.

.
.
.
.
.

lunedì 31 agosto 2015

OLIVIER MERCIER, LET’STICK E IL CONCETTO DI “GET UP AND PLAY”





Recentemente ho avuto modo di conoscere “virtualmente” Olivier Mercier, della Captain Macaque, una Casa Editrice francese che propone titoli molti interessanti!
Uno di questi è sicuramente Let’Stick, un divertente e frenetico party game per tutta la famiglia, ci si può giocare da 2 a 9 persone ed ha un’età consigliata a partire dai 7 anni in su (ma volendo si può scendere anche di un annetto).
La scatola è leggerissima e di dimensioni compatte, praticamente tascabile ed al suo interno troviamo del materiale davvero peculiare: a parte il regolamento tradotto in 6 lingue, trovano spazio nella confezione un simpatico blocco segnapunti e 9 foglietti colorati di stickers ognuno con 16 diverse lettere stampate.
Tutti qui! :)
Ma con così poco materiale qual è lo scopo del gioco?
Semplice, recuperare il maggior numero di lettere completando quante più parole possibile ovunque nello spazio di gioco, che può essere rappresentato dalla stanza in cui ci si trova, o da due stanze se gli oggetti presenti nella prima sono pochi.
Nel dettaglio: i 9 fogli sono messi a caso sul tavolo con le lettere ben visibili, al momento del VIA! ogni giocatore sceglie il più velocemente possibile un foglietto in base agli oggetti che ha individuato nella stanza e subito tutti, dopo aver scelto il loro foglietto, incominciano ad appiccicare le lettere su mobili, oggetti, infissi, soprammobili finchè qualcuno riesce ad incollare la sua decima lettera, a quel punto termina la manche e si contano i punti (la manche ha termine anche nel caso siano trascorsi 5 minuti senza che nessuno riesca ad appiccicare 10 lettere).
Le lettere vanno appiccicate in modo da formare il nome dell’oggetto prescelto, ma attenzione perché un giocatore non potrà mai attaccare 2 lettere di seguito e potrà comporre una sola parola per oggetto. Ovviamente la prima lettera che verrà collocata su un oggetto dovrà rappresentarne l’iniziale e gli altri giocatori dovranno essere abbastanza bravi da proseguire attaccando le giuste lettere per completarne il nome (ogni foglietto ha anche un jolly che sostituisce una lettera qualsiasi dell’alfabeto).
Alla fine della manche i giocatori recuperano tutte le lettere delle parole alle quali hanno aggiunto l’ultima lettera, e si procede a contare i punti: 1 punto per ogni lettera della parola che hanno recuperato, anche se incompleta (es. se su un armadio sono appiccicate le lettere ARMA, il giocatore che ha posizionato l’ultima “A” recupera queste 4 lettere e totalizza 4 punti).
A questo punto si riattaccano tutte le lettere sui rispettivi foglietti e si riparte con un nuovo giro (il gioco termina dopo 3 manche, vince chi ha totalizzato più punti).
Il mio consiglio è di scegliere foglietti diversi ad ogni manche per rendere più frizzante e vario il gioco.
Let’Stick è un titolo molto dinamico e piace un po’ a tutti, soprattutto ai più piccoli che non vedono l’ora di sfoggiare la loro bravura nel trovare i più svariati oggetti all’interno delle stanze e, giocandolo smaliziati (al contrario degli adulti che per vincere a volte fanno un po’ di ostruzionismo non aggiungendo apposta alcune lettere per non fornire assist agli avversari), se lo godono in tutto e per tutto.
Da notare che gli stickers non rovinano affatto le superfici dei mobili, quindi non abbiate paura di proporlo anche a casa di amici e conoscenti!
In più (ma questo non ho ancora avuto modo di verificarlo, ho ancora poche partite sulle spalle) se uno sticker non dovesse più attaccare bene, niente paura, sulle istruzioni c’è scritto che basta inumidirlo e tornerà come nuovo!

In definitiva un titolo davvero divertente e stimolante, reperibile anche in Italia tramite Oliphante.
Un grazie a Olivier per avermelo consigliato e… per aver accettato di parlarci di lui e di Captain Macaque!
Esatto, abbiamo pensato bene di impreziosire la recensione di Let’Stick con questa breve intervista che Olivier ci ha rilasciato e grazie alla quale vorremmo far conoscere meglio la sua casa editrice ed i titoli che tratta.
 


Olivier Mercier
1. Ciao Olivier, dicci, dove sei nato e cosa facevi prima di diventare un game designer?
(Hello Olivier, please tell us where were you born and what did you do before becoming a game designer?)
 

Hi Max, I was born in north east France, near Luxemburg and Germany, from an Italian mother and french father.
Regarding my italian side, one of my first favorite games used to be the conception of funky gnocchi with my mother and aunt. They became crazy sometimes because I used to make a fun game of this pasta creation time :)  (space gnocchi etc etc)
Before becoming editor and game designer, I have been working as research engineer and then as a toxicologist in Centers of Environmental Research.
(Ciao Max, sono nato nel Nord Est della Francia, vicino a Lussemburgo e Germania, da padre francese e madre italiana.
Per quanto riguarda il mio lato italiano, uno dei miei primi giochi preferiti è stato lo gnocco funky con mia madre e mia zia. Diventavano spesso pazze perché mi inventavo giochi creati con la pasta (space gnocchi etc.).
Prima di diventare editor e game designer ho lavorato come research engineer e poi come tossicologo in Centri di Ricerca Ambientale.)
 

