Wentu a Ludica Milano 2013 |
Prosegue il viaggio di Idee Ludiche alla
scoperta di Autori di giochi emergenti.
Quest’oggi puntiamo i fari su un ragazzo
parmigiano, Emiliano Venturini, raffinato ed eclettico Autore di giochi da
tavolo, astratti e di logica che ci racconta il suo precorso ludico e le sue
esperienze attraverso questa intervista dal finale a sorpresa!
Emiliano,
parlaci di te e di come nasce l’idea di creare giochi astratti .
Ciao! Sono di
Parma, ho 38 anni e nella vita faccio il doppio papà, il marito, il
programmatore informatico, l'autore di
giochi logici, il boardgamer e, quando posso, anche l'autore di giochi da
tavolo, per lo più, lo ammetto,
astratti.
Sono uno di
quelli del “sin da piccolo”. Diciamo che da bambino mi piaceva complicare i
giochi che
conoscevo,
impazzivo per esempio per poter realizzare un mega-Risiko® con tutti gli stati
del mondo.
Poi più nulla,
sino a 8 anni fa, quando un collega appena conosciuto mi disse che lui giocava
a cose strane chiamate “Puerto Rico” o “Tigri e Eufrate”. Sono stato presto
risucchiato nel vortice del board-gaming compulsivo e ho sentito il bisogno
fisico interiore di creare il mio gioco.
A questo,
aggiungi il fatto che un'altra delle mie passioni è l'intelligenza artificiale.
Questo comporta
che il mio vero sogno nel cassetto, completo completo, è: realizzare un gioco,
pubblicarlo perchè tutti sappiano che è “mio” e creare l'intelligenza
artificiale che, partendo da zero, impara a giocarlo ad un buon livello. Per
farlo, il gioco astratto è probabilmente il candidato migliore.
Ma chi sto
prendendo in giro? In realtà ho provato in questi anni a realizzare qualsiasi
tipo di gioco da tavolo ma dalla mia testa escono solo giochi astratti, non so
per quale ragione!
Quali sono
gli aspetti che più ti piacciono nei giochi da tavolo?
Pare che la vita
attorno a noi sia piena di imprevisti e sorprese, non tutte piacevoli. Ciò che
più adoro nel gioco da tavolo
è che, almeno per un breve periodo, posso immergermi in un mondo in cui tutto
ciò che accade segue
delle regole ben precise e questo mi dà una bellissima sensazione di poter
governare ciò che mi circonda.
Anche se non so esattamente che numero uscirà fuori, un classico D6 farà sempre
venir fuori un numero da 1 a
6 e mai un 934. Nel gioco astratto puro inoltre tutto ciò è spinto ancora più
all'estremo: ciascuno degli
avversari sa tutto ciò che c'è da sapere e non c'è fortuna, solo confronto di
cervelli.
Magnifico!
Come giocatore
sono un esploratore: preferisco giocare una volta ciascuno a dieci giochi
diversi piuttosto che dieci volte
allo stesso gioco.
Gli altri
aspetti del gioco che apprezzo enormemente sono l'originalità, la semplicità e
la profondità.
Il gioco migliore
per me è quello che ha pochissime semplici regole, una grande profondità di
gioco con tante decisioni sofferte, dura un'ora e mi sconvolge per le sue
rivoluzionarie novità in fatto di meccaniche.
Ovviamente cerco
di pervenire allo stesso risultato quando creo i miei giochi. Con Isaac sono
certo di essere stato molto,
molto originale e creativo anche se, lo ammetto, non sono riuscito a mantenermi
sufficientemente
“semplice” ed elegante. Con Carnac sono convinto di avere davvero dato il
massimo,
relativamente
alle mie capacità creative, ed aver ottenuto quelle caratteristiche di cui ti
parlavo prima:
originalità,
semplicità, profondità, immediatezza; spero che il mondo ludico lo apprezzi
proprio per questi aspetti!
E per quanto
riguarda la creazione dei giochi?
Il momento più entusiasmante
è quando arriva il lampo, l'intuizione, il colpo che speri sia davvero di
genio.
