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sabato 16 febbraio 2013

PRATCHETT, DISCWORLD E IL GAME DESIGN


Letteratura ed universo ludico, un connubio che non può lasciare indifferenti chi, come me, ama respirare l’odore delle pagine di un buon libro tanto quanto lanciare dadi sulla plancia di un board game!
Fortunatamente oggi più che mai i game designer stanno attingendo avidamente dal mondo dei libri per trasformarne le atmosfere fantasy in veri e propri giochi di successo, così come è accaduto per DISCWORLD - Ankh Morkpork - , una fortunata creazione di Martin Wallace, che ricalca fedelmente le novelle di Terry Pratchett.
 
Lorenzo, Lollo per gli amici, grazie alla sua profonda passione per Sir Pratchett (e ovviamente per i board game!), ci racconta proprio la storia di DISCWORLD, attraverso citazioni e curiosità che caratterizzano questa straordinaria saga che, badate bene, una volta “assaporata” può creare dipendenza!

Cari amici di Idee Ludiche l’esimio Dott. Max mi ha benevolmente concesso un piccolo spazio per parlare di un autore di romanzi che è entrato nel cuore di molti lettori.
Lo scrittore in questione è Terry Pratchett anzi Sir Pratchett dopo che la regina l’ha nominato baronetto per meriti letterari, grazie al successo inarrestabile della sua creazione più famosa,  Discworld.
Per i pochi che non lo conoscessero il mondo Disco è un mondo piatto, che poggia su 4 elefanti che a loro volta si trovano sul dorso di una tartaruga cosmica (A’Tuin) che naviga lentamente nello spazio.
Come si può ben immaginare una premessa del genere non può che portare a una continua presenza, nei libri, di personaggi unici e caratterizzati da personalità comiche che si trovano a gestire situazioni paradossali sempre condite da un umorismo sferzante, che unisce l’ambeintazione fantasy alla satira del mondo moderno con i nostri usi e costumi.
E’ facile quindi ridere delle disavventure di Scuotivento, delle Guardie Cittadine capitanate dal mitico Sam Vimes, degli intrighi di corte di Lord Vetinari e dei mille unici personaggi che abitano la principale città di mondo Disco , Ankh Morpork, che a ben vedere è essa stessa personaggio fondamentale dei suoi libri.
L’aspetto che colpisce e che rende unici i lavori di Pratchett è proprio la capacità di usare archetipi e stereotipi dei romanzi fantasy unendo allo stesso tempo elementi tipici del nostro mondo attuale, ponendoli in chiave comica e parodistica usando giochi di parole e humour tipicamente british.
Per cui bisogna stare attenti ad usare metafore in un mondo in cui un re potrebbe emanare un editto in cui le metafore devono essere provate! E da buon scrittore avreste molte difficoltà a sostenere in un duello “ne uccide più la penna che la spada”; rischierete di ridere in maniera scomposta leggendo di come la Morte (si esiste una manifestazione fisica della Morte scheletrale con la Falce), stanca del proprio lavoro, decida di prendersi una vacanza lasciandolo ad un giovane umano apprendista… e così via in un affresco che ormai ha raggiunto quasi 40 libri scritti in più di 30 anni.

Il motivo per cui abbiamo deciso di scrivere questo articolo su un blog ludico è che un’ambientazione così non poteva rimanere relegata solamente nei libri e così nel corso degli anni sono stati prodotti film e videogame ed ultimamente mondo Disco è approdato anche ai boardgame.
L’anno scorso ha visto uscire due titoli basati sui lavori di Pratchett; se da una parte Guards Guards non sembra essere stato un vero e proprio successo, Discworld: Ankh Morpork è invece riuscito a ritagliarsi un posto sui tavoli di molti giocatori, merito anche dell’autore, Martin Wallace, che è uno tra i più famosi designer degli ultimi anni (Brass, Steam, A few acres of Snow, Runebound e decine di altri titoli).
Discworld è un classico gioco di controllo zone (area control o area influence come dicono gli inglesi) dove il vincitore è chi riesce a soddisfare l’obiettivo richiesto dalla sua carta personaggio, pescata all’inizio del gioco e tenuta nascosta durante la partita.
I turni si susseguono secondo le carte che ogni giocatore rivela, con esiti spesso nefasti per gli altri giocatori, ponendo propri agenti nei vari quartieri, costruendo edifici per prenderne il controllo e guadagnare i relativi bonus, usando assassini e guardie per rimuovere le pedine nemiche o i segnalini rivolta che popolano la città. E’ giustamente caotico dato la città in cui si svolge e a ben vedere è l’unico punto che potrebbe allontanare i puristi dei german game, dove il fattore caso deve essere il minimo possibile.

L’abbiamo provato diverse volte in ludoteca ed ogni volta è stata una serata da ricordare tra sotterfugi e tradimenti, pugnalate alle spalle e carte evento che evocano draghi e alluvioni che cambiano gli equilibri e rendono incerto fino all’ultimo il vincitore.
Grosso merito del divertimento è dato dalle carte che riprendono i personaggi dei racconti e che fanno respirare l’aria di Ankh Morpork (ok questa metafora non è il massimo visto che il fiume Ankh che taglia in due la città è talmente inquinato che è più facile soffocare che annegare in esso…).

 
Se avete amato Douglas Adams (Guida Galattica per gli autostoppisti) i Monthy Python o Black Adder è facile che Pratchett diventi il vostro scrittore fantasy-comico preferito.

“Si dice che ci sia un detto per cui tutte le strade portano ad Ankh Morpork. E’ falso. Tutte le strade portano fuori da Ankh Morpork, ma a volte la gente le percorre nel senso sbagliato”.

4 commenti:

  1. Questo blog è sempre più gustoso!!! Bell'articolo!

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  2. Grazie TeOoh!
    Se riusciamo a fare articoli sempre più gustosi ed interessanti è sicuramente grazie alle eccellenti personalità che incontriamo tutti i mercoledì in Ludoteca!

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  3. Di eccellente io conosco solo Burns-Tambu...
    PS Grazie Max e Teo sono contento vi sia piaciuto :)

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  4. Ovviamente questo è stato solo il primo contributo... i lettori di Idee Ludiche si aspettano molti altri interessanti approfondimenti da te, caro Lollo! ;)

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