2. Come e quando è nato CAPTAIN MACAQUE?
(What’s the origin story of CAPTAIN MACAQUE?)
 

I have been designing several games for an edition company called Bioviva while I was its  managing director, from the creation of the company.
For some reason, I decided to quit in 2013.
In 2014, after some rich and fun experiences like the creation of a natural wine, my decision was taken to create my own edition company with my own games: Captain Macaque.
"Captain" because I would be the only one to decide on the boat.
And "Macaque" is the most playful and independent primate in the world ;)
(Ho inventato diversi giochi per un un’azienda chiamata Bioviva mentre ero il loro managing director, sin dalla fondazione dell’azienda.
Nel 2014, dopo alcune divertenti esperienze come la creazione di un vino, ho maturato la decisione di creare una mia casa editrice per i miei giochi: Captain Macaque.
“Captain” perché sarei stato l’unico a decidere sulla barca.
“Macaque” perché è il primate più indipendente e giocherellone del mondo ;) )
 

3. Ma parliamo ora di Let’stick, a cosa ti sei ispirato per la sua creazione?
(Let’s now talk about Let’stick, what the inspiration behind?)
 

I love many letter games in general.
And I have always been thinking it could be very fun to get out of the table and play with all the objects around us. From this idea, it was very simple to create Let'stick behind.
The "Get up & Play" concept was born: the start of a range.
(Adoro molti dei giochi basati sulle lettere.
Ho sempre pensato che sarebbe stato divertente giocare al di fuori del tavolo con tutti gli oggetti che stanno attorno.
Da questa idea è stato semplice creare Let’stick.
Il concetto “Alzati e gioca” era nato: l’inizio di un gamma.)
 

4. E cosa ci dici degli altri giochi del catalogo di Captain Macaque?
(Tell us about the other games of the Captain Macaque’s catalogue)


Monstre and Moo Stick explore the same "Get up & Play" approach, with different games mechanisms that makes them very original and fun.
Story to Stick are products between a game and a book, dedicated to children from 5 to 7 yo.
(Monstre e Moo Stick utilizzano lo stesso approccio “Alzati e Gioca”, con diversi meccanismi che li rendono divertenti e originali.
Story to Stick sono prodotti tra il gioco e il libro, dedicati a bambini dai 5 ai 7 anni di età.)
 

5. Progetti futuri e sogni nel casseto?
(Can you tell us about future plans and dreams?)
 

We want to go on using the features of innovative materials, in order to help people to explore new ways to play.
The projects coming next use quite incredible materials and we are very anxious to show their prototypes in the next edition of the Nurnberg Toy Fair!
(Vogliamo proseguire con l’idea dell’utilizzo di diversi materiali innovativi per aiutare le persone a esplorare nuovi modi di giocare.
I progetti che stiamo sviluppando usano alcuni materiali “incredibili” e siamo molto ansiosi di mostrare i prototipi nella prossima fiera di Norimberga.)
 

Olivier, grazie a questa chiacchierata abbiamo avuto l’opportunità di approfondire una nuova via per far divertire, una via che utilizza materiali innovativi ed un approccio di get up and play che speriamo possa portare tanta fortuna a te e a Captain Macaque!

Continuate così, un saluto ed un in bocca al lupo dal team di Idee Ludiche :)
 

 
Max_T
 

venerdì 28 agosto 2015

IL 5 SETTEMBRE AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DE LA ROCCA IMPLACABILE


Dopo il successo della prima edizione ritorna la Rocca Implacabile, l’evento ludico organizzato dai ragazzi dell’associazione Vendemmiatori Implacabili. La manifestazione avrà luogo il week end del 5/6 settembre 2015 nella consueta cornice fornita della Rocca di Verrua Savoia (TO).
Tante le novità ad attendervi, a cominciare dalla presenza di Mauro Longo, autore (insieme a Giuseppe Rotondo) di Ultima Forsan, un’ambientazione originale e tutta italiana del fortunato gioco Savage Worlds (vincitore del concorso Gioco di Ruolo dell’Anno 2014!).
Altra chicca sarà la possibilità di partecipare, nella giornata di domenica, al Live de Il Trono di Spade (chi volesse affittare/acquistare un costume per l’occasione potrà farlo direttamente in Rocca).

Vista della Rocca
Tra l’altro durante la manifestazione sarà addirittura possibile effettuare visite guidate della Fortezza e del geosito circostante.
Come vedete ce ne sarà davvero per tutti i gusti, ma per saperne di più vi lascio al comunicato stampa ufficiale degli organizzatori:

Sabato 5 e domenica 6 Settembre torna La Rocca Implacabile, evento ludico-culturale organizzato dai Vendemmiatori Implacabili nel suggestivo scenario della fortezza di Verrua Savoia, giunto alla 2° edizione. “Visto il successo dell’anno scorso e il desiderio di offrire al pubblico una manifestazione che coprisse l’intero week end - racconta il presidente Antonio Taverna - quest’anno abbiamo pensato di collaborare con gli amici vercellesi de La Stanza dei Sogni, un’associazione analoga alla nostra che lo scorso anno era intervenuta come ospite. Il programma sarà il più variegato possibile, per mostrare ai visitatori le molte sfaccettature che il gioco può assumere.” Alla Rocca sarà presente una vasta ludoteca adatta a tutta la famiglia, con giochi da tavolo, giochi d’ingegno e strategia, mentre per i conoscitori sono previsti wargames, giochi di miniature e tornei di cardgames; gli appassionati di giochi di ruolo avranno a disposizione molte dimostrazioni di vari sistemi di gioco, tornei e, novità di questa edizione, un paio di eventi live per immergersi completamente nelle atmosfere del luogo. Anche quest’anno è stata prestata particolare attenzione all’intrattenimento dei più giovani, con giochi dedicati e truccabimbi. I collezionisti di action figures troveranno un’interessante area espositiva e gli appassionati di letteratura fantasy potranno assistere alla presentazione delle opere di due giovani autori, Tamara Deroma e Massimo Fiorio.
 
Un paio di immagini della scorsa edizione


L’evento si svolgerà dalle 10.00 di sabato mattina alle 19.00 di domenica, ingresso gratuito.


