comunque accettare un’offerta e portare a termine lo scambio, mentre glia altri giocatori riprendono in mano le carte rifiutate ed i Corvi.
Proporre uno scambio è utile sia per cercare di ottenere carte che possono essere impiegate per rafforzare la propria mano in fatto di punti vittoria sia per farsi un’idea sulle strategie degli avversari, facendo attenzione alle carte che offrono.
Se il giocatore di turno invece sceglie di giocare una carta dovrà semplicemente sceglierne una tra “Coinage” e “Knight” ed applicarne l’effetto.
La prima permette di scambiare la Coinage giocata con una carta scelta a caso dalla mano di un avversario.
La seconda invece permette di attaccare un avversario a scelta.
In questo caso tutti i giocatori voteranno scegliendo se difendere la vittima dell’attacco (giocando la carta Defender) oppure appoggiare l’attaccante (carta Attacker). Per rafforzare il proprio voto ognuno può decidere di aggiungere alla carta difesa/attacco un numero qualsiasi di Corvi, ogni Corvo è considerato un voto addizionale per la carta selezionata.

Colui che ottiene più voti è il vincitore (in caso di pareggio vince l’attaccante) e può scegliere se guardare tutta la mano dello sconfitto e prendere una carta oppure pescarne una dalla cima del mazzo Guest ed aggiungerla alle proprie.
Lo sconfitto guadagna invece tutti i Corvi che sono stati giocati contro di lui (quelli giocati a suo favore sono eliminati dal gioco insieme alla carta Knight usata per l’attacco).
Una volta che il giocatore di turno ha portato a termine la sua azione il turno passa alla sua sinistra. Quando tutti i partecipanti hanno effettuato la propria azione termina il round e si sposta il token Corvo sullo slot successivo. Si prosegue così fino al termine dell’ultimo round, momento in cui tutti i giocatori rivelano le proprie carte, contano i punti e chi ne ha totalizzati di più è decretato vincitore.
Questo è il gioco in breve.
Assolutamente semplice da spiegare, un po’ meno da giocare (almeno al primo impatto).
O meglio, per giocare bene Game of Crowns bisogna essere sicuri della strategia che si vuole perseguire e saperla portare a buon fine il prima possibile, e questo alla prima partita non è semplice.
Innanzitutto al momento della spiegazione bisognerebbe spendere due parole per chiarire bene gli effetti di ogni carta del mazzo Noble House, in modo che siano chiare le strategie percorribili.
In questo gioco si possono fare punti in molti modi, puntando ad esempio sulle combo Castellan + Corvi (la prima fornisce 1 PV per ogni Corvo posseduto), Trader + Coinage (1 PV per ogni Coinage), Princess + Knight (1 PV per ogni Knight), sulle carte Feud (premiano chi ne colleziona di più), su un mix di tutte queste oppure buttandosi sul mazzo Guest utile sia in fase di scambio che in fase di scoring. 

Tutte le carte hanno un testo chiarificatore (in lingua inglese) e delle icone identificative, ma alcune necessitano di un piccolo approfondimento per non ritrovarsi spiazzati al momento del loro utilizzo.
Anche perché  tenete presente che il gioco si snoda su 3 round, quindi ogni giocatore avrà a disposizione solo 3 giocate “dirette” per ottimizzare la sua strategia. Ovviamente al turno di ogni avversario si avrà la possibilità di interagire con scambi o con giocate di supporto durante gli attacchi, ma solo in 3 occasioni si ricoprirà il ruolo di giocatori “attivi”, quindi meglio avere le idee ben chiare sul da farsi ;)
Il regolamento è comunque chiaro ed aiuta molto in questo senso, dedicando sul finale addirittura una mezza paginetta agli “strategy tips”.
La durata di una partita varia ovviamente in base al numero di giocatori, ma tenendo come riferimento i 3 turni si va da un minimo di 25/30 minuti in 4 giocatori ad un massimo di 45/50 in 8.