So che è
un'esperienza che mi dura poco, dal quarto d'ora ai due giorni. Ma in quel
periodo di tempo, da quando ho avuto
una nuova idea a quando prendo coscienza del fatto che forse non è così buona
come sembrava
all'inizio, il cervello non pensa ad altro e tutto, riguardo al nuovo gioco,
sembra funzionare alla perfezione: sarà
un successo! Poi arriva sempre il momento della disillusione: si trova il
problema, il baco, la strategia
invincibile che rovina tutto, l'aspetto che non avevi considerato, la
caratteristica di gioco che piace forse solo a te
che sei l'autore e a pochi altri disgraziati. Se riesco a superare questo
periodo c'è qualche speranza. Poi
iniziano i test e lì sono dolori veri. Con tutti gli altri giochi che ho
abbozzato mi sono fermato dopo una o dieci
partite di test. Per questo sapevo che con Isaac prima, e soprattutto con
Carnac dopo, avevo finalmente
per le mani qualcosa di buono, decisamente buono. La soddisfazione più grande ovviamente la si
ha facendo provare il tuo gioco a persone qualsiasi e sentirsi fare i
complimenti, oppure leggere su
BoardGameGeek un commento positivo ad una tua creazione!
Da quanto
tempo ti stai dedicando ai tuoi progetti?
Tutti gli eventi
si sono sovrapposti ad un ritmo decisamente inaspettato e mi verrebbe da dire
che ho
iniziato secoli
fa. In realtà Isaac è nato alla fine del 2010 , passeggiando per i corridoi
della mia azienda. Da quel momento ho
cercato di far vedere e giocare i miei giochi dove e quando potevo; ovviamente
alcune delle fiere più
importanti del nord Italia sono state il mio primo palcoscenico. Sono stato
ospite più volte dell'area
Astratti curata da Luca Cerrato a Modena e Torino mentre a Milano sono stato
accolto negli ultimi due anni da Area
Autoproduzione di Angelo Porazzi. Inoltre nel 2011 ho vinto, grazie ad Isaac,
il concorso per la creazione
di giochi astratti che si è tenuto a Caldè, sul Lago Maggiore, nell'ambito del
Festival “Tutto è numero”: una grande soddisfazione davvero!
Oltre a
Carnac e Isaac hai altro in cantiere?
Sì, al momento
sto lavorando a tre cose contemporaneamente.
Il primo,
momentaneamente quiescente, è un gioco con un tema che mi sta particolarmente a
cuore, cui ho lavorato per
molti molti anni, stravolgendolo ogni volta ma senza mai arrivare a nulla di
davvero buono.
Pissi-pissi
bau-bau però, sino a quando non riesco ad arrivarci in fondo.
Il secondo
filone è il mio primo gioco su commissione: un collaborativo ispirato ad una
saga fantasy scritta dall'autrice
italiana Marzia Bosoni: “Il Mondo di Yesod”.
Il terzo
“diavoletto” al lavoro nella mia testa è sempre quello della ricerca di giochi
astratti originali. Proprio in questi giorni
qualcosa si muove di nuovo e chissà se le mie idee si concretizzeranno ancora
in un bel gioco.
Un impegno
sempre presente è far conoscere i miei giochi in rete tramite implementazioni
da giocare
gratuitamente.
Carnac e Isaac sono già disponibili ma mi sto impegnando per far giocare anche
Foundations e Hari, i
“fratelli minori” di Isaac, oltre che ad aumentare il numero di siti che
offrono la possibilità di giocare ai miei
giochi.
A questo
aggiungiamo pure il fatto che sono anche autore di giochi di logica, quelli che
si giocano con carta e penna. In
questo caso le mie creazioni sono state utilizzate sino a poco tempo fa da
Brain Trainer e presto (a fine Maggio!)
torneranno in edicola grazie ad Amico Logico.
Insomma, la mia
testa è sempre impegnata in qualcosa che ha a che fare col gioco!
Mi piacerebbe
salutare con una fantastica novità: la Huch & Friends ha deciso di
pubblicare Carnac! L'uscita è attesa per
l'estate del 2014 e, credimi, non sono mai stato così ludicamente felice!
Grazie Emiliano per la piacevole
chiacchierata e soprattutto per questa fantastica notizia che hai scelto di
condividere con i lettori di Idee
Ludiche!
Non possiamo che complimentarci con Te per
il raggiungimento di questo importante traguardo, un successo sicuramente
meritato per un ragazzo davvero preparato, i cui giochi meritano di essere
giocati, conosciuti ed apprezzati da un
vasto pubblico!