In bocca al lupo agli amici organizzatori e buon divertimento a tutti i partecipanti! :)

lunedì 24 agosto 2015

I HAVE A DREAM: UNA COMMUNITY PER TUTTI I GUSTI!




Un afoso sabato sera di agosto, poco prima di partire per le ferie.
Spulciando in giro per le millemila community di google+ che riuniscono appassionati e fans di ogni genere di cose, dalle serie tv agli origami, dai libri di cucina ai giocattoli da bambini.
Aspetta un attimo…
Flash improvviso.
Perché non creare una community che funga da aggregatore di tutti i post, articoli e video che i blogger ludici pubblicano nei loro siti?!
Non una community che gravi sulle spalle di pochi volenterosi che si impegnino a cercare e collezionare in giro per il web le notizie (secondo la loro opinione) meritevoli di essere pubblicate, bensì una community che si “autogestisca” e si aggiorni automaticamente grazie ai contenuti che i blogger di tutta Italia linkano in modo autonomo su di essa.
Una community che non faccia scelte o differenze, dove tutti sono uguali.
Questa è l’idea nuova.
Far si che tutti i contenuti vengano linkati dai loro creatori in un unico luogo che possa essere utilizzato sia dagli addetti ai lavori che dagli appassionati per tenersi aggiornati.
Basterebbe davvero poco. Le regole sarebbero semplici:
Per i blogger: linkare nella community di volta in volta gli ultimi articoli pubblicati sui loro siti e commentare liberamente quelli dei colleghi.
Per i visitatori e gli appassionati lo sarebbero altrettanto: usufruire, commentare, interagire, condividere e mettere like agli articoli che reputano più interessanti.
Perché non provarci?! :)
Ed infatti quel famoso sabato sera, ormai diventato sabato notte, è stato creato LUDOBLOG ITALIANI, ovvero l’aggregatore di contenuti della comunità dei blogger italiani.
Sono partite decine di inviti ai miei contatti e devo dire che, per essere la settimana di ferragosto, la partecipazione è stata più che buona, a tutt’oggi la community conta già una trentina di iscritti, la metà dei quali condivide i propri post e interagisce commentando e creando discussioni su svariati temi.
logo provvisorio della community
Certo per far funzionare al meglio questo progetto ora ci sarebbe bisogno dell’aiuto di voi appassionati. Solo con una grande partecipazione la community avrebbe la forza necessaria per diventare un vero punto di riferimento per la diffusione della cultura ludica in Italia.
Secondo me sarebbe una bella occasione da non sprecare. Anziché “spammare” post e commenti nei tanti, peraltro utilissimi, gruppi FB ed affini (nulla in contrario, intendiamoci, sono io il primo a farlo al momento; il fatto è che ognuno di noi linka su gruppi diversi, in più mettiamoci che non tutti i lettori hanno attivi gli RSS dei blog che seguono e tutto questo crea una controproducente dispersione di contenuti) si potrebbe provare a riunire tutto in un unico contenitore, una vetrina niente male per i blog (le cui visualizzazioni non verrebbero minimamente intaccate, anzi) ed un punto di ritrovo per i lettori che avrebbero tutte le notizie a portata di mano.
Qualcuno potrebbe obiettare un “perché proprio su g+ e non su FB?”
Principalmente perché la maggioranza dei blogger utilizza strumenti google (blogger è infatti un servizio fornito da google) quindi sarebbero addirittura favoriti a condividere in uno spazio per loro più congeniale e in secondo luogo perché g+, anche se molti lo snobbano, è una piattaforma  per certi versi migliore di FB, più diretta e con meno fronzoli.
Vi lascio con un bel “provare per credere”, fatevi un giro nella community dei LUDOBLOG, per iscriversi basta un semplice account google, pensateci: più siamo e più ci divertiamo!


Max_T


mercoledì 19 agosto 2015

I SEGRETI DEL SENSEI ROBERTO PESTRIN E DEL SUO AFFOLLATO DOJO


A gennaio, in quel di IdeaG, in compagnia degli amici Andrea Dado e Federico Latini ci sedemmo al tavolo di Roberto Pestrin che presentava un suo prototipo dall’aria molto allettante: plance e plancette, dadi, cubetti e segnalini come se piovesse ed un’ambientazione peculiare… si chiamava DOJO ed era un cinghialone di ambientazione orientaleggiante (i giocatori erano sensei che allenavano i propri campioni in vista di importanti tornei). Un ragazzo che indossava una t-shirt targata YEMAIA (di cui mi scuso ma non ricordo il nome) ci fece compagnia al tavolo. Roberto ci confidò che in effetti il prototipo era al vaglio di quella casa editrice da qualche tempo e che presto ci sarebbero stati sviluppi importanti.
Così è stato.
Ecco a voi la storia di Dojo Kun e del suo Autore RobertoPestrin!
 

1 Ciao Roberto, benvenuto a Idee Ludiche.
Finalmente DOJO, il tuo prototipo che ho avuto la fortuna di provare a gennaio a IdeaG sarà prodotto! I tuoi sforzi vengono infine ripagati… ma, prima di parlare di DOJO KUN, lo sai, vogliamo sapere tutto su di te!

Buondi'. Allora io sono Educatore da 15 anni ormai e ultimamente in qualità di educatore/ animatore faccio giocare un po' di babbani in diversi contesti. Per il resto a parte i boardgames... ogni tanto videogioco, mi guardo film e serie tv... insomma nessuno scoop particolare a parte che mi travesto di notte per salvare gli oppressi...
 

