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martedì 10 marzo 2015

IMPENSABILI GIOCHI DA 2 GIOCATORI

Non è detto che un gioco per 2/8 giocatori sia per forza un filler e lo si debba obbligatoriamente giocare in tanti.
Io sono un tipo che cerca sempre di mettere in primo piano l’aspetto aggregativo dei giochi, quindi se un titolo può essere giocato in tanti, meglio.
Ma ci sono titoli che giocati in 2 rendono indiscutibilmente di più, ad esempio, personalmente, io preferisco giocare in due STONE AGE (principalmente perché la partita acquista in strategia e si ha un controllo maggiore sulle carte civiltà che sono state prese dall’avversario e che devono ancora uscire, in più il fatto di partire per primo o per secondo passa in secondo piano e l’alea del dado, pur avvertendosi, non è così preponderante come nelle partite a più giocatori) o CARCASSONNE (nel quale il fattore fortuna dato dalla pesca delle tessere è praticamente azzerato premiando in questo modo solo la cattiveria e la miglior strategia di uno dei due giocatori).  
Potrei fare molti altri esempi ma più di ogni altro gioco questo discorso vale per CITADELS, il capolavoro di Bruno Faidutti del 2000.
La maggior parte delle persone che ti parla di Citadels ti dice che è un gran bel filler (e già qui si potrebbe discutere all’infinito su cosa sia considerabile filler e cosa no!) e ti racconta quanto sia bello giocarlo in tanti… e alla mia domanda “ma l’avete mai provato in 2 o 3 giocatori?” puntualmente rispondono di no.
MALE!
MALISSIMO!
Dovete sapere che a dispetto del “2/7 giocatori” stampato sulla scatola, questo titolo in realtà dà il meglio di sé soprattutto quando viene giocato in 2 o al massimo in 3 giocatori.
A beneficio di chi non lo abbia mai provato spiegherò brevemente le regole.
Citadels è costituito da 66 carte “quartiere” (in 5 colori) e 8 carte “personaggio” numerate da 1 a 8 con differenti abilità (#1 Assassino, #2 Ladro, #3 Mago, #4 Re, #5 Vescovo, #6 Mercante, #7 Architetto, #8 Condottiero) poi ci sono una trentina di monete ed un segnalino in legno che rappresenta il Re. Lo scopo del gioco è costruire una città con almeno 8 quartieri, sfruttando i poteri dei personaggi che man mano si potranno interpretare.
Normalmente in una partita che coinvolge dai 4 agli 8 giocatori si procede come segue: a tutti i giocatori vengono date 4 carte “quartiere” e due monete, il primo giocatore (quello con il segnalino Re difronte) mischia il mazzo dei “personaggi” e ne pone uno coperto al centro del tavolo più un tot di carte “personaggio” scoperte dipendente dal numero di giocatori e, prima di passare alla sua destra il mazzo dei restanti personaggi, ne sceglie segretamente uno per se. Alla fine del draft l'ultimo giocatore ha la possibilità di scegliere fra due personaggi, quello scartato sarà posizionato coperto sul tavolo (in questo modo nessuno ha la certezza di sapere quale personaggio è stato realmente scelto); ora il primo giocatore inizierà a chiamare in ordine di numero i personaggi. Il personaggio chiamato può: scegliere se prendere due monete dalla riserva oppure due carte dal mazzo dei “quartieri” (tenendone una e rimettendo l’altra in fondo al mazzo) dopo di che può decidere di costruire un quartiere o passare la mano. Quando anche l’ottavo ed ultimo personaggio ha effettuato il suo turno, chi ha il Re davanti a sé raccoglie in un nuovo mazzo tutti i personaggi e un nuovo round avrà inizio. Si continua in questo modo finchè un giocatore non costruisce l’ottavo quartiere della sua città, a questo punto si contano i punti (dati dalla somma dei valori dei quartieri della propria città più altri bonus vari). Colui che ottiene il punteggio più alto è decretato vincitore.
Il cuore del gioco è rappresentato indiscutibilmente dalla scelta del personaggio.
Grazie ai poteri di cui è dotato ognuno di loro è utilissimo se preso nel momento giusto; normalmente (cioè giocando in “tanti”) se ne usa uno solo, mentre giocando in due o tre invece se ne usano due a testa!
Concentrandoci dunque sulla partita a due ecco come avviene la scelta: il giocatore con la corona davanti a sé mescola le 8 carte personaggio, guarda la prima e la piazza a faccia in giù al centro del tavolo. Poi sceglie segretamente una delle 7 rimanenti e passa le altre 6 all'avversario. Quest'ultimo sceglie a sua volta una carta, ne piazza un'altra coperta sul tavolo e passa il mazzo. Il primo giocatore sceglie una delle 4 carte rimanenti e ne piazza una sul tavolo, infine l'avversario sceglie un'altra carta e piazza l'ultima sul tavolo.
Ora ognuno ha 2 carte personaggio. Il primo giocatore può ora chiamare i personaggi come nel gioco normale.
Si capisce subito quanto questa variante sia molto più strategica e dia una maggiore profondità al gioco. In due Citadels si trasforma in uno spietato duello. Psicologia e deduzione la fanno da padrone ed è bellissimo tentare di interpretare il pensiero dell’avversario, capirne le intenzioni e smascherarne i bluff, cosa che risulta invece più difficile all’aumentare del numero di giocatori.
Scegliere di volta in volta una carta per sé ed una da scartare tiene più alta l’attenzione alle mosse dell’avversario rispetto al poterne scegliere una sola passando l’intero pool rimanente a chi segue. In due ogni volta che ti torna in mano il mazzo hai una sorpresa diversa, puoi solo ipotizzare cosa l’avversario prenderà e cosa ti lascerà, ma il più delle volte potresti rimanere sorpreso dalle scelte fatte da lui… avrà tenuto quella carta che gli ho lasciato apposta o l’avrà scartata?! Caspita l’ha lasciata nel mazzo, allora vuole che la prenda io per poi usarla contro di me?!
Queste sensazioni giocando dai 4/5 giocatori in su non si provano, anzi, gli ultimi si trovano spesso a dover scegliere tra personaggi poco utili ai loro scopi, il che si traduce in decisioni forzate che potrebbero “rovinare” il feeling del gioco.
No, Citadels non è affatto un capolavoro se ci si trova in tanti attorno al tavolo, rimane sicuramente un ottimo "filler", divertente, onesto ma un tantino caotico e poco controllabile. Per un neofita fortunatamente questi non sono necessariamente difetti, anzi probabilmente continuerà a dirvi che è proprio bello giocarlo in tanti!
Per un gamer invece il VERO Citadels lo si vede sfidandosi in pochi: veloce, cattivo, psicologico, tante decisioni importanti da prendere, eccolo il capolavoro di Faidutti! :)
Va detto che di questo card game esiste anche un'espansione, The Dark Citiy (che aggiunge nuovi personaggi e permette di giocare fino in 8), della quale ho volutamente evitato di parlare, prima di tutto perché non cambia praticamente nulla per quanto riguarda le dinamiche e poi devo dire che il gioco base è già bilanciato, completo e soddisfacente così com’è tanto che dell’espansione non ho mai sentito minimamente la necessità.
In conclusione ricordate: non fatevi traviare dal numero massimo di giocatori stampato sulla confezione o dalle sue dimensioni ridotte, ci sono giochi molto più profondi di quanto la scatola faccia trasparire! ;)

