Finalmente ho potuto giocare a
Wendake,
nuovo titolo del gioco che tutti conoscevano fino a poco tempo fa
come Grandi Laghi.
Un gioco ideato da Danilo Sabia, che
sarà edito da Placentia Games in collaborazione con Post Scriptum.
Era da molto che avevo voglia di
sedermi al tavolo di Wendake, vuoi per l'ambientazione, vuoi per i
materiali promettenti, vuoi per il fatto che tutti i fortunati che
l'avevano provato prima di me ne avevano parlato benissimo.
Ebbene...
Ebbene aspettative pienamente
confermate.
Wendake è, a mio parere, un german
completo e soddisfacente sotto tutti gli aspetti.
Dopo mesi e mesi di duro playtest,
Danilo Sabia e i ragazzi di Post Scriptum potranno consegnare nelle
mani di Placentia Games un titolo degno del loro catalogo.
In questo titolo per 2/4 giocatori,
ambientato nella zona dei Grandi Laghi durante il periodo della
guerra dei Sette Anni, ogni giocatore gestisce una delle quattro
tribù di nativi americani, con lo scopo di guadagnare punti
prestigio sulle 4 track che rappresentano altrettanti aspetti della
loro vita quotidiana (track del Commercio, della Guerra, dei Rituali
e delle Maschere Sacre).
Per realizzare le azioni si sfrutta un
particolare sistema di scelta.
Le azioni sono rappresentate da nove
tessere che vengono alloggiate e fatte scorrere in particolari plance
di cartone atte ad accoglierle. Il principio di scelta ricorda il
famoso “tris”, o anche, per chi è entrato negli anta come me, Il
Gioco dei Nove condotto da Jerry Scotti negli anni novanta :)
In soldoni le azioni si possono
realizzare solo se le tessere scelte formano file da tre in
verticale, orizzontale o diagonale.
Ogni giocatore sceglie l'azione da
compiere, la realizza e gira sottosopra la tessera corrispondente;
una volta che tutti hanno completato il loro turno si fanno scorre
verso il basso le 9 tessere, permettendo all'ultima fila di scivolare
fuori dalla plancetta.
Delle tre tessere uscite dal gioco se
ne tengono due e quella che si è deciso di eliminare viene
sostituita da una nuova tessera azione più forte, presa da un
display comune.
Queste operazioni si ripetono per i
sette turni dei quali si compone la partita, al termine della quale
si decreta il vincitore, che non è il giocatore che ottiene più
punti in assoluto dalla somma delle 4 track, bensì il giocatore che
riesce a totalizzare la somma più alta sulle due track nelle quali
ha realizzato meno punti!
Un calcolo del punteggio stile Knizia,
che premia la strategia più equilibrata.
Giocando questo titolo in 4 giocatori
ho potuto apprezzare l'ottimo grado di interazione sia diretta che
indiretta, splendidamente integrate in un corpo di meccaniche fluide
e dallo stampo decisamente german.
Si sente la crescita col trascorrere
dei turni, data principalmente dalla possibilità di arricchire la
propria plancia con azioni nuove e più remunerative acquisite dal
display comune.
La tensione è sempre alta grazie al
fatto che si possono ipotizzare le azioni altrui dando un occhio alle
plance avversarie.
La rigiocabilità sembra essere alta e,
se come pare verrà realizzata anche la versione in solitario, sotto
questo punto di vista il gioco non potrà che migliorare
ulteriormente.
I materiali del prototipo danno già
un'idea chiara della ricchezza della componentistica del prodotto
finito: cubetti, segnalini, carte e cartone a volontà.
Ed ovviamente sapere che le
illustrazioni saranno realizzate da quel mago di Alan D'Amico è già
di per sé una garanzia ;)
Concludendo, come detto in precedenza,
sulla base di una sola partita mi permetto di dire che Wendake è un
prodotto davvero promettente, storicamente accurato, tosto, profondo
e strategico, in somma un titolo decisamente adatto ad un pubblico di
gamers, che non difetterà affatto accanto ai precedenti prodotti di
Placentia Games.
Questa la mia opinione, ma sentiamo
cosa ne pensa l'autore, Danilo Sabia...
Ciao Danilo, ben venuto a Idee Ludiche!