2 E la passione per i giochi come e quando nasce in te?

La passione per i giochi nasce in me da piccolissimo; il mio primo gioco "figo" fu Brivido. Mi ricordo che ogni tanto provavo ad inventarmi giochi con carte da briscola o poker non capacitandomi perchè ci fossero dei personaggi senza grosse caratterizzazioni in termini di gioco. Poi a 10 anni entrai in possesso del mio primo giocone ovvero "Fortress America" con Saddam in copertina. Mi ricordo che provai a smontare il gioco per riutilizzarne le pedine per una mia versione (paurosa), passai poi attraverso Heroquest dove il mio game designer inconscio mi spinse a produrre una serie interminabile di avventure... poi ci fu d&d ed infine arrivai ai coloni e tutto il resto.
 

3 Cosa ci dici del tuo rapporto con le manifestazioni? A IdeaG di Torino sei un’immancabile presenza, ma anche nel nord est sei molto attivo, vero?!

Cominciai a frequentare IdeaG circa 7 anni fa. Fu un' illuminazione. Arrivai con un gioco che reputavo figo e "pronto per essere editato".. ovviamente mi sbagliavo ma mi permise di entrare in un mondo speciale in punta di piedi conoscendo persone con le quali mi sentivo a mio agio e che parlavano la mia stessa lingua. Da quella volta ne è passata di acqua sotto i ponti ed ora sono sicuramente un autore migliore e più consapevole... L'esperienza mi piacque cosi tanto e tanta era la consapevolezza della sua utilità che da quando era venuto a mancare il convivio di Berceto sentii la necessità di creare un evento simile dalle mie parti. Con l' aiuto di Massimo Salvador, un amico di vecchia data, decidemmo di creare IdeaG Nord Est. Dal 2013, in collaborazione con il comune di Udine, organizziamo questo evento presso la ludoteca comunale . Siamo alla terza edizione ed i 20 posti a disposizione sono andati esauriti in poco meno di 2 giorni. Insieme ad amici abbiamo inoltre fondato l'associazione ludico culturale Coccinelle Rosa con la quale realizziamo dei ristoranti del gioco itineranti: utilizziamo infatti dei "Menù di giochi" prendendo spunto dal lavoro splendido che avevano fatto i "Santopietro" in quel di Ravenna con il loro storico locale.
 

4 E veniamo ora a DOJO KUN, parlaci di lui, come (e quando) nasce la prima idea?
 
La prima bozza di germe di idea di Dojo Kun venne al mio primo Convivio Berceto quando
Roberto ed il prototipo di Dojo
presentai il prototipo di un picchiaduro da tavolo a Mariano Iannelli di What's Your Game. Mi disse che il gioco gli era piaciuto ma avrebbe preferito un qualcosa che raccontasse meglio una storia... Coltivai quel germe fino a quando cominciai a lavorarci seriamente circa 3 anni fa.
 

5 In cosa consiste fondamentalmente questo gioco?
 
In Dojo Kun ciascun giocatore è un sensei, (maestro di arti marziali) proprietario di un dojo (palestra di arti marziali) che gestisce scovando nuovi talenti da addestrare in vista di 2 prestigiosi tornei. Il gioco si suddivide principalmente in 2 parti: la parte di preparazione e quella del torneo. La prima è gestita attraverso una meccanica di piazzamento lavoratori nella quale gli atleti migliorano le proprie caratteristiche attraverso allenamenti ed esperienze di vita. La seconda parte è gestita risolvendo i combattimenti tra gli atleti mediante il lancio di dadi tematici, i sensei non coinvolti cercano di dimostrare "quanto ne sanno di arti marziali" cercando di indovinare i vincitori dei singoli scontri. Una partita dura tra i 60 ed i 90 minuti e può coinvolgere da 1 a 4 giocatori esperti.
 

6 Ma quindi è un titolo al quale si può giocare anche in solitaria?!
 
Si, l'introduzione degli Skull Dojo ci ha permesso di sviluppare una versione solitaria per misurare le proprie capacità gestionali!

 
7 Dopo avercelo egregiamente presentato prova ora a darci tre buoni motivi per sederci al tavolo e fare una partita a DOJO KUN!

Orpo!! Tre? vabbehccipprovo…
Uno: perché se non lo fate potrei scoprire dove abitate
Due: perchè, considerando il primo punto, non sono Brad Pitt  
Tre: perchè se vi piacciono le arti marziali potreste trovarvi a gridare UATTTAH!


8 Com’è stato collaborare con YEMAIA, la casa editrice che produrrà il titolo?

Molto buono. Sono rimasti affascinati dal concept di gioco molto presto e hanno seguito da vicino lo sviluppo. Si è sempre discusso apertamente sulle modifiche cercando di raggiungere la migliore versione possibile dei concetti di gioco originali . E' stato come percorrere una strada tortuosissima ma proprio per questo si è rivelato un processo estremamente affascinante. Infatti le idee migliori le ho trovate rimaneggiando e rivoluzionando tantissime volte gli stessi elementi. A livello grafico, secondo il mio parere personale, è stato fatto un lavoro superbo. Devo ammettere infatti che quando inizialmente sognavo una copertina, quella copertina era molto diversa dall'attuale.... ed era molto più brutta!.. lascio ad altri decidere se i miei sogni sono proprio deprimenti oppure no :)
 

9 Concludiamo informandoci un po’ sui tuoi progetti ludici futuri, hai altri prototipi nel cassetto? :)
 
Il prossimo anno dovrebbe uscire Men In Block per la Giochix, un gestionale fantascientifico incentrato, più che sulla gestione delle risorse, sulla gestione del personale alieno multietnico evitando tensioni interraziali ed il propagarsi di malattie. Inoltre ci sarebbero un altro paio prototipi in visione presso degli editori tra i quali 2 giochi di robottoni e 1 picchiaduro da tavolo.... poi a livello di "software" c'è il mondo...


Bene, non possiamo che essere felici per te e ti ringraziamo per la disponibilità!
Aspettiamo la prossima Essen per vedere presentato questo promettente titolo e, chissà, magari nel 2016 ci risentiremo per parlare di Men in Block!
Ciao Roberto, in bocca al lupo!

