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giovedì 31 ottobre 2013

GALLIATE – ESSEN ANDATA E RITORNO


Prendi 8 appassionati giocatori di board games, dividili in due equipaggi e dagli uno scopo: la Fiera di Essen!
I primi 4, soprannominati i “Comodini”, partono con calma il venerdì mattina, arrivano ad Essen ed alloggiano in un albergo (con tanto di SPA!); il mattino successivo si godono la fiera e la sera, al ritorno in albergo, si concedono il lusso di giocare a qualche nuovo acquisto; ripartono alla volta dell’Italia, ben riposati, la domenica mattina.
Il secondo gruppo, gli “Zombies”, partono il venerdì sera, guidano in notturna per oltre 10 ore ed arrivano a destinazione il sabato mattina; si sparano 12 ore di fiera e ripartono la sera stessa per essere di nuovo in patria alle 05:00 di domenica mattina!
Chi avrà fatto la scelta migliore!?
Come avranno vissuto la loro prima Essen!?
La Mecca del gioco in scatola li avrà soddisfatti appieno?!
Scopriamolo leggendo le impressioni, i consigli e le emozioni raccontateci dai fortunati (ed invidiati!) membri della Ludoteca Galliatese che hanno partecipato a questa avventura!

Gli 8 temerari della Ludoteca Galliatese: PJ, Nylo, Gio, Teo, Riky, Lollo, Fabio, Commi.


Commi (Comodino):                         
Per me è stata un'esperienza totalmente positiva, ma devo riconoscere che in questa riuscita, Essen in sé ha contribuito al 50%. L'altro 50% lo hanno fatto gli altri, gli amici che mi hanno accompagnato. Il viaggio è lungo ma passa piacevolmente se per 11 ore non fai che sparare cazzate, parlare di film, musica o disquisizioni metafisiche sulla logica dei viaggi temporali. Lo dico però da non-guidatore, quindi chi ha guidato potrebbe obiettare che ho una visione troppo rosea della cosa. Insomma, io l'ho vissuta molto come mini-vacanzina.
E poi c'è la fiera di Essen: un enorme paese dei balocchi dove la priorità sembra quella di liberarsi di tutti quei fastidiosi contanti che gonfiano il portafoglio. Un altro importante freno alla mania d'acquisto compulsivo, oltre a quello economico (il mio commento alla fine, durante il conteggio spese, è stato: "ho speso così poco? Avrei potuto comprare qualche altro chilo di giochi!") è quello dello spazio disponibile del bagagliaio. Spesso infatti mi sono sorpreso a chiedermi: "ci starà pure questo o gli altri mi lasceranno giù per fare spazio?".
Osservando la mastodontica mole di scatole infine comprate, mi chiedo quanto ancora più grande sarebbe stata se non ci fossimo posti quegli interrogativi. Ció che mi ha lasciato una strana sensazione alla sera, è l'essermi reso conto di aver passato giorni e notti intensi a parlare di giochi, toccarli, comprarli, elencarli, sognarli ma...non aver fatto nemmeno una partita a qualcosa! Non è un rimpianto però: soprattutto se si fa un solo giorno, sarebbe davvero immorale sottrarre tempo all'esplorazione della fiera per dedicare una o due ore ad un gioco. Sono invece accettabili - sempre se si riesce a trovare posto - due o tre turni valutativi ad un gioco-novità sul quale si è indecisi. Nel complesso, posso dire che - a meno di non spendere cifre esorbitanti, riuscendo anche a riportare indietro l'ingombrante bottino - ad Essen non si va per risparmiare sui giochi. Questa è solo la scusa che propiniamo alle nostre coscienze sporche per giustificare un weekend di follie ludiche. Ad Essen si va per concedere un orgasmo alla nostra malattia, in compagnia di persone che ti capiscono e che ti aiutano a dare una giustificazione razionale ai tuoi acquisti dissennati.

