Oggi ci lanciamo in
una inusuale intervista doppia realizzata agli autori de “Il
sonno magico dei giganti fracassoni”, ovvero i torinesi Walter Obert
e Carlo Emanuele Lanzavecchia.
Come da copione,
prima di leggere l’intervista qui pubblicata i nostri eroi non conoscevano le
risposte dell’altro, speriamo si siano divertiti a rispondere e soprattutto a
leggere il risultato della loro intervista!
Nome:
(W) Walter.
(C) Carlo Emanuele Lanzavecchia.
Soprannome:
(W) Wallover.
(C) Charlie,
da Mago Charlie… mio nome artistico da prestigiatore.
Professione:
(W) Responsabile grafico packaging.
(C) Vorrei
dirti Game Designer! Ma per adesso ti rispondo Logistic Manager per una
multinazionale alimentare… poi chissà!
Da quanto tempo ti
occupi di board games?
(W) Dall'82, quando acquistai in
edicola una copia di PERGIOCO.
(C) Di
game design da circa 5 anni, in realtà da 16 anni sono un collezionista di
giochi in scatola vintage.
Vediamo un po’ i tuoi gusti: un gioco che ti piace
particolarmente giocare?
(W) Se devo dirne uno solo, questa settimana scelgo: Tobago.
(C) Sono
un giocatore per giochi piuttosto semplici e veloci, un filler maniac per
intenderci! Uno dei miei preferiti è Heckmeck. Grandi gioconi non li gioco poi
tanto, di questa categoria adoro Imperial.
Una tipologia a cui invece non giocheresti mai?
(W) Gli astratti non mi attirano se non esteticamente, anche se dicono
che sono bravo a giocarli.
(C) Wargames o Giochi di ruolo… non mi hanno mai
attirato tanto…
Come nasce la vostra
collaborazione?
(W) Charlie mi ha proposto alcune idee che avevano bisogno di essere
sviluppate. Alcune ci piacevano, altre no. Ci siamo concentrati sulle prime e
adesso eccoci qui.
Carlo Emanuele dicci
un pregio di Walter ed un tuo difetto.
(C) Uno dei più grandi pregi di Walter è la sua
incredibile generosità, sia nella vita di tutti i giorni, sia con le proprie
idee ludiche. Ho visto in questi anni diversi autori affermati, anche
stranieri, che cercano di dare il loro parere ai giovani autori di giochi ma
cercando sempre di lasciare un certo distacco. Con Walter assolutamente no,
l’ho sempre visto collaborare alacremente con tutti coloro che gli chiedono
consigli sui loro giochi.
Uno dei miei più grandi difetti è quello di
essere un disordinato/casinista… anche nelle idee! Chiedete a Walter per
credere!
Walter, dicci un
pregio di Carlo Emanuele ed un tuo difetto.
(W) Arriva sempre con dei concetti assurdi ma originali, visto che
conosce una infinità di giochi pubblicati. E' un piacere lavorare con lui.
Il tempo è sempre troppo poco per fare tutto quello che mi piace, e
questo mi rende nervoso.
Chi ha avuto il colpo
di genio per questo vostro ultimo gioco “il sonno magico dei giganti fracassoni”?
(C) Il gioco nasce da 2 colpi di genio in sequenza! una sera vado da Walter una idea ben precisa: un gioco con le carte che coprono un tabellone e che spostandole si scoprivano degli gnometti. Immediatamente Walter ribatte “perché carte?!? FOGLIE! Foglie sagomate! Sotto le foglie degli elfi e 4 giganti in legno che vigilano su di loro e che non bisogna svegliare!”…ed ecco che nasce il nostro gioco!
Sono molto grato a Walter, la sua incredibile capacità di trasformare una idea in un prodotto praticamente finito è incredibile! Pensa che per i giganti fracassoni ha passato serate intere davanti alla tv tagliando le foglie per i prototipi! Ed è stato lui che ha cercato e trovato una ragazza, Laura Sighinolfi, per farle fare alcune illustrazioni del gioco per renderlo ancora più magico; Walter crede moltissimo alla qualità in un prototipo per giochi da bambini. E’ molto importante che la cura e il fascino del proto siano ad alti livelli.. e se vedessi il prototipo dei giganti rimarresti impressionato: sembrava già edito!
In pratica di tutti i giochi è suo il merito del risultato finale… le nostre idee non si potrebbero realizzare senza la sua “mano magica”!