Grazie e crepi ... tra atroci sofferenze.... ci si vede ad Essen allora ciao ciao!
 

Roberto

venerdì 14 agosto 2015

GIOCATE CON I NONNI!

Oggi pubblichiamo un breve pezzo di una special guest star, Missmolly. Medico e moglie di un hardgamer, ci propone riflessioni sul mondo ludico con un taglio scientifico.
In questo pezzo ci spiegherà come giocare possa mantenere le nostre menti più giovani.



Credo che ogni giocatore di board games abbia diverse volte tentato con più o meno successo di coinvolgere nella propria passione familiari, amici e fidanzate/i.  Giocare con i figli è sicuramente l'apice di questa  opera di proselitismo, in quanto oltre all'entusiasmante esperienza dell'apprendimento, vi è nell'appassionato la segreta speranza di crescere un degno compagno di giochi. Al contrario coinvolgere i propri genitori o nonni può essere decisamente scoraggiante sia perché è difficile avvicinare una persona matura alla cultura ludica se per tutta la sua vita non l'ha mai considerata, sia per quella naturale involuzione cognitiva che limita le capacita mentali ed impedisce l'approccio ad alcune meccaniche di gioco più complesse.
mahjong

Alcuni studi di popolazione però, sono riusciti a dimostrare come gli anziani che regolarmente svolgono delle attività ricreative, fra cui il gioco, incorrano con meno probabilità nella demenza senile e nell'Alzheimer.

Già oltre dieci anni fa sulla rivista autorevole The New England Journal of Medicine (che non è la rivista ufficiale della Miskatonich University di Arkham), venne pubblicato uno studio in cui 469 persone di età superiore ai 75 anni venivano osservate per una periodo mediano di 5 anni e tra  queste 124 svilupparono demenza.

In questo studio si cercò di vedere se le attività ricreative avevano un effetto protettivo nell'involuzione senile e sviluppo della malattia.

Fra le 17 attività studiate (sei cognitive e 11 fisiche), solo alcune erano associate ad un ridotto rischio di demenza: la lettura, suonare strumenti musicali, la danza e giocare ai board games. Maggiore era la partecipazione settimanale a queste attività e minore era il rischio di sviluppare demenza. Questa associazione rimaneva significativa anche aggiustando per variabili confondenti tra cui il sesso, l'età, il titolo di studio, la presenza di malattie croniche e le capacità cognitive di partenza.

L' ipotesi più plausibile che spieghi questa associazione è che queste attività incrementano la cosiddetta "riserva cognitiva" ritardando l'esordio clinico della demenza. La "riserva cognitiva" è uno dei principali motivi che spiega la differente suscettibilità delle persone ai cambiamenti mentali correlati all'età e ai diversi segni clinici dell'Alzheimer. Chi ha una grande riserva cognitiva tollera meglio questi cambiamenti e conserva meglio le proprie funzioni.

Successivamente altri lavori hanno dato risultati simili fino ad arrivare alla numerosa coorte cinese (arruolate 5.437 persone di età superiore a 65 anni e seguiti per 5 anni), in cui si ribadiva che la lettura e giocare ai board games (suppongo principalmente Go e Mah Jong) erano associati ad un ridotto rischio di sviluppare deficit cognitivi, al contrario del guardare la TV che era associato ad una aumento del rischio. (2)

Infine merita sicuramente particolare considerazione la coorte francese Paquid che ha seguito persone di età superiore ai 65 anni per oltre 20 anni con lo scopo specifico di valutare l'effetto dei board games sulla demenza senile. (3)

Consideriamo anche che in Francia oltre un terzo degli anziani ha come attività ricreativa il gioco, con percentuali alte anche nelle età avanzate (in questa coorte il 12.5% degli ultra 90enni era ancora giocatore). Il  primo dato che emerge è che già di base i giocatori avevano delle capacità cognitive migliori rispetto ai non giocatori. Durante gli anni di osservazione il 27.8% sviluppò demenza, con un rischio cumulativo ridotto fra coloro che giocavano. Non solo, ma questa riduzione del rischio non era solo a breve termine, ma l'effetto perdurava per una/due decadi dall'inserimento del soggetto nello studio.

I vantaggi dei board games per gli anziani sono innumerevoli: creano situazioni di imprevisti che stimolano reazioni, pianificazioni e strategie, spingono a prendere iniziative, ad adattarsi  ai mutamenti e, da non trascurare, porta immediato piacere ai partecipanti. Inoltre è un'attività che può essere svolta sia con sconosciuti favorendo le interazioni sociali, sia con familiari riunendo le diverse generazioni e spendendo insieme del tempo di qualità.

Quindi giocate con i vostri genitori e con i vostri nonni, farete loro del bene, li aiuterete a preservare lucidità ed indipendenza e vi potranno stupire con mosse e strategie inattese, e con pazienza capirete che anche ad una certa età la mente è pronta per ricevere.
 

Missmolly


 

Riferimenti:
1) Verghese J, Lipton RB, Katz MJ, Hall CB, Derby CA, Kuslansky G, Ambrose AF, Sliwinski M, Buschke H. Leisure activities and the risk of dementia in the elderly. N Engl J Med. 2003 Jun 19;348(25):2508-16.
2) Wang JY, Zhou DH, Li J, Zhang M, Deng J, Tang M, Gao C, Li J, Lian Y, Chen M. Leisure activity and risk of cognitive impairment: the Chongqing aging study. Neurology. 2006 Mar 28;66(6):911-3
3) Barberger-Gateau P, Helmer C. Playing board games, cognitive decline and dementia: a French population-based cohort study. BMJ Open. 2013 Aug 29;3(8):e002998.

lunedì 10 agosto 2015

GALAXY OF TRIAN, UN CARCASSONNE SPAZIALE




Eccoci qui ad iniziare una calda settimana di ferragosto!
L’afa di questi giorni non ci fa paura, anzi è foriera di grandi novità!
Ehssì, infatti un nuovo gamer entra a far parte della squadra di Idee Ludiche, si chiama Marco Perone ed è un frequentatore della nostra amata Ludoteca Galliatese.
Marco si occuperà principalmente di recensire giochi kickstarter, lui ne possiede parecchi e ha deciso di iniziare la sua avventura parlandoci di GALAXY OF TRIAN, un gioco del trio G. Kalarus, S. Oliwa e S. Piotrowski del 2014.
Buona lettura e ancora benvenuto Marco!


