In questo pezzo ci spiegherà come giocare possa mantenere le nostre menti più giovani.
Credo che ogni giocatore di board games abbia diverse volte tentato con più o meno successo di coinvolgere nella propria passione familiari, amici e fidanzate/i. Giocare con i figli è sicuramente l'apice di questa opera di proselitismo, in quanto oltre all'entusiasmante esperienza dell'apprendimento, vi è nell'appassionato la segreta speranza di crescere un degno compagno di giochi. Al contrario coinvolgere i propri genitori o nonni può essere decisamente scoraggiante sia perché è difficile avvicinare una persona matura alla cultura ludica se per tutta la sua vita non l'ha mai considerata, sia per quella naturale involuzione cognitiva che limita le capacita mentali ed impedisce l'approccio ad alcune meccaniche di gioco più complesse.
mahjong |
Alcuni studi
di popolazione però, sono riusciti a dimostrare come gli anziani che regolarmente
svolgono delle attività ricreative, fra cui il gioco, incorrano con meno probabilità
nella demenza senile e nell'Alzheimer.
Già oltre
dieci anni fa sulla rivista autorevole The
New England Journal of Medicine (che non è la rivista ufficiale della
Miskatonich University di Arkham), venne pubblicato uno studio in cui 469 persone
di età superiore ai 75 anni venivano osservate per una periodo mediano di 5
anni e tra queste 124 svilupparono
demenza.
In questo
studio si cercò di vedere se le attività ricreative avevano un effetto
protettivo nell'involuzione senile e sviluppo della malattia.
Fra le 17
attività studiate (sei cognitive e 11 fisiche), solo alcune erano associate ad
un ridotto rischio di demenza: la lettura, suonare strumenti musicali, la danza
e giocare ai board games. Maggiore era la partecipazione settimanale a queste
attività e minore era il rischio di sviluppare demenza. Questa associazione rimaneva
significativa anche aggiustando per variabili confondenti tra cui il sesso,
l'età, il titolo di studio, la presenza di malattie croniche e le capacità
cognitive di partenza.
L' ipotesi
più plausibile che spieghi questa associazione è che queste attività
incrementano la cosiddetta "riserva cognitiva" ritardando l'esordio
clinico della demenza. La "riserva cognitiva" è uno dei principali
motivi che spiega la differente suscettibilità delle persone ai cambiamenti mentali
correlati all'età e ai diversi segni clinici dell'Alzheimer. Chi ha una grande
riserva cognitiva tollera meglio questi cambiamenti e conserva meglio le
proprie funzioni.
Successivamente
altri lavori hanno dato risultati simili fino ad arrivare alla numerosa coorte
cinese (arruolate 5.437 persone di età superiore a 65 anni e seguiti per 5
anni), in cui si ribadiva che la lettura e giocare ai board games (suppongo
principalmente Go e Mah Jong) erano associati ad un ridotto rischio di
sviluppare deficit cognitivi, al contrario del guardare la TV che era associato
ad una aumento del rischio. (2)
Infine
merita sicuramente particolare considerazione la coorte francese Paquid che ha
seguito persone di età superiore ai 65 anni per oltre 20 anni con lo scopo
specifico di valutare l'effetto dei board games sulla demenza senile. (3)
Consideriamo
anche che in Francia oltre un terzo degli anziani ha come attività ricreativa
il gioco, con percentuali alte anche nelle età avanzate (in questa coorte il
12.5% degli ultra 90enni era ancora giocatore). Il primo dato che emerge è che già di base i
giocatori avevano delle capacità cognitive migliori rispetto ai non giocatori. Durante
gli anni di osservazione il 27.8% sviluppò demenza, con un rischio cumulativo
ridotto fra coloro che giocavano. Non solo, ma questa riduzione del rischio non
era solo a breve termine, ma l'effetto perdurava per una/due decadi dall'inserimento
del soggetto nello studio.
I vantaggi
dei board games per gli anziani sono innumerevoli: creano situazioni di
imprevisti che stimolano reazioni, pianificazioni e strategie, spingono a prendere
iniziative, ad adattarsi ai mutamenti e,
da non trascurare, porta immediato piacere ai partecipanti. Inoltre è
un'attività che può essere svolta sia con sconosciuti favorendo le interazioni
sociali, sia con familiari riunendo le diverse generazioni e spendendo insieme
del tempo di qualità.
Quindi
giocate con i vostri genitori e con i vostri nonni, farete loro del bene, li
aiuterete a preservare lucidità ed indipendenza e vi potranno stupire con mosse
e strategie inattese, e con pazienza capirete che anche ad una certa età la
mente è pronta per ricevere.
Missmolly
Riferimenti:
1) Verghese J, Lipton RB, Katz MJ, Hall CB, Derby CA, Kuslansky
G, Ambrose AF, Sliwinski M, Buschke H. Leisure activities and the risk of
dementia in the elderly. N Engl J Med. 2003 Jun 19;348(25):2508-16.2) Wang JY, Zhou DH, Li J, Zhang M, Deng J, Tang M, Gao C, Li J, Lian Y, Chen M. Leisure activity and risk of cognitive impairment: the Chongqing aging study. Neurology. 2006 Mar 28;66(6):911-3
3) Barberger-Gateau P, Helmer C. Playing board games, cognitive decline and dementia: a French population-based cohort study. BMJ Open. 2013 Aug 29;3(8):e002998.
Interessante davvero, gradita soprattutto la bibliografia.
RispondiEliminaGrazie!
E' un articolo molto interessante.
RispondiEliminaMi ha riportato alla mente le lezioni di Metodologia del Gioco e dell'Apprendimento.
Grazie davvero!
Max, come seconda puntata, puoi invervistare quelli di www.giovanineltempo.it ;)
RispondiEliminaCiao
Io ricordo con nostalgia la nonna che giocava e faceva le parole crociate per tenere la mente allenata.
RispondiEliminaMa io vado oltre all'idea del gioco da tavola per gli over 60 e rivaluto quanto dici tu in fondo all'articolo... Il gioco da tavola è uno strumento principe nella socializzazione ed è un mezzo formidabile per unire le vecchie generazioni con le nuove. Nonni giocate coi vostri nipotini!!!
Sono contento che l'articolo di Missmolly sia risultato interessante ed utile!
RispondiEliminaOra ho una buona "scusa" per chiederle di scrivere ancora per Idee Ludiche! ;)
Articolo molto interessante, complimenti. Leggevo tempo fa che contro il declino cognitivo negli anziani bisogna seguire alcune regole. Prima di tutto mangiare sano, niente alcool o fumo, fare sport e poi soprattutto socializzare. Parlare con le persone, giocare a carte o a monopoli con i nipoti è un toccasana. per preservare una mente lucida anche in vecchiaia si può anche fare ricorso alla natura con alcuni estratti naturali ( come questi http://www.cristalfarma.it/it/prodotti/illumina.html ) che aiutano il nostro cervello ad affrontare la vecchiaia
RispondiEliminaMolto interessante ed istruttivo... soprattutto in previsione dei nostri futuri anni di vecchiaia.
RispondiEliminaSe non abbiamo ancora sviluppato il siero dell'immortalità, almeno adesso conosciamo un rimedio per ritardarla!