5 commenti:

  1. eh caro mio, qui si toccano dei nervi scoperti e dolorosi assai per un mucchio di gente.
    premesso che concordo alla grande sulla questione dei "2 giocatori" e potrei allungare la
    tua lista con facilità, per il momento mi permetto di mettere in evidenza che proprio la
    versione "a 2 giocatori" di VEGEtables è diventata Disciplina Ufficiale al MSO...

    ma magari ne parliamo a Modena, eh?

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    1. Sicuramente caro Daniele, due chiacchiere riguardo il tuo masterpiece matematico le faccio sempre volentieri!
      A Modena ci becchiamo! ;)

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  2. D'accordissimo!
    Parecchi giochi riscoprono un'anima più "strategica" se giocati in due imho...
    Parlando proprio di filler il primo che mi viene in mente è Takenoko: giocato in 4 è mooolto randomico, ma in 2 puoi gestire decisamente meglio delle strategie e influire maggiormente sull'economia della partita...
    Come dice Daniele poi, la lista sarebbe lunga.

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    1. La lista è davvero lunga, io ho menzionato solo 3 titoli ma effettivamente si potrebbe continuare all'infinito...
      poi invece ci sono giochi che vale la pena giocare al massimo consentito, per dire, Principi di Firenze, piuttosto che Lancaster o Senji vanno giocati per forza in 5 (6 per Senji) per ottenere dalla partita piena soddisfazione.
      Siamo proprio incontentabili noi gamers! ;)

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  3. Se vogliamo spezzare una lancia per i giochi "a quattro", citerei senz'altro i Coloni di Catan.
    L'interazione data dagli scambi di risorse perderebbe qualsiasi senso, se giocato a due (della serie: non vedo perché dovrei darti la pecora che ti serve così tanto...)
    Per Catan il minimo sindacale è di 3 giocatori, ma in 4 dà il suo meglio anche se, a mio parere, rimane comunque eccessivamente "schiavo del dado".
    Gli va concesso di essere molto divertente e quindi un ottimo titolo con cui conquistare nuovi adepti.

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