Link al regolamento dal sito ufficiale
Galaxy of Trian: finalmente sono riuscito con gli amici a provare un po' di volte questo kickstarter, e così ho deciso di parlarvi di questa sorta di "Carcassonne spaziale".
Questo gioco ha avuto una campagna kickstarter ottima, tanto che ha raggiunto una notevole dose di stretch goals: la foto allegata non vi dà idea di quanto materiale contenga infatti la scatola...
Partendo dalla qualità dei materiali devo dire che sono tutti ottimi. La scatola ha una finitura esterna nera opaca con disegno a colori e marchio in rilievo (tocco di vera classe), e all'interno del coperchio riporta l'autografo degli autori.
Sono compresi inoltre dei fogli ottimamente stampati che oltre a rappresentare le razze aliene come posters, riportano sul retro l'elenco di tutti i finanziatori kickstarter del gioco.
I materiali di gioco (oltre ad essere, lo ripeto, una quantità fuori dal normale) sono di buona fattura, dalle tessere (spesse quanto basta), alle pietre (i minerali) fino alle miniature delle astronavi da utilizzare con le espansioni.
Il gioco è strutturato sulla meccanica del famosissimo Carcassonne, con il piazzamento tessere e la conquista di punti che ne deriva. Ovviamente è ambientato nello spazio, perciò avremo diverse razze extraterrestri con i loro emissari (sostitutivi dei meeple) e le loro astronavi.
Non si tratterà più di congiungere strade e paesi, ma di creare delle nebulose, formare dei sistemi planetari o chiudere gli spazi aperti con muri di gas. Ci sono poi tessere aggiuntive, che permettono di disturbare le proprietà altrui o di teletrasportarsi in sistemi planetari già occupati.
La differenza fondamentale rispetto al suo antesignano sta infatti nella particolarità che buona parte del gioco si basa su azioni di disturbo della tattica avversaria, cosa che rende le partite molto più combattive e avvincenti.
Solitamente le nostre durano circa un ora abbondante, più una decina di minuti di set up: è quindi un gioco completo e non certo un filler, anche se le meccaniche di gioco non sono fondamentalmente complesse.
Al contrario delle istruzioni! Non ci sono in lingua italiana, e vanno lette più volte, possibilmente anche confrontando due lingue diverse (noi confrontavamo l'edizione inglese con quella francese).
E' possibile che in fase di stesura o traduzione vi sia stato qualche problema che rende alcuni punti del regolamento un po' difficili da capire: bisogna anche aggiungere che al momento non sono disponibili F.A.Q. approfondite riguardanti il regolamento.
Altra pecca è rappresentata dal riassunto del calcolo dei punteggi in fondo al libretto, tutt’altro che esplicativi! Fortunatamente a metà regolamento è spiegato molto bene come calcolare i punteggi finali, così che potrete fare riferimento a questa parte e lasciar perdere l'orribile specchietto finale.
A parte il primo impatto comunque, posso assicurare che si arriva tranquillamente a comprendere tutte le regole e ad avere anche un gameplay molto scorrevole.
Come nota finale ci terrei a sottolineare che abbiamo avuto qualche problema in fase di invio del gioco (come tutti i finanziatori), perché parrebbe che gli autori abbiano usato i fondi per vendere il gioco ad Essen, lasciando a secco i finanziatori originali che l'hanno ricevuto parecchi mesi dopo... Purtroppo non tutti gli abili ideatori di giochi sono anche bravi nel marketing!
Nel complesso direi comunque che la valutazione del gioco è molto positiva da parte di tutti coloro che l'hanno provato, me compreso. Si tratta di qualcosa di più di un semplice piazzamento tessere, e la durata del gioco ne è testimone: la strategia di gioco risulta essere molto profonda, e a discapito di regole semplici, si è obbligati a ponderare con molta attenzione ogni singola mossa se si vuole vincere.
Un gioco sicuramente ben ideato che vale tutti i soldi che costa: non so se sia distribuito in versione retail nei negozi, ma credo che lo potrete trovare in qualsiasi negozio internazionale o sul web.
Buon divertimento!


Marco

giovedì 6 agosto 2015

PERCHE' MI PIACE... Mr. JACK POCKET (16)


 
Nessuna recensione, niente meccaniche, niente voti, semplicemente prendo un gioco della mia collezione e vi spiego perché mi piace giocarlo!
Se la mia opinione sarà utile a qualcuno non lo so (ovviamente spero di si!) ma mi piace l’idea di raccontarvi il perché ed il percome un dato titolo mi affascina, senza giudicarlo o valutarlo, ma facendone emergere solo i lati, a mio parere, positivi.
Quindi buona lettura e… spazio ai commenti! J


di BRUNO CATHALA e LUDOVIC MAUBLANC
2 giocatori
15-30 minuti
Griglia modulare, deduzione, azioni variabili.

 
 
 


 

Mi piace perché:
 

> Innanzitutto perchè è POCKET!
A differenza del fratello maggiore che ha una scatola importante con molti materiali ed un set up, diciamolo, non proprio immediato (tra lampioni da piazzare, dischetti personaggio e contatori vari, le prime volte capita che la partita duri meno del set up!) qui abbiamo una scatoletta di soli 11 cm per lato contenente soltanto tessere e tondini di robusto cartone.
 