(W) In realtà il working title era "Der Schlaf der Riesen" (Il
sonno dei giganti"). Normalmente, a meno che non sia un capolavoro di
marketing, il titolo originale viene sempre cambiato dall'editore. Abbiamo
anche prestato consulenza nel ri-tradurre le regole in un italiano passabile,
compreso il titolo che ricorda i film di Lina Wertmüller.
Perché la gente si
divertirà a giocarlo?
(C) “Il sonno magico dei giganti fracassoni”
segue una regola che per me è d’oro per quando studio un nuovo gioco: in 2
minuti spieghi le regole e siamo tutti pronti a giocarlo.
Il gioco è un cooperativo con l’elemento di
destrezza che ha subito appeal sul pubblico; per essere meno tecnici ti posso
dire che in ogni fiera in cui è esposto sia bambini sia adulti si divertono
molto a cercare sotto le foglie gli elfetti e la bellezza dei materiali poi
aggiunge un valore notevole al gioco!
Aggiungo anche che grazie alle splendide
illustrazioni di Rolf Vogt, il nostro gioco si è guadagnato il primo premio
“Graf Ludo 2013” come miglior grafica per un gioco per bambini!
Avete in progetto
altre collaborazioni future?
(W) Abbiamo un 5-6 progetti completati e in attesa di risposta,
principalmente giochi per bambini e partygames: siamo particolarmente versati
in questi generi. Ovviamente ognuno di noi è libero di portare avanti altri
progetti, mica siamo sposati (anche se Charlie lo è da poco).
Cambiamo argomento,
cosa pensi di IdeaG?
(C) IdeaG è unica. Unica in tutto il mondo!
Ogni anno la manifestazione accoglie uno o
più ospiti esteri, tra autori o publisher, che rimangono ogni volta sorpresi di
come ci sia affiatamento tra gli autori italiani e non protagonismi o rivalità!Basti pensare che ogni anno la agenzia Projekt Spiel tedesca, nella persona di Christian Beiersdorf, non si perde nessuna edizione di IdeaG! Trova sempre nuovi giochi da trattare e proporre ai grandi publishers mondiali.
Quale futuro vedi per
questa manifestazione?
(W) Siamo giunti alla soglia della decina edizione (18-19 gennaio 2014 a
Torino). La scena italiana si è enormemente evoluta rispetto a dieci anni fa, e
bisogna valutare se ha ancora un senso IDEAG così come è impostata.
E per il mondo ludico
italiano?
(C) Wow… che domanda impegnativa!
Secondo me bisogna distinguere tra il mondo
ludico dei giochi e degli inventori: per i giochi in Italia sono abbastanza
fiducioso che pian piano qualcosa esca dalla nostra nicchia e diventi un po’
più mainstream. In questo senso alcuni editori italiani, Oliphante e Asterion
sono i primi che mi vengono in mente, stanno facendo passi da gigante
proponendo ad un vasto pubblico pubblicazioni americane ed europee. Ovviamente
sono più avvantaggiati i filler e giochi con poche regole… purtroppo l’italiano
che “gioca”, conosce bene certi giochi e non si applica più di tanto ad
apprendere nuovi regolamenti anche se non complessi… ed ecco che giochini veloci
da capire e da giocare colpiscono nel
segno.Per gli autori di giochi sono invece sicuro che il futuro è più che roseo! Ogni anno vedo che vi sono sempre più giochi pubblicati da autori italiani: sia da parte da quelli più che consolidati, sia da parte di apprendisti autori con il loro primo gioco!
Andiamo avanti così che conquisteremo l’Europa! Ah Ah Ah Ah! (risata satanica…).
E cosa pensi di
questa intervista!? :)
(W) Mi sono divertito. Chissà cosa ha scritto Charlie.
(C) Intervista molto interessante! Curiosissimo
di leggere cosa ha scritto il mio socio!
Ci dedichi un saluto
agli amici di Idee Ludiche…
(W) Vi auguro un futuro pieno di
idee e progetti, e l'energia per realizzarli!
Ciao,
WO
(C) Un
saluto “fracassone” ai lettori di Idee Ludiche!
Charlie
Grazie ragazzi per il tempo che ci avete dedicato e soprattutto
per la vostra disponibilità e simpatia…
un DOPPIO saluto,
Max_T
"Il sonno magico dei giganti fracassoni", un gioco di W. Obert e C.E. Lanzavecchia, edito da Drei Magier Spiele, illustrato da Rolf Vogt. Gli Autori ringraziano Laura Sighinolfi per aver realizzato le illustrazioni per il prototipo originale del gioco. |
Complimenti per tutto ciò che fate!!! e grazie di cuore per ciò che avete scritto su di me!! Siete grandi!!! grazieeeee
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