Teo (Zombi):
Dicono che quando viaggi, non importa la metà, ma il tragitto. Nel nostro caso, mai frase si rivelò più vera.
Intanto come ci è venuta l'idea: dopo una serata di games e scemate, all'alba dell'1.30, salta fuori "Mamma mia". Iniziamo a giocare urlando "Mamma mia" con l'accento finto napoletano che contraddistingue i videogames Mario Bros, finchè il nostro cervello non è completamente perso. A quel punto, l'insensatezza prende il sopravvento: butto lì un "certo che ad Essen alla fine potremmo andare in auto dandoci i cambi così non paghiamo l'albergo".
Silenzio. Silenzio.
"Io ci sto" inizia Fabio.
Ricky aggiunge "Si fa".
Gio non ha tempo di parlare, perchè è già arruolato a forza nella macchina.
Il piano quindi è semplice: partenza ore 19.30 di venerdì, arrivo ad Essen per le 5 circa, pisolino in auto, fiera tutto sabato, sistemazione giochi in auto, ripartenza intorno alle 19, arrivo a casa per le 5 di domenica.
Ragazzi: ce l'abbiamo fatta!
Certo, tutto ciò che è avvenuto nell'auto non potrà mai essere rivelato; possiamo solo accennare a panini preparati con dell'ottimo crudo di Parma, di delirio alla crema con krapfen di mezzanotte, di un musical improvvisato sulle note di "Don't stop believing" (Glee edition), degli sfottò ricevuti dai 4 "Comodini" già spaparanzati nel loro hotel, di versioni a cappella delle più note sigle di serie TV, di arie tratte da opere liriche e della loro applicazione (volevamo che ci fermassero in dogana chiedendoci "Mi fornisce i suoi documenti?" e la risposta avrebbe dovuto essere "IL NOOOME MIOOOO NESSUUUUUN SAAAAPRAAAAAA'" arrivando fino al "Vincerò" della durata di 10 minuti).
La permanenza in fiera è stata sicuramente la ciliegina sulla torta, il mio obiettivo non era tanto giocare, ma guardare. Mi ero letto una cinquantina di regolamenti e mi ero preso appunti specifici su cosa avrei dovuto considerare durante i gameplay e l'ho fatto. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata fermarmi tra i giochi per bambini (voglio fare una serie di consigli per i genitori) e tra quelli "underdog". Ho scoperto titoli che nessuno aveva preso in considerazione e dei quali ho strappato una Recensione+Intervista all'autore. Ho incontrato Goblin che son stato felicissimo mi abbiano riconosciuto. Ho fatto grandi chiacchierate con: Obert, Lanzavecchia, Berardi, Sacchi (e una toccata e fuga con Valtriani). Ho ritrovato l'amico Dimitri dalla vacanza in Grecia di quest'anno. Insomma, Essen è stata la scusa per incontrare persone GRAZIE ai giochi.
Se devo cambiare qualcosa? Allora, innanzitutto direi che la notte prima bisognerebbe comunque appoggiarsi in un albergo. Verso la fine della giornata di sabato stavo letteralmente crollando e ho dovuto rifiutare di giocare ad un titolo perchè non connettevo più. La seconda cosa è il progetto "Stoca". Visti i grandi nomi incrociati (Rosemberg, Friese, Bauza, Cardouat, Cramer, Chvatil...) vorrei creare dei mini filmati in cui arrivo super entusiasta con "There's one person who greets you!" e al loro "Who?" urlargli un "STOCAxxO!!!!!!" fortissimo e scappare.
Milioni di visualizzazioni già preventivate!

