Dopo
le ripetute e sottili minacce da parte del grande Boss, mi rimetto
alla tastiera per darvi un succinto racconto di quanto successo
durante l’evento annuale Yearly Dune 2017, giunto alla sua quarta
edizione e con in palio una fornitura annuale di Carolina Reaper dai
quasi 2 milioni di SHU (Scoville Heat Unit).
L’altro
giorno mia moglie ha innocentemente chiesto se scegliamo noi la
serata annuale di Dune in base alle ondate di calore o se invece è
la serata annuale di Dune che fa giungere il caldo africano sulle
nostre regioni.
Pensavo
fosse una normale battuta ma qualche dubbio mi è sorto quando ho
letto la notizia su reddit di alcuni climatologi che per prudenza
hanno iniziato una petizione su petition.org per farci spostare la
nostra serata a metà Dicembre per ridurre l’effetto serra nel nord
Italia, sostenendo che siamo secondi solo alle industrie carboniere
di Guangzhou come direttamente responsabili della desertificazione
globale.
Nonostante
questo peso sulle nostre (bieche) coscienze decidiamo di trovarci
ugualmente e facendo la conta dei possibili presenti scopriamo che il
buon Ricky (colui che ha rifatto Dune da zero seguendo i file
presenti su BGG) è disperso tra tornei di crossfit e sagre dell’Uva
Fragola, così come la mia cara mogliettina, in previsione di una sua
possibile convocazione, è scappata di casa da giorni staccando il
cellulare e alcune voci dicono abbia cambiato il nome in Molly
Weasley, rifugiandosi a Galway in Irlanda.
Sfogliando
la lista dei millemila lettori di Idee Ludiche che scrivono a Max
ogni anno implorando di poter esser selezionati per la partita del
Dune annuale, non abbiamo grandi problemi a trovare i sostituti
(enorme bugia, abbiamo cercato disperatamente per trovare il sesto e
per puro caso la sera prima siamo riusciti a recuperalo in Ludoteca,
grazie Matteo!).
Inizia
così alle ore 19:30 la IV edizione dell’Yearly Dune: in attesa dei
giocatori navigati mi occupo di spiegare a Dan e Matteo le regole,
illustrandogli le condizioni di vittoria uniche per ogni fazione e
l’importanza delle alleanze che possono anche vincere insieme, il
sistema di asta per dotarsi ogni turno di carte per poter avere
qualche chance di infliggere perdite ai leader durante il
combattimento e la particolare fase di movimento che da una parte
permette di spostare solo le truppe da una zona ad un’altra ma ha
anche una sorta di dazio da pagare alla Gilda dei Navigatori per
poter sbarcare le truppe sul pianeta.
Per
facilitare il compito ai due nuovi giocatori decidiamo di dare a
Matteo l’Imperatore, dato che questa fazione non possiede poteri
particolari tranne le temute truppe dei guerrieri Sardaukar e avendo
una costante entrata di spezia, in quanto tutti i costi pagati per le
aste entrano nelle tasche dell’Imperatore (tranne la Spezia spesa
per acquistare le carte per sé).
Dan,
l’altro nuovo giocatore, invece vuole pescare a caso e sorteggiando
gli Harkonnen decide di tenere la casata più sadica ed odiata del
libro: da buon giocatore di ruolo, la prospettiva di aggiungere un
tocco di crudeltà alle sue mosse lo esalta non poco…
PJ,
vincitore della scorsa edizione grazie all’inattesa profezia che ha
sconvolto i festeggiamenti lasciando persone piangenti e tavoli
ribaltati, pesca i Fremen mentre Marcello mugugna quando pesca gli
Atreides, iniziando a recuperare carta e penna per segnarsi le carte
all’asta (probabilmente il miglior potere speciale che possiede il
giovane Paul Muad’dib ma anche solitamente foriero di una notevole
confusione); a me rimane la Sorellanza Bene Gesserit mentre il buon
Max prende la facile Gilda dei Navigatori, maestri del gattopardismo
“cambi pure tutto su Arrakis basta che la Spezia continui a
fluire”.
Alle
nove circa inizia la partita e i primi turni vedono volare gli
Harkonnen che prima macinano Spezia appena esce grazie sia alle
attrezzature superiori a loro disposizione che alle carte pescate
inizialmente, che gli permettono di reprimere nel sangue i tentativi
dei Fremen e dei navigatori di partecipare al raccolto.
Le
mie Bene Gesserit aumentano silenziosamente di numero turno dopo
turno, rinforzandosi nel Polar Sink mentre il Pavido Atreides rimane
ad Arrakeen probabilmente a guardare dalla finestra il cugino FeyDan
a spadroneggiare sul pianeta.
All’uscita
del primo verme scatta il ballo delle debuttanti e si sprecano
corteggiamenti e minacce velate, i primi ad esporsi sono gli Atreides
che cercano disperatamente finanziatori per le loro spese folli su
Amazon Prime e stringono un patto di ferro con il flatulento Max
(solo in gioco sia chiaro), l’Imperatore novello chiede aiuto alle
Sorelle che sono ben contente di avere un malleabile alleato
desideroso di ascoltare i loro poco interessati consigli, il bullo
Harkonnen si trova così da solo e alla fine decide di convolare a
nozze con gli autoctoni del pianeta, speranzoso che la loro abilità
di cavalcare i Vermi possa essergli di aiuto.