> Mi piace perché è essenziale, non necessita di grandi spazi per essere giocato, ha regole semplici ed ha grande longevità.
 

> In questo gioco il tabellone è sostituito da nove tessere-strada che vanno a formare il quadrato di gioco (il quartiere di Whitechapel); su un lato abbiamo i volti dei sospetti al centro delle strade, sull’altro (lato “vuoto”) solo le strade. I sospetti sono immortalati anche su altrettante tessere personaggio (carte “alibi”). I detective (Holmes, Watson ed il loro cane Toby) sono rappresentati da dischetti che si muovono in senso orario intorno al quadrato di gioco e possono tenere d’occhio i sospetti attraverso le vie e gli incroci formati dalla posizione delle tessere-strada. Ad ogni round (fino ad un massimo di 8 se ne potranno giocare) sono disponibili 4 azioni, il primo giocatore ne seleziona una, il secondo due ed infine il primo utilizzerà l’azione rimasta. Queste azioni permettono di muovere i detectives di 1 o 2 spazi, ruotare tessere, scambiarle o pescare una carta alibi. Le azioni non utilizzate nel primo round saranno disponibili nel secondo. Al termine di ogni round viene messa in palio una preziosa clessidra che sarà appannaggio di Mr. Jack se questi dirà di essere invisibile oppure di Holmes e compagni in caso contrario. In base all'affermazione del fuggitivo il giocatore che impersona i detectives potrà quindi capovolgere alcune tessere sul lato “vuoto” e ridurre così il numero di sospettati. Mr. Jack vince se rimane nascosto fino all’ottavo turno o se riesce a guadagnare 6 clessidre (questo significa che è riuscito a mantenersi nell'ombra praticamente sempre!), i detectives invece se riescono ad individuarlo prima dell’ultimo turno.
 

> L’ambientazione è molto sentita e la partita, soprattutto quando giocata da persone che hanno già dimestichezza col gioco, rimane tesa fino alla fine. Sottolineo il fatto che bisogna impegnare almeno una partita (don’t worry, la prima partita solitamente non dura più di 10 minuti!) per capire come muoversi all’interno di Whitechapel, e solitamente è preferibile assegnare il ruolo di detective a chi è alla prima esperienza di gioco. Questo non perché sia più facile vincere impersonando Holmes, il gioco è bilanciato per entrambe le parti, ma semplicemente perché c’è meno pressione ad inseguire piuttosto che ad essere inseguiti :)
 

> Mr. Jack pocket è un gioco che dà molta soddisfazione, vuoi per l’ambientazione, vuoi per la durata contenuta o per l’aspetto grafico molto ben curato, riscuote sempre successo quando viene proposto.
 

> Ha una grande profondità ed ogni mossa va ponderata con estrema cautela. Questa versione, nonostante l’aggettivo “pocket” possa trarre in inganno, non ha nulla da invidiare al board game, anzi, per quello che è la mia esperienza personale posso tranquillamente dire che facendo un paragone lo supera di gran lunga. Un po’ come mi era capitato con Bang! the dice game, che ha notevolmente migliorato l’esperienza di gioco del “vecchio” Bang!, se si possiede questa versione di Mr. Jack, del board game non se ne sente assolutamente la necessità :)
 
 
materiali
 

 
Se vi ho incuriosito e volete provare Mr. JACK POCKET vi aspetto ogni mercoledì alla Ludoteca Galliatese, dove potrete trovare anche molti altri titoli interessanti!

domenica 2 agosto 2015

21/23 AGOSTO 2015: IMPERDIBILE SETTIMA EDIZIONE DI GIOCAOSTA


 
GiocAosta è una di quelle manifestazioni che un appassionato di giochi  dovrebbe visitare almeno una volta nella vita!
Chiunque ci vada ne torna contento e soddisfatto. Ottime persone, ottima location, tanti giochi, editori ed ospiti di primo piano… che altro chiedere ad una manifestazione ludica che si regge esclusivamente grazie alle energie dei volontari!? :)
Sono anni che cerco di pianificare una gita lassù, ma agosto è un mese difficile, le ferie mi portano sempre nella direzione opposta ai monti, ma quest’anno chissà, che sia la volta buona anche per me?!
Mancano pochissimi giorni a giocAosta, forza organizzatevi e non perdete l’evento, ne vale davvero la pena, ve lo dico perché conosco i ragazzi di Aosta Iacta Est, sono davvero eccezionali e il loro lavoro merita di essere ripagato inondando piazza Chanoux di gente vogliosa di giocare e divertirsi!
E ricordate: invecchia solo chi smette di giocare!

 

Dal comunicato ufficiale di giocAosta:
 

Dal 21 al 23 agosto prende vita la settima edizione di giocAosta, festa del gioco intelligente in Valle d’Aosta, appuntamento di primo piano dell’estate ludica italiana.

Tre giorni per trasformare una piccola città in un’enorme ludoteca, all’insegna del motto «invecchia solo chi smette di giocare». E’ questo che si prepara a fare giocAosta, che dal 21 al 23 agosto 2015 porta la propria settima edizione in piazza Chanoux, cuore di Aosta: punto di partenza sono gli oltre 8.000 partecipanti della scorsa edizione, in un progetto che continua a crescere e che si presenta quest’anno con una ricca serie di novità e spazi inediti.
Creata nel 2009 dall’associazione Aosta Iacta Est intorno al gioco in scatola, la festa del gioco valdostana si è rapidamente ritagliata uno spazio nel panorama nazionale delle manifestazioni dedicate al gioco: a decretare il successo dell’evento è l’equilibrio tra il ritrovo di appassionati del settore e la capacità di essere luogo di diffusione del «gioco intelligente», affollando il centro storico della città con attività adatte a un pubblico variegato, fatto in parti uguali di residenti e turisti.

