Mio Caro
Max,
Sei
contento? Ti ho fatto fare la prima figuraccia su Facebook! Eeeeh! (ndr: per i curiosi, la trovate QUI! ;) )
Ma che ne
sapevo che Roberto Fraga fosse
francese? Ma che nome francese è! I francesi che conosco si chiamano Jean
Alesi, Jean-Paul Belmondo, Jean-Luc Picard.
Vabbè Caro
Max, finalmente il momento più emozionante dell’anno nel mondo del gioco, a
quanto pare solo per me, è giunto! I finalisti delloSpiel Des Jahres!
Quante
polemiche, quanti sfottò, quante delusioni aleggiano fra i blog e i commenti.Ma io me ne sbatto! Ora comprerò i titoli mancanti, che avevo già Machi Koro, e la mia piccola collezione di finalisti e vincitori degli Spiel Des Jahres avanzerà!
Vabbè, dovrei comprare anche The Game.
Sembra che ogni anno debba esserci il titolo misterioso da discount a 5 Euro. Ovviamente sono andato a informarmi, e il gioco risulta semplicissimo, anche interessante. Certo, basta un mazzo di carte con numeri da 2 a 99.
Max,
organizziamo un concorsone: “Trova il gioco che ti permette di giocare a The
Game senza comprare The Game”.
Inizio io:
6 Nimmt!
A questo
punto tocca parlare del mio titolo preferito della terna, ovvero il già
acclamato
Machi Koro, in tempi non sospetti (ricordi Max?
Ci ho scritto un “Benedetto Plays”!).
Credo che la maggior parte di noi fissatoni del giuoco da tavolo abbia puntato su Machi Koro, era a quanto pare fin troppo facile. Aveva tutte le carte per diventare il perfetto nominato al premio tedescone. Forse tu sei stato l’unico bischerotto che non lo ha nominato nel “toto-nomination”. Ma forse è perché non ci hai mai giocato?! Vabbuò, te lo spiego in una riga.
Tira il dado/i dadi per attivare edifici specifici per ottenere soldi per comprare altri edifici. Tiè.
L’anno scorso c’era stata la polemica per la mancata nomination di Love Letter, che fu soltanto consigliato. Credo che Machi Koro abbia avuto la meglio perché rappresenta il perfetto gioco giapponese “esportabile”, proprio per questo suo strizzare l’occhio al grande classicone di Teuber.
Insomma Max, io non faccio pronostici, però ecco, se succede che non vince il gioco che io penso che debba vincere, oh, io mollo tutto, vendo tutti i miei giochi, mi compro qualche aggeggio elettronico, e fanculo ai giochini eh, divento un diggiei.
Ora ti racconto il motivo per cui questo gioco è degno:
Qualche mese fa giocai con i Pop James a Machi Koro. Riccardo, il cantante, non aveva comprato nessun edificio sensato, fino a che acquistò il palazzo che se esce 6 con il dado ruba soldi a tutti i giocatori. E il turno dopo acquistò il palazzo che se esce 6 con il dado ruba i soldi a un altro giocatore.
Io mi ero fatto il mio piccolo paesino, nominato per l’occasione “S.Quirico”, in provincia di Grosseto. Mi ero fatto un bel gruzzoletto, pure.
Ed ecco che è il turno di Riccardo. Si alza in piedi. Tira tendendo le braccia con slancio verso il tavolo. 6.
Che culo, mi prende 5 monete, più altre 2 da tutti i giocatori.
Continua il giro, ognuno compra, anch’io riesco comunque a comprare qualcosa di utile malgrado sia stato appena depredato.
Tocca a Riccardo. Si alza in piedi. Tira tendendo le braccia con slancio verso il tavolo. 6.
Che culo, mi prende 5 monete, più altre 2 da tutti i giocatori.
Riprende il giro. Io non ho più tanti soldini, mi prendo giusto giusto una fattoria.
Tocca a Riccardo. Si alza in piedi. Tira tendendo le braccia con slancio verso il tavolo. 6.
Vince.
Credo che la maggior parte di noi fissatoni del giuoco da tavolo abbia puntato su Machi Koro, era a quanto pare fin troppo facile. Aveva tutte le carte per diventare il perfetto nominato al premio tedescone. Forse tu sei stato l’unico bischerotto che non lo ha nominato nel “toto-nomination”. Ma forse è perché non ci hai mai giocato?! Vabbuò, te lo spiego in una riga.
Tira il dado/i dadi per attivare edifici specifici per ottenere soldi per comprare altri edifici. Tiè.
Un gioco
che puoi spiegare in una riga è un perfetto candidato allo Spiel Des Jahres.
Molti lo hanno paragonato ai Coloni di Catan versione Pokemon, con una risorsa
sola invece di 5 diverse. Un giorno un giapponese realizzerà un Carcassonne con
tessere monocolore o un El Grande con un territorio solo.
Questa
scuola giapponese è una bomba. Dai a un game designer giapponese tre carte, un
bastoncino e un cubetto e ti fanno un gioco. Ambientato, pure.L’anno scorso c’era stata la polemica per la mancata nomination di Love Letter, che fu soltanto consigliato. Credo che Machi Koro abbia avuto la meglio perché rappresenta il perfetto gioco giapponese “esportabile”, proprio per questo suo strizzare l’occhio al grande classicone di Teuber.
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Colt Express e The Game, gli altri finalisti dello SdJ 2015 |
Insomma Max, io non faccio pronostici, però ecco, se succede che non vince il gioco che io penso che debba vincere, oh, io mollo tutto, vendo tutti i miei giochi, mi compro qualche aggeggio elettronico, e fanculo ai giochini eh, divento un diggiei.
Ora ti racconto il motivo per cui questo gioco è degno:
Qualche mese fa giocai con i Pop James a Machi Koro. Riccardo, il cantante, non aveva comprato nessun edificio sensato, fino a che acquistò il palazzo che se esce 6 con il dado ruba soldi a tutti i giocatori. E il turno dopo acquistò il palazzo che se esce 6 con il dado ruba i soldi a un altro giocatore.
Io mi ero fatto il mio piccolo paesino, nominato per l’occasione “S.Quirico”, in provincia di Grosseto. Mi ero fatto un bel gruzzoletto, pure.
Ed ecco che è il turno di Riccardo. Si alza in piedi. Tira tendendo le braccia con slancio verso il tavolo. 6.
Che culo, mi prende 5 monete, più altre 2 da tutti i giocatori.
Continua il giro, ognuno compra, anch’io riesco comunque a comprare qualcosa di utile malgrado sia stato appena depredato.
Tocca a Riccardo. Si alza in piedi. Tira tendendo le braccia con slancio verso il tavolo. 6.
Che culo, mi prende 5 monete, più altre 2 da tutti i giocatori.
Riprende il giro. Io non ho più tanti soldini, mi prendo giusto giusto una fattoria.
Tocca a Riccardo. Si alza in piedi. Tira tendendo le braccia con slancio verso il tavolo. 6.
Vince.
Max, Machi Koro è o non è un Capolavoro incredibile?
Cordialmente,
Benedetto