I
turni seguenti volano via mentre il Barone Nero Dan conquista terreno
spalleggiato dagli indigeni; non si capisce molto il piano degli
Atreides, sempre più rinchiusi nei loro palazzi timorosi di
contrastare i cugini non sapendo quali carte abbiano in mano.
Mentre
ci avviciniamo a metà partita, al quinto turno sui possibili dieci,
sembra che la vicenda stia per chiudersi a favore dell’alleanza
Fremen-Harkonnen; gli basta prendere il controllo di un’altra
fortezza e il gioco è chiuso, ma a quel punto le Sorelle entrano in
forza a Arrakeen dove il Barone sta festeggiando prematuramente, allo
stesso modo i Navigatori piazzano un colpo a sorpresa nel Sietch
controllato dai Fremen potendo sbarcare a costi irrisori le truppe
accumulate.
A
nulla serve il richiamo dei riservisti del sadico Barone, la
battaglia è cruenta e la Voce delle Bene Gesserit neutralizza la
difesa degli Harkonnen nonostante riesca comunque a pugnalarle a
morte; le Sorelle e i soldatini si elidono a vicenda in un soffio di
fumo e il palazzo rimane desolatamente vuoto!
Sembra
finita per i piani del Barone e il timoroso Atreides prova a entrare
trionfante nel palazzo, ma i pochi soldati rimasti agli Harkonnen
rimangono saldi e appena girati i leader della battaglia si scopre
che il generale Atreides era una spia del Barone! Addio sogni
immediati di gloria.
All’ottavo
turno le vasche dei morti sono traboccanti di truppe distrutte e
appare chiaro che nonostante tutto il piano dei pesci volanti di Max
stia per dare i suoi frutti; dato che non sembra possibile una
vittoria decisiva di alcuna fazione, in tal caso sarebbe lui (ed il
suo eventuale alleato) il vincitore.
Il
turno seguente non cambia la situazione, l’imperatore rimane fermo
nella fortezza conquistata mentre gli Harkonnen e i Fremen riescono a
recuperare forze pronti a scatenare l’ultimo disperato attacco
contro le fortezze presiedute da Gilda e Atreides.
Le
mie (poche) Bene Gesserit si stanno leccando le ferite, in
coesistenza nei vari palazzi più a parlare a vanvera che a tramare
nell’ombra, ormai la mia profezia è passata in quanto avevo
puntato sugli Atreides che invece hanno passato tutta la partita
sotto l’ala della Gilda spaventati dal caldo atroce di Arrakis.
La
situazione è drammatica, l’imperatore è rintanato a Carthag con i
suoi begli quanto inutili soldatini, gli Harkonnen e i Fremen sono a
2 fortezze e in teoria possono ancora vincere se riescono a giocare
il tutto per tutto nelle ultime battaglie: Arraken viene presa di
mira dai Fremen mentre gli Harkonnen sono vicini a Tuek Sietch, le
quattre truppe che stanno avvicinandosi alla fortezza a Sud sono
poche e controbilanciate dai 6 soldati dei Navigatori al suo interno
ma il Barone, a differenza di altre fazioni, ha ancora diversi
soldati pronti a trasportarsi al suo interno per disattivare le
difese e spazzare via i pesci.
Il
dramma avviene appena sta per cominciare il trasporto truppe, una
Karama card viene giocata da Paul che brucia l’ultimo disperato
invio di truppe in aiuto agli Harkonnen, sembra ormai finita anche
perché da buon ultimo la Gilda può spostare le sue truppe sul
pianeta come fosse un trasporto normale. Ma non è il finale che le
mie sorelle vogliono e decidono di intervenire, giocando l’ultima
Karama per bloccare il potere speciale di trasporto sul pianeta dei
pesci e lasciare che sia la mortale battaglia a decidere il destino
dell’Universo.
I
Fremen entrano trionfanti a cavallo del Verme ad Arrakeen sulle note
della colonna sonora dei Toto e a questo punto gli occhi di tutti
sono rivolti a Sud dove l’ultima battaglia sta per avere luogo.
Entrambi
i capitani vengono rivelati e solo un puro caso fa sì che venga
scelto un comandante non al soldo degli Harkonnen; la Gilda è
riuscita ad armarsi bene grazie ai copiosi introiti e ai suggerimenti
del Maud’ dib e riesce, seppur soccombendo, a eliminare il leader
nemico.
Un
solo singolo soldato sopravvive allo scontro e così avviene che il
Soldato scelto - di nome Wanda - garantisca la vittoria alla strana
alleanza: Paul Atreides ha vinto ma la Spezia continua a fluire e la
Gilda dei Navigatori ride beata!
Nota
finale: è stata la più lunga sessione che abbiamo mai fatto,
terminando alle quattro di mattina dopo 10 lunghissimi turni, diverse
cuccume di caffè, incontri segreti sul terrazzino per quella che i
nuovi giocatori hanno definito un’esperienza e non una semplice
partita a un boardgame.
Lollosven
Link al report 2016
Link al report 2015
Link al report 2014