Personalmente non posso che promuovere questo titolo, ha molte caratteristiche a me congeniali: una superlativa grafica che supporta egregiamente l’ambientazione medievaleggiante (che strizza l’occhio al Trono di Spade); regole semplici, buona rigiocabilità e set up veloce; a dispetto della scatola oltremodo sovradimensionata Game of Crowns è assolutamente giocabile ovunque, consistendo solo in un mazzo di carte e una manciata di token; c’è tanta interazione, bluff e un ventaglio di strategie applicabili non trascurabile.
Gli unici dubbi riguardano il numero minimo di giocatori piuttosto alto, ed il fatto che proprio in 4 il gioco pare non rendere al meglio, essendo infatti un gioco che si basa sull’interazione, più si è e meglio è; almeno questa è la sensazione che ho percepito nelle partite che ho giocato (un paio in 4, una in 5 ed una in 6 giocatori). 
Da notare infine le numerose varianti di gioco proposte per aumentare ulteriormente l’interazione tra i giocatori e rendere più frizzante la partita, quasi un peccato che un paio di queste (in particolare la Hidden Agendas -che fornisce un obiettivo personale di fine partita- e la Negotiations -che aumenta la parte diplomatica-) non siano state inserite stabilmente nelle regole del gioco base ma, proprio per le caratteristiche di Game of Crowns, nulla vieta di introdurle per sperimentare esperienze di gioco sempre nuove :)


Max_T


(Tra l'altro vi segnalo per completezza che, proprio ieri, l'amico TeOoh ha recensito GoC nella sua "minuta" e devo dire che abbiamo avuto praticamente le stesse impressioni sul gioco, se volete dargli un occhio la trovate QUI) :)

martedì 22 settembre 2015

UN LUDOMASTRO A IDEE LUDICHE





Cari lettori di Idee Ludiche, è finalmente giunto il momento di scambiare quattro chiacchiere con un autore di giochi che abbiamo inseguito in lungo e in largo, nello spazio e nel tempo. Un autore, come dice lui, “un po’ atipico”, ma talmente atipico che ha impiegato circa 3 mesi per rispondere alle nostre domande. Noi però lo perdoniamo e gli vogliamo bene lo stesso: probabilmente, come le più grandi menti creative,  era troppo preso dall’inventare e diffondere giochi o, più semplicemente, è talmente distaccato dalle fatue glorie mondane da non cercare alcun tipo di gossip e pubblicità.
Ma veniamo al dunque.


Cari lettori, oggi abbiamo l’onore di presentarvi un autore di giochi eclettico e con diversi titoli al suo attivo.
Chi è? Andrea Chiarvesio???
Ma noooo. La sua storia comincia qualche anno prima. E poi ha anche pubblicato tantissimi libri!
Ah, forse si tratta di Andrea Angiolino?
Niente, niente. Come aiuto vi regaliamo una piccola curiosità: l’iniziale del nome coincide con quella del cognome.
Wow, sarà mica Friedemann Friese?
Ragazzi, adesso non scherziamo, non fatemi diventare verde dalla rabbia! OK, il suo nome è Carlo e ha sviluppato soprattutto giochi per bambini.
mmm… siamo indecisi tra Carlo Rossi e Carlo Lanzavecchia…
Nessuno dei due! Acqua, acqua e ancora acqua! Allora vi dico che è noto anche con un soprannome.
Allora sarà Fantavir!
Ma che dite? Quello sono io!! Secondo voi sono così folle da autointervistarmi? Ultimo indizio: nel suo soprannome compare la parola gioco in latino!
Ah, capito!! Ma non sapevamo che il Ludologo avesse pubblicato giochi da tavolo!
Ma quale Ludologo e Ludologo! Si tratta del Ludomastro Carlo Carzan!!
Il Ludoche?
Come? Non lo conoscete? Vergognatevi! Aprite i vostri orizzonti ludici e andate subito a documentarvi, leggendo questa intervista tutta d’un fiato. E state attenti, perché poi vi interrogo! Qui siamo tutti allievi della Scuola Ludens :) 
 



1. Ciao Carlo, benvenuto sul blog di Idee Ludiche. Dai, raccontaci un po' di te: cosa fai nella vita e come sei diventato game designers? Anzi, ho sbagliato domanda: come sei diventato Ludomastro?


