Mi è capitato di leggere alcuni passi del libro “ L’arte del gioco” di Emiliano Sciarra (il famoso autore di Bang!) nei quali si tenta di dare una definizione di GIOCO.
Nel capitolo III vengono riportate varie definizioni date da famosi storici del gioco come D. Parlett (“un gioco formale è una struttura a due livelli basata su fini e mezzi. I fini comportano un conflitto per raggiungere un obiettivo, ottenibile da un solo partecipante – sia esso singolo o squadra - . I mezzi sono specificati tramite regole e materiali per conseguire l’obiettivo”), antropologi come J. Huizinga (“ il gioco è un’attività fuori dalla vita reale senza interessi materiali che però assorbe completamente i partecipanti. Procede con le proprie limitazioni di tempo e spazio secondo delle regole”), sociologi, ricercatori e autori di giochi come G. Costikyan (“il gioco è una forma d’arte in cui i partecipanti prendono decisioni maneggiando segnalini per manipolare risorse all’inseguimento di un obiettivo”)…
Lo stesso Sciarra, prendendo spunto da queste, da una definizione propria di cosa sia un GIOCO:
“Il gioco è una forma d’arte in cui i partecipanti interagiscono attivamente prendendo decisioni consapevoli secondo regole precise per perseguire un obiettivo finale dichiarato e variabile”
Definizione, quest’ultima, assolutamente esaustiva e completa, sicuramente più dettagliata e precisa di quelle date dagli altri studiosi…ma…eh si, secondo il mio modesto parere c’è bisogno di un “ma”…
Sono d’accordo su tutti i punti delle definizioni date, soprattutto sul fatto che un gioco sia indiscutibilmente una forma d’arte! Ma mi pare che in tutte le definizioni manchi un elemento fondamentale, senza il quale non esisterebbe neanche il concetto di gioco: il DIVERTIMENTO!
Tutti noi giochiamo per divertirci, sia in compagnia che in solitaria, non è vero!?
Lo scopo supremo del gioco è sicuramente il divertimento, il fatto di partecipare per vincere c’entra fino ad un certo punto, l’importante è passare momenti sereni che ci permettano di estraniarci dalla realtà.
E allora perché non includere in queste definizioni, forse fin troppo seriose, la parola DIVERTIMENTO?
Ora proverò a dare una definizione che rispecchi la mia idea di GIOCO:
“il gioco è una forma d’arte e di divertimento, che assorbe completamente i partecipanti, i quali interagiscono attivamente, seguendo regole precise, per perseguire un obiettivo finale dichiarato”
Ecco, così mi sembra che funzioni meglio, che ne dite?
È presente il concetto di gioco sia come forma d’arte che come forma di DIVERTIMENTO, è sottolineato il fatto che i giocatori, solitamente, vengono assorbiti completamente dal gioco e soprattutto che si devono seguire regole precise che permettano di perseguire l’obiettivo finale del gioco, che deve essere ovviamente dichiarato.
Lungi da me il volermi sostituire a ludologhi, studiosi e quant’altro; mi piace semplicemente esprimere la mia opinione, nella speranza che il mio punto di vista possa essere un utile spunto di riflessione su un tema che tutt’ora pare essere ancora irrisolto.
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