Lollo (Comodino):
Concordo in pieno con le considerazioni di Commi, il sabato è stata a detta di tutti la giornata più delirante ed affollata, diverse volte abbiamo inutilmente cercato un tavolo libero per provare i giochi che più ci interessavano ma alla fine ci siamo ridotti io e lui a tirare ossa in un giochino di abilità dimostrando la nostra totale mancanza di coordinazione...
Di sicuro un giorno solo non è abbastanza per soddisfare la voglia di giocare, alla fine ci si dedica alla dilapidazione del patrimonio faticosamente guadagnato come bambini impazziti in un negozio di dolciumi. Anche per questo la partita che abbiamo fatto il sabato sera in un hotel pescato a caso è stata per me il coronamento di una giornata incredibile, finalmente dopo tanta fatica poter veramente giocare! Fosse solo per questo CV avrà sempre un piccolo ma importante spazio nella libreria dei ricordi.:)
Considerazioni sparse : Concordia sembra davvero un giocone ma Mac Gerdts firma come mio figlio di 4 anni. Russian Railroads ha il miglior manuale mai letto, speriamo il gioco sia altrettanto bello. Gli zombeeples di A study in Emerald sono definitivi. Amerigo sembra davvero bello (Feld ti lovvo) ma la grafica è orrenda. Takenoko deluxe è incredbile ma ha rischiato di lasciare a Essen il nostro Giò aka Panza Teutonica. Alle superiori devono insegnare il tedesco, troppi giochi sbattuti in faccia a 3€-4€ lasciati sugli scaffali. Abbiamo abbastanza gioconi nuovi da provare per poter pianificare i prossimi 6 mesi e oltre.
Da guidatore (quasi) unico ringrazio i miei incredibili compagni di viaggio, diciamo la verità è davvero una mini-vacanza e se hai a fianco delle persone così qualunque viaggio diventa indimenticabile e non senti la fatica della guida.
Lo rifaresti? Subito, dove devo firmare?

Gio (Zombi):
Io non posso aggiungere molto altro di quanto già scritto dagli altri. L'unico consiglio che posso dare è di non fare come me ed arrivare in fiera con solo 2 lire da spendere. Ottima esperienza, ottima crew. L'anno prossimo io voglio ripetere!

Nylo (Comodino):
I miei compari, Zombi o Comodini che siano hanno già quasi detto tutto. Aggiungo un paio di cose...
Essen è la Mecca.
Da venerdì in avanti pregherò tre volte al dì in direzione dell'ingresso sud!
Gli stand di Essen sono irresistibili. Camminavamo in quattro e ad uno ad uno vedevo gente scomparire nelle direzioni più svariate, attratte da questo o da quel gioco. Anche a me è capitato di avere la mente annebbiata e sentire un istinto incontrollabile e di andare verso un certo gioco o stand perdendo di vista i miei compagni di viaggio. Consapevole che li avrei persi, forse per sempre. Ma come placare un così forte istinto?
I giochi a cinque euro al chilo, dovrebbero essere illegali.
Lollo ha un sesto senso allucinante. Dovrebbe cambiare nome da Lollosven a Lollosense. Lui SAPEVA che in quell'albergo giocavano. Lo percepiva. Neanche l'ostentata saccenza (o saccenteria) delle popolazioni locali potevano distoglierlo dall'entrare in quell'hotel e tirare fuori, tronfio, il suo pacco (di giochi). Voto 10 per il sesto senso.
Ultima istantanea di vita vissuta il tirar fuori i giochi dai sacchetti per metterli in posa per fare una bella fotografia.
Dopo averne tirati fuori decine, accorgersi che: A) sembravano non finire mai, B) B)non sarebbero mai entrati nel bagagliaio, C) non sarebbero mai entrati in casa perché nessuno di noi ha più spazio
...e ridere a crepapelle per i tre punti sopraelencati...
Un ultima nota di merito per i tedeschi e la loro celeberrima apertura mentale...
“Scusi, mi indica la strada per arrivare al Guinness?”
FAIV IURO!
“No, non ha capito, abbiamo già pagato, vorremmo sapere...”
FAIV IURO!
...

E con questo finale degno del film "Non ci resta che Piangere" ci diamo appuntamento al 16 ottobre 2014, data d'inizio della prossima edizione della Fiera di Essen! ;)

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