Buongiorno Francesco, intanto grazie per l'intervista, mi fa davvero piacere incontrare i lettori di Idee Ludiche.
La mia storia di Ludomastro arriva un po' da lontano nel tempo, sono cresciuto in un mondo di giochi, pensa che i miei genitori avevano un negozio di giocattoli e modellismo, ho iniziato a giocare da piccolo e non ho mai smesso.
In realtà ho attraversato più fasi lavorative, prima di tutto mi sono occupato di ludoteche, realizzando a Palermo la prima struttura in città nei primi anni novanta, quindi con un approccio da giocatore, anzi da sherpa ludico, come dicevano alcuni amici.
Poi poco per volta il lavoro di ludotecario si è fuso con tutte le altre mie passioni, dai libri per ragazzi alla scrittura, sino al game design.
Diciamo che sono un game designer un po' atipico, visto che scrivo giochi in formato e con tipologie differenti, da quelli educativi a quelli da tavolo, dalla narrativa "ludica" alle carte, sino ad arrivare all'allestimento di mostre per festival e musei e ai percorsi di animazione alla lettura.

2. Ti ho conosciuto la prima volta all'Essen di qualche anno fa, durante la quale mi hai parlato delle tue attività ludiche che svolgi con i bambini e i ragazzi di Palermo. Puoi parlarci dell'associazione Così per gioco, che hai fondato nel 1991?

Si tratta di un progetto che portiamo avanti da tanti anni, come hai già detto tu, con Sonia Scalco, mia moglie, e un piccolo gruppo di persone che credono nel gioco e nella lettura come strumento educativo.
Lavoriamo in più ambiti, da quello sociale a quello culturale, con biblioteche, scuole, musei: ovunque possiamo portare il nostro approccio di lavoro, che abbiamo sintetizzato in quello che chiamiamo il "Metodo Scuola Ludens".
Lavoriamo da anni nell'ambito dell'animazione alla lettura e per questa specializzazione abbiamo ricevuto nel 2009 il Premio Andersen.

3. L'anno scorso, poi, con l'uscita di Mundial Goal, ho capito che sei anche un autore di giochi da tavolo. Quali giochi hai prodotto finora e di quale vai più fiero?

Mundial goal nasce dalla mia passione per il calcio, condivisa in questo caso da Franco Lisciani, che ha voluto fortemente pubblicarlo con la sua azienda, e di questo ne sono fiero. Dopo un anno possiamo festeggiare le 10.000 copie vendute, non è poi male per un gioco di "nicchia" a tema.
Per gli altri giochi, come dicevo prima, in realtà non si tratta sempre di giochi da tavolo, ma di libri gioco, o carte gioco. In questo senso sono stato molto felice di accettare la proposta di Magazzini Salani per ideare nuovi titoli per la collana "52 cose...", di cui ero e sono un collezionista. Ad oggi abbiamo pubblicato quattro titoli, tra cui "52 giochi per diventare un genio" e "52 giochi per diventare un astronauta" tradotti anche in Francia, Germania e Spagna.
Poi ho posto molta attenzione ai giochi dedicati alla tradizione popolare, con due titoli, "Trottole, Ruzzole, lippa e compagnia" e "Giochiamo con i gessi", quest'ultimo scritto insieme con Sonia e pubblicato da Editoriale Scienza.
Però forse il titolo che ha avuto più successo è "Il calcio con le dita", dedicato al calcio tappo e a tutte le possibili evoluzioni, con tanti micro giochi e anche idee creative. Dal 2007 viene costantemente ristampato.
Mundial Goal

4. Quest'anno, invece, usciranno diversi tuoi giochi per la Lisciani, un po' action, un po' educativi e un po' da tavolo. Puoi descriverceli brevemente?