UNA LUDOTECA SCONFINATA 

Il cuore di giocAosta è la sua ludoteca. Più di 500 titoli in prestito gratuito affollano gli scaffali, con la scelta di mettere a disposizione dei partecipanti una vastissima scelta che va dai titoli introduttivi ai giochi per esperti, dai classici alle novità. La collezione di Aosta Iacta Est e i giochi messi a disposizione dai singoli volontari offrono una montagna di alternative ludiche, da apparecchiare sugli oltre 100 grandi tavoli allestiti nella tendostruttura e sotto i portici del municipio.

NON SOLO GIOCO IN SCATOLA

Se la ludoteca è la protagonista di giocAosta, intorno a lei trova spazio ogni forma di gioco intelligente. In piazza Chanoux e nelle altre aree coinvolte dalla manifestazione trovano spazio i giochi di ruolo (con sessioni introduttive e per esperti), le miniature, il calcio balilla, i giochi di comitato e di interpretazione, il Subbuteo, gli scacchi, i giochi di carte, il modellismo aereo e quello ferroviario.

IL TEMA DEL 2015: LA NARRAZIONE

Giocare significa raccontare storie, dare vita a piccoli mondi alternativi che consentono l’incontro di chi si ritrova intorno al tavolo. Per questo l’edizione 2015 di giocAosta ha scelto di dedicare un ampio spazio alla narrazione, a partire dall’illustrazione firmata da Valentina Fuzzi: i giochi di narrazione si affiancano all’esaltazione di ciò che ogni gioco racconta, con la creazione di infiniti mondi che nascono all’interno delle attività ludiche.

UNA FOLLA DI VOLONTARI

Il motore di giocAosta è costituito dalla folla di volontari (ben 185 nel 2014) che scelgono di donare gratuitamente le proprie energie al progetto. Ai tanti «spiegatori di giochi» si affianca chi si occupa dei singoli spazi, della logistica, dell’organizzazione: molti sono professionisti di settori diversi, appassionati di giochi, che mettono al servizio della manifestazione le proprie competenze per la creazione della festa valdostana del gioco. I volontari provengono da numerose regioni italiane: il reclutamento è aperto!

GLI EVENTI SPECIALI

Agli spazi fissi si aggiunge una lunga serie di eventi speciali, in un programma che verrà presentato nella prima metà di agosto. Tra gli appuntamenti ci sono il torneo amatoriale di calcio balilla «Rulla che ti passa» (insieme a Roberto Sport), i tornei firmati Boardgame League (con master di Carcassonne e Stone Age) e dVgiochi (circuito nazionale Bang!), le gare di scacchi ed enigmistica, la tappa più settentrionale del Giro d’Italia di Ciclotappo e un nuovo spazio con la narrazione di un’inedita biblioteca vivente. Sabato 22 agosto il centro storico di Aosta si trasforma per ospitare la grande caccia al tesoro notturna (400 partecipanti nel 2014), realizzata quest’anno in collaborazione con Hasbro e dedicata al mondo dei supereroi.

LE ANTEPRIME NAZIONALI

Nell’attesa di completare il dettaglio del programma, due gustose anteprime vedono la luce a giocAosta. La prima è quella di DiLemmi, divertentissimo gioco di bluff sul vocabolario italiano prodotto da Oliphante e Kaleidos Games in collaborazione con Zanichelli. La seconda è quella di Soliti Sospetti, ideato da Paolo Mori ed edito da Cranio Creations, spassoso titolo di investigazione che gioca sul filo dell’intuizione e del pregiudizio.

IL CROWDFUNDING E IL DADODORO

Per il primo anno, nella sua settima edizione, giocAosta ha scelto di chiedere sostegno alle migliaia di persone che negli anni hanno partecipato al progetto, sempre organizzato a titolo volontario e senza scopo di lucro. Per questo è stato avviato un percorso di crowdfunding che mette in palio le 250 copie del DADODORO, uno speciale dado giallo creato per la manifestazione e riservato a tutti quelli che sosterranno economicamente l’edizione 2015 con un importo minimo di 10 euro (dettagli su www.giocaosta.it/sostieni).

L’ORGANIZZAZIONE

Il progetto di giocAosta è ideato e sviluppato da Aosta Iacta Est, associazione che si occupa di diffusione del gioco intelligente in Valle d’Aosta: intorno a lei si riunisce un folto collettivo di associazioni e gruppi, tutti operanti a titolo volontario.
Il festival è realizzato grazie al sostegno di Regione autonoma Valle d’Aosta, Fondazione CRT e Città di Aosta, con la preziosa collaborazione di Hasbro, Asterion, Oliphante, Cranio Creations, dVgiochi, Kaleidos Games, Giochi Uniti, Ghenos Games, Roberto Sport, Libreria Mondadori Aosta, Gros Cidac, Ecoservice, Infoedro e Tunnel del Monte Bianco.
Il collettivo che dà vita al progetto (in un elenco in continuo aggiornamento) vede Aosta Iacta Est insieme a CSV Onlus Valle d’Aosta, Legningegno, Comité d’échecs valdôtain, Associazione Museo Ferroviario Valdostano, Gruppo Aeromodellisti Valle d’Aosta, Arte In Testa, Subbuteo VdA, Les Tourneurs de la Basse Vallée, Dora – Donne in Valle d’Aosta, Teste Fra Le Nuvole, Ghostbusters Valle d’Aosta, GiocaTorino, La Tavola Gioconda, Associazione Ludica Scaligera, Boardgame League, Federazione Italiana Gioco Ciclotappo,Wherewolf Piemonte

CONTATTI

Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’organizzazione e il suo coordinatore, Davide Jaccod, all’indirizzo info@giocaosta.it.
I dettagli dell’evento, in fase di definizione, verranno pubblicati nei prossimi giorni sui canali web del progetto.





Sito web: www.giocaosta.it
 
Facebook: facebook.com/giocAosta
 
Twitter: twitter.com/giocAosta