Che dici, sono riuscito a descrivere
bene il tuo gioco? Ho centrato i punti chiave? :)
Ciao
Max e grazie di tutto! Direi che, a meno di scrivere l’intero
regolamento, sei riuscito benissimo a dare l’idea del gioco. E per
quanto riguarda - come li chiami tu - i punti chiave, vorrei ribadire
l’innovativa meccanica della scelta-azioni, la forte ambientazione,
la profondità del gioco, senza però essere troppo complicato, e la
durata contenuta del tempo di gioco. Inoltre posso garantire l’alta
rigiocabilità visto che negli ultimi tempi abbiamo lavorato proprio
su quello, aggiungendo nuove carte e inserendo… beh... lo
scoprirete presto…!!!???
Posso chiederti come è nato Grandi
Laghi, ora Wendake?
Colgo
l’occasione per precisare che l’idea della griglia 3x3 risale al
2014! A dir la verità l’idea originaria mi era venuta pensando al
gioco dei 15…quello dove bisogna riordinare appunto i numeri da 1 a
15 in una griglia 4x4. L’idea di gioco era appunto una griglia 3x3
con 8 tessere e uno spazio vuoto che serviva per lo spostamento delle
tessere. Quindi il giocatore aveva, ogni turno, tot mosse per
spostare le tessere-azioni. Le 3 tessere risultanti, quindi, nella
prima riga in alto corrispondevano alle azioni da svolgere in quel
turno.
Da
gamer ho capito subito che una meccanica così avrebbe portato ad un
downtime altissimo perciò ho dovuto pensare a qualcos’altro!
Per
l’ambientazione invece non avevo dubbi, sono appassionato di
Indiani d’America e avendo già fatto in precedenza “Indians”
ambientato tra gli Indiani delle Pianure (doveva uscire nel 2016
sempre con Mario&C… speriamo nel 2018!), volevo far conoscere
anche la realtà dei nativi dei Grandi Laghi totalmente diversa (come
apprenderete giocando) dall’immaginario collettivo.
Com'è lavorare con il team di Post
Scriptum? Hanno applicato molti cambiamenti alla tua iniziale idea di
gioco? Sei soddisfatto del lavoro svolto fin qui?
…
mmh… va beh… tanto il contratto l’ho firmato…!!!???
Potrei riassumere in 2 parole….”stimolante” e “frustrante”.
Il problema ma anche la fortuna è che gli editori,in questo caso,
sono al tempo stesso autori e giocatori competenti e a volte con
visioni diverse dalle mie, come è giusto che sia! Per i cambiamenti
direi che il cuore del gioco è rimasto pressoché identico, alcune
cose sono cambiate, altre tolte, altre ancora aggiunte, ma il tutto
all’insegna della piena collaborazione.
Posso
dire, quindi, di essere molto soddisfatto di come sta uscendo il
gioco in tutti i suoi aspetti e colgo l’occasione di citare oltre
ad Alan D’amico anche Paolo Vallerga altrettanto bravo!
Perché la gente dovrebbe giocare a
Wendake?
Direi
perché è un gestionale con una buona interazione ed una meccanica
originale e davvero l’ambientazione si sente e si tocca come non
mai.
… e poi
per allenarsi e sperare di battermi se ci si incontra in qualche
fiera….!!!!???
Ora che finalmente un tuo gioco verrà
pubblicato per la prima volta, come ti senti? Questo è per te un
punto di arrivo o uno stimolo a continuare?
Come
mi sento? Dopo anni d’attesa dove l’orgoglio per i tanti
apprezzamenti, anche da esperti del settore (uno per tutti il
“grande” Dado Critico) si alternava alla frustrazione della
mancata concretizzazione… beh… finalmente ci siamo... in attesa
poi del responso di tutti voi!
Sicuramente
non è un punto d’arrivo, di giochi ne ho creati e probabilmente ne
creerò ancora… e comunque il divenire non dipenderà solo da me!
Bene, grazie mille Danilo per la
disponibilità!
Sono sicuro che Wendake sarà accolto
con calore dai gamers ed appassionati del settore, complimenti per
l'ottima idea che hai avuto ed in bocca al lupo per il futuro :)
Max_T
Ringrazio
te Max e i tuoi lettori ma soprattutto Mario Sacchi senza il quale
sarei probabilmente ancora in perenne attesa... perché, dovete
sapere, io sono bravissimo a passare inosservato soprattutto agli
editori…!!!???
Che
il Grande Spirito sia sempre con voi!
Danilo.
(Le immagini inserite nell'articolo si riferiscono al prototipo, non sono definitive)