La mia collaborazione con Lisciani è interessante e stimolante. L'idea è quella di dare vita a giochi di qualità sia dal punto di vista grafico e illustrativo che da quello della giocabilità, avendo come rifermento grandi aziende come Haba e Ravensburger.
È stato creato un nuovo brand "LUDATTICA", con scatole internazionali e regolamenti tradotti anche in dodici lingue.
I primi prodotti sono davvero di qualità eccellente, ottimi materiali e illustrazioni, certo stiamo crescendo e l'esperienza su questi primi titoli sarà fondamentale per essere poi competitivi a livello internazionale, già dal prossimo anno.
Oltretutto si tratta di un marchio che sarà venduto solo nei negozi specializzati e in libreria, niente supermercati e grande distribuzione, altra garanzia di qualità.
Si tratta di giochi per bambini dai tre anni in su.
Tra i titoli in produzione io mi occupo di quelli più strutturati, meno didattici e più gioco da tavolo. I primi due sono Monster Gala, un gioco di memoria, il cui scopo è quello di riempire il proprio armadio con gli abiti del negozio di Zyrul, accoppiando i vestiti che li compongono, ma è possibile anche prenderlo dagli armadi avversari, creando così un pizzico di strategia di gioco e di relazione con gli avversari.

Il secondo titolo è Colour Chef, un vero action game per bambini, che devono conquistare gli ingredienti colorati per il proprio menù, prendendo il più velocemente possibile le posate del colore corrispondente dal centro del tavolo.

5. Sempre riguardo i prodotti Ludattica, pensi che un autore esterno possa proporre un suo gioco per una possibile pubblicazione, oppure le strade sono chiuse perché i giochi sono sviluppati internamente o da te? Quali caratteristiche dovrebbe avere un gioco per essere valutato dalla Lisciani, sia per il suo catalogo tradizionale che per quello di Ludattica?

In questo momento siamo in una fase di radicamento e presentazione di Ludattica. Tra lo sviluppo interno e il sottoscritto abbiamo diviso compiti e lavoro programmando già tutto il prossimo anno; non gestisco io personalmente il gruppo, ma un product manager che segue tutta la produzione. Non escludo che possano esserci coinvolgimenti di altri autori, anzi l'auspico, non sono previsti in questo momento, ma non sono la persona giusta per rispondere.

6. Domanda all'autore di giochi Carlo Carzan: qual è il tuo modo di sviluppare giochi? Hai qualcosa che ti caratterizza? Dicci anche un tuo punto di forza e un tuo punto debole come autore.

Amo partire da oggetti semplici, spesso trasformare qualcosa che nasce per altri compiti in uno strumento di gioco, come nel caso delle posate di Colour Chef.
A volte mi faccio guidare dagli oggetti, altre volte dal tema che devo sviluppare e in alcuni casi dagli obiettivi educativi da raggiungere.
Considera che buona parte del mio lavoro riguarda i giochi dedicati all'animazione alla lettura, campo in cui lavoro da tantissimi anni.
Il mio punto di forza e di debolezza? Lo stesso: mi appassiono a troppi argomenti e tutto può trasformarsi in gioco.

7. Domanda al giocatore Carlo Carzan: che tipo di giocatore sei? Quali sono i tuoi giochi preferiti?

Il mio modo di giocare si è trasformato negli anni, preferisco giochi non molto complessi, anche se ogni tanto una buona partita da tre/quattro ore non mi dispiace.
Poi sono diventato un appassionato di giochi per bambini dai 5/6 anni in poi, tra figlie e lavoro ho scoperto davvero ottime proposte.
Non mi dispiacciono i giochi astratti, sono stato per anni un fan della Gigamic.
Ultimamente ho giocato tanto a Splendor, che trovo davvero equilibrato e completo.

8. Domanda allo scrittore Carlo Carzan: che tipo di libri scrivi?

Oltre a quelli dedicati ai giochi, mi occupo di letteratura per ragazzi. Dalle fiabe popolari alla rivisitazione di personaggi come Giufà.
Ma in ogni libro non mancano mai i giochi. Nell'ultimo, "La ricreazione non si tocca", una classe di piccoli rivoluzionari si ribella al preside che ha deciso di vietare la ricreazione.
La loro è una ribellione non violenta attraverso i... giochi. Occuperanno il cortile della scuola e ogni giorno proporranno un gioco diverso, non vi dico altro, vi tocca leggerlo.

9. Domanda al ludomastro Carlo Carzan: pensi di contribuire di più alla diffusione del gioco da tavolo attraverso l'associazione Così per gioco o come autore di giochi?

A chi mi chiede di cosa mi occupo, spesso rispondo: di educazione al gioco e alla lettura.
Da scrittore, ludotecario, game designer, in qualunque ruolo la mia attenzione è sempre rivolta alla diffusione del gioco in generale e del gioco da tavolo tra gli altri.
In ogni nostro evento o attività sono sempre presenti i giochi da tavolo.

10. Per finire, la classica domanda: progetti per il futuro?

Tanti, spero non troppi.
Tre nuovi giochi per Ludattica, un nuovo libro dedicato agli allenamenti ludici per il cervello, una mostra interattiva dedicata alla lettura, si chiamerà XBOOK e sarà allestita ai primi di Ottobre a Cagliari durante il Festival Tuttestorie, e un nuovo personaggio che vedrà la sua nascita a Foggia durante il Bukfestival: si tratta di Giufà Cus Cus, un inviato speciale nel mondo del cibo, dove non mancheranno i giochi.
Poi ogni giorno, diffondere e far conoscere, insieme con Sonia, il nostro Metodo Scuola Ludens.
 


Francesco


Ci tengo a ringraziare personalmente Carlo Carzan per la simpatia e la disponibilità e ovviamente Francesco per aver dato vita a questa interessantissima chiacchierata!
Ci tenevamo davvero tanto ad ospitare il Ludomastro ed ora che ci siamo riusciti è per noi un vero piacere poter condividere con i lettori di Idee Ludiche questa intervista :)

Max_T e il team di Idee Ludiche
 

venerdì 18 settembre 2015

RISE OF CTHULHU: CHI DESTERA' GLI ANTICHI E GOVERNERA' IL MONDO?


Link al regolamento (PDF scaricabile su BGG)
Eccoci qui ad analizzare un nuovo kickstarter: questa volta un card game per due persone di breve durata ma molto divertente.

Rise of Cthulhu è stato ideato da Chuck D. Yager e promosso sulla piattaforma kickstarter con successo fin dalle prime battute: forse complice l'ambientazione che conta parecchi fans incalliti, ma anche i bellissimi disegni delle carte.

Le illustrazioni sono state fatte con uno stile che ci ricorda molto da vicino quello del famoso fumettista Mike Mignola, e riguardano ovviamente i cultisti, oltre a tutto il pauroso pantheon di mostruosità ideato dal solitario di Providence.

Il nostro compito come giocatori è quello di influenzare le quattro locations di gioco con la presenza dei nostri cultisti. Abbiamo ovviamente alcune capacità dettate dalle meccaniche con cui vengono giocati questi ultimi, che oltre a mantenere il controllo di Dunwich, Kingsport, Innsmouth e Arkham, ci permettono ad esempio di muovere il cacciatore oscuro (che blocca il gioco dell'avversario), piuttosto che di guadagnare artefatti (praticamente forti incantesimi immediati) o evocare dei mostri (che ci aiuteranno non poco).

La cosa particolarmente carina è che per ogni mazzo di gioco (da cui si pesca in comune) vengono inseriti tre Antichi, che usciranno in maniera quasi casuale. Il mazzo di pesca viene diviso in tre parti, e ognuna di esse conterrà un Antico, che ogni volta bloccherà una delle locations.

Quando emerge la terza Divinità, si applicano i suoi effetti e il gioco finisce: a quel punto vince chi ha il controllo di più locations grazie ai suoi cultisti.

Il gioco si risolve nel giro di venti, massimo 30 minuti, ed è quindi un ottimo filler. Direi che ha una ampia dose di rigiocabilità, e diventa molto appassionante nel suo svolgimento proprio perché ti porta a sentire il fiato sul collo degli Antichi, che sai che stanno per arrivare, ma non sai quando...

Il gioco è completamente in inglese, ma basta una conoscenza minima per comprendere tutto il regolamento e i pochi testi presenti sulle carte.

Se proprio vogliamo trovarci qualcosa da criticare, possiamo dire che i movimenti del Cacciatore Oscuro (che blocca il gioco sulle locations) sono un po' legati e lenti. Basta veramente poco però per rimediare e alleggerire un po' il gioco, che altrimenti resta un po' rallentato.

Il gioco è anche stato rimesso su kickstarter per una seconda stampa (il 18 agosto scorso per la precisione), sono sicuro che i fan di Lovecraft non si saranno fatti sfuggire l'occasione, perché il rapporto prezzo-divertimento è assolutamente